CAPITOLO "1"

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         "Piangere non serve a nulla."

Anonimo.


Pov. Faith

Sono le 6:30 del mattino quando decido di alzarmi dal letto per iniziare a prepararmi. Alle 11:00 avremo l'aereo e non voglio fare tutto di corsa con la possibilità di perderlo, quindi mi alzo, vado ad aprire la finestra per far arieggiare la stanza e vado a fare una doccia.

Uso un bagnoschiuma all'Argan e Petali di Rosa e appena finisco, dopo aver asciugato i capelli e averli legati mi vesto con un paio di jeans chiari, un maglione beige infilato dentro, una cintura nera e degli stivali sempre neri che arrivano sopra il ginocchio.

Poi mi trucco con una sottile linea di eyeliner, mascara e un rossetto bordeaux. Metto una collanina fine con un ciondolo e degli anelli, libero i capelli lasciandoli sciolti nei loro naturali ricci, stacco il caricatore del telefono mettendolo nella borsa rosa già preparata la scorsa sera e dopo aver controllato che ci sia tutto, prendendo dal comodino il cellulare e il libro " La Cacciatrice di Storie Perdute" di Sejal Badani, e scendo in cucina.

"Buongiorno Signorina" mi saluta Matilde la domestica.

"Buongiorno a lei Matilde".

Matilde era una signora di origini spagnole sulla sessantina, dalla bassa statura e dai capelli color pece sempre raccolti in uno chignon e gli occhi marroni, entrò a far parte della famiglia quando nostra madre ebbe Arthur, tra il lavoro e il bambino era difficile badare alla casa, soprattutto dopo che arrivammo noi gemelle, così la signora Matilde con suo marito Thom, un uomo dalla statura alta e dai capelli bianchi e gli occhi azzurri, da allora divennero il giardiniere e la cuoca/donna delle pulizie e all'occorrenza anche babysitter della famiglia Moor.

"Matilde, Abbey è ancora in camera?" "Si signorina, ma dovrebbe scendere a momenti"

Nel frattempo dopo aver appoggiato la borsa con il libro sulla sedia, prendo un piatto e sedendomi a tavola prendo due crepe alla nutella, della macedonia di fragole e melone e dell'acqua.

"Buongiorno Matilde, Giorno Faith" saluta Abbey.
"Giorno Signorina",
"Giorno Abbey", rispondiamo insieme.

Abbey quella mattina aveva indossato dei pantaloni neri con un maglione bianco e degli stivaletti sempre neri. Lei a differenza mia, aveva deciso di legare i lunghi capelli castani in una coda alta e al posto del rossetto aveva un lucidalabbra.

Io e mia sorella siamo gemelle eterozigote. Io ho i capelli lunghi e castano scuro, quasi nero, gli occhi eterocromatici, uno ambra e uno azzurro, le labbra carnose e un'altezza media; mentre Abbey, ha i lunghi capelli castano chiaro, quasi biondo cenere, gli occhi marrone cioccolato, un neo sotto l'occhio destro e come me ha le labbra carnose e la stessa altezza.

"Buongiorno ragazze" dicono insieme i nostri genitori, entrando in cucina e sedendosi a tavola per fare colazione.

"Giorno" "Giorno"

Mentre nostra madre ha i capelli castani, gli occhi color caffè ed è poco più bassa di noi; nostro padre invece ha i capelli neri, gli occhi azzurri ed è alto.

Finita la colazione ci incamminiamo tutti verso il giardino per raggiungere la macchina e dopo aver salutato Matilda e Thom partiamo.

°°°°°°°°°

Arrivati in aeroporto, prendiamo le valige che erano già state sistemate in precedenza nel porta bagagli ed entriamo dirigendoci al gate.

Prima di sorpassarlo ci giriamo verso i nostri genitori e li abbracciamo, augurandoci di vederci presto.

"Fate attenzione ragazze" ci raccomanda nostro padre.

Li riabbracciamo e superiamo il gate dirigendoci all'aereo che ci avrebbe condotto in Colorado.

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Per farvi un'idea di come li ho immaginati io. Ricordo che è una storia completamente immaginaria e inventata da me, quindi qualsiasi immagine con personaggi, sono stati semplicemente presi in considerazione per le varie somiglianze non perché sono uguali. Per quanto riguarda invece gli oggetti, come vestiti, accessori etc.. , le immagini che potrebbero essere state messe sotto i capitoli sono semplicemente per farvi capire come li ho immaginati ma non per forza debbano essere uguali, oppure potrebbero essere messe tenendo in considerazione solo un oggetto della foto e non tutta. Detto questo, Buona Continuazione.

                                                      Detto questo, Buona Continuazione

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