Capitolo 5 - Seconda Parte

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«Questo posto non sembra poi tanto vecchio!» disse Marmorel. Elidana annuì e si avviò verso la porta rotante.

Dietro il bancone, una donna vestita di tutto punto li accolse con un sorriso. «Buongiorno, avete una prenotazione?»

Aran e gli altri si guardarono straniti. «No, non sapevamo fosse necessario» rispose Cora.

«Mi dica che ci sono stanze libere, la prego! Siamo veramente stanchi di viaggiare e l'uomo che ci ha portati qui mi ha fatto venire il mal di stomaco a forza di correre in mezzo al traffico» disse Elidana.

La donna controllò il pannello luminoso davanti a sé, stringendo le labbra in mezzo sorriso. «Andrete al Gran Premio, suppongo.»

«Siamo appena arrivati in città» rispose Cora, rapito dalle luci artificiali del soffitto.

Le dita della donna tamburellarono sui tasti. «Ho qualcosa per questi giorni, ma dovete accontentarvi di una matrimoniale e una doppia» concluse.

«Ah, grazie! Va benissimo. Io e Marmorel prendiamo la doppia» disse Elidana, senza dare il tempo agli altri di rispondere.

«Bene, le stanze sono la trecentodue e la trecentotre.»

Aran pagò l'intero importo con il salvadanaio.

«Potete favorire anche i permessi di soggiorno, per piacere?» domandò allungando la mano. Una volta affiancati al terminale, la donna alzò lo sguardo. «Ecco fatto!» Indicò l'ascensore in fondo al corridoio e diede loro le chiavi. «Terzo piano.»

Cora osservò titubante il cubicolo, ma per non fare la figura del bifolco campagnolo si avviò in quella direzione, dietro gli amici, ostentando sicurezza. All'interno della scatola di metallo rimasero tutti fermi a guardarsi in faccia. Cora non aveva idea di cosa fare e sembrava che lo stesso fosse per gli altri. Alla fine, Elidana scosse il capo e prese l'iniziativa, schiacciando il numero tre sulla tastiera. Ci fu uno scossone e si chiusero le porte dell'ascensore. Gli altri sobbalzarono.

«E se ca-cade?» domandò Fez.

«Siamo tutti morti» sottolineò Elidana con fare scherzoso.

Marmorel afferrò il pieghevole alla parete: descriveva gli eventi principali durante il periodo del Gran Premio.

«Vorrei visitare le prime miniere» disse.

«La scuola è finita!» bofonchiò Cora. «Tra le tante cose che possiamo fare a Edel, i giri turistici lasciamoli alla fine.»

«Io sono d'accordo con Marmorel» aggiunse Elidana. «Come dice la signora Flint: "dobbiamo sempre cogliere l'occasione per imparare".»

I ragazzi si guardarono e Aran fece un'espressione sconfitta.

«Non ho fatto saltare il viaggio,» controbatté Elidana, «almeno voglio vedere qualcosa di interessante.»

Cora sospirò. Ma subito dopo, colto da una strana idea, continuò a fissare Elidana con un certo interesse. Lei poteva aiutarlo, pensò. Poteva aiutarlo per la sua ricerca.

Le porte dell'ascensore si aprirono su un corridoio così ampio da passarci comodamente in quattro e con un tappeto color ocra che raggiungeva la parete opposta. Le camere erano numerate così trovarono subito le loro. La stanza dei ragazzi aveva un letto abbastanza grande da poter dormire tutti insieme. Cora sistemò la sacca sulla sedia vicino al bagno e la valigia di Fez esplose quando venne aperta, seminando il pavimento con i suoi vestiti.

Cora e Fez sistemarono i bagagli e si dissero pronti a uscire. I loro abiti cominciavano a emanare odori poco piacevoli, ma erano entrambi troppo eccitati per curarsene. Aran, invece, ebbe il tempo di darsi una lavata e indossare una nuova camicia a righe con le iniziali ricamate sul polso. «È pieno di pulsanti, non ho mai visto un bagno del genere» disse una volta fuori.

Crystallum Sogni PerdutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora