Capitolo 7

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Dark

- Che cosa diavolo... - mi guardai attorno. Davanti a me, per chilometri e chilometri, si stendeva un gigantesco deserto, con dune di sabbia che sembravano non voler finire mai.

- Il deserto Gerudo? - chiese Sheik, osservando ciò che le stava attorno. Diversamente che nella valle delle maghe, il cielo era azzurro e cristallino, e sembrava quasi che l'ombra non potesse neanche esistere. Ovunque era solo sole, sabbia e caldo.

- Che cosa sarebbe appena successo? - chiesi, grattandomi la testa. Sentivo già la pelle bruciare sotto gli abiti scuri. Non ero per niente fatto per il caldo. Sheik, invece, nonostante le bende abbastanza pesanti che aveva avvolte attorno alla testa, non sembrava avere nessun problema.

Gli Sheikah, del resto, erano abituati al caldo, e i loro vestiti erano fatti apposta per resistervi.

- La Dea... - sussurrò la ragazza, guardandosi attorno - La Dea ha voluto tutto questo. È l'unico modo in cui noi possiamo essere finiti qui in questo modo.

- E perché cavolo la Dea ci avrebbe spediti in mezzo al nulla? - chiesi io, grattandomi la nuca con fare confuso.

- Questo nulla, come lo chiami tu - replicò la bionda con aria stizzita - È la mia casa. Mia e degli altri Sheikah.

- Che casa di schifo.

Mi arrivò uno schiaffo sulla nuca che per poco non mi fece cadere di faccia sulla sabbia bollente.

- Ehi! Non si può scherzare? - chiesi io, ridendo.

Sheik mi guardò male, ma sotto le bende che le coprivano la bocca sembrò formarsi un sorriso.

- Allora non sei poi così una ragazza di ghiaccio - dissi - Sai ridere!

- Non sto ridendo!

- Però sorridi, lo vedo! Quando sorridi sembra quasi che sorridano anche i tuoi occhi.

Lei alzò lo sguardo al cielo, iniziando a camminare giù per la duna dove eravamo stati teletrasportati. Io, però, restai fermo, e quando la catena di tese Sheik si voltò verso di me, con aria interrogativa.

- Vieni? - chiese, incrociando le braccia.

- E dove? Prima pensiamo, invece che iniziare a girare a vuoto - risposi io, sedendomi sulla sabbia.

Sheik mi lanciò uno sguardo che stava chiaramente a dire "Ti uccido mentre dormi", ed io le risposi con un ghigno.

Era così strano. Collaborare con il proprio nemico.

- Con tutta probabilità vuoi scioglierti al sole - disse Sheik - Cerchiamo l'ombra, o con quei vestiti e la tua pelle nera di te resterà una pozzanghera ed una spada.

Sbuffai. Avevo sempre preferito il fresco dell'acqua all'asciutto caldo, il deserto non era esattamente il mio ambiente. Avrei fatto di tutto per provare il piacere dell'acqua fresca sulla mia pelle.

- E a te che importa? Ti dispiacerebbe vedermi morto?

- Mi spiacerebbe portarmi dietro il cadavere di un idiota morto al sole.

Ci guardammo male. Poi, dopo un paio di secondi, scoppiammo entrambi a ridere. Ci stavamo davvero... divertendo? Era solo una battuta stupida, ma era buffo pensare come il nostro discorso sembrasse quello di due vecchi amici che passano il tempo a stuzzicarsi a vicenda.

- Conosco questa parte di deserto - disse la ragazza - È un posto nascosto. Gli Hylian non dovrebbero metterci piede.

I suoi occhi cremisi si posarono su di me.

- Ma io non sono un Hylian - risposi, mostrando un gran sorriso - Sono solo l'oscuro di un Hylian.

- Non è poi così diverso. Gli Sheikah hanno due luoghi sacri. Il tempio delle ombre e questa parte del deserto. Una parte sconosciuta persino alle Gerudo. È la terra sacra della Dea. Un oscuro non è fatto per stare qui.

- Eppure ci sono - risposi. Non mi poteva importare molto delle stupide regole della Dea. Era solo una sciocca, del resto, che presto avrebbe visto la sua amata Hyrule distrutta dalla potenza di Ganon. Certo, sempre che Cia avesse vinto. E sempre che lei lo volesse.

Alla fine mi decisi a seguire la ragazza, solo ed esclusivamente perché stavo iniziando ad avere veramente caldo, e riuscimmo a trovare un poco di ombra dietro una delle tante dune.

Tante dune chiare, tutte uguali.

- Come cavolo fai ad orientarti qui? Questo posto cambia in continuazione, con le tempeste di sabbia.

Lei scrollò le spalle - Uno Sheikah queste cose le sente.

- Voi Sheikah siete strani - commentai io, iniziando a sentire la gola secca. Avevo un po' d'acqua con me, ma l'avrei utilizzata per dopo.

- Senti, ora che si fa? - chiesi, incrociando le braccia.

Sheik, in quell'unico giorno, aveva iniziato ad apparirmi diversa. All'improvviso, a causa delle necessità, eravamo passati dall'essere nemici ad essere alleati. Due strani alleati, vero, ma non era una brutta sensazione.

- C'è un luogo - disse la ragazza, sistemandosi un poco i bendaggi - Ma non posso dirti molto. Posso solo dirti che è lì che devo andare, per sapere cosa dovrò fare.

Altro silenzio. Cosa doveva fare. Qualcosa che comprendesse la distruzione del male. Che non facesse risorgere Ganondorf. Sarebbe stato contro tutti i miei obbiettivi.

- Tu non mi permetterai di compiere la mia missione, vero? - chiese lei, leggendomi nel pensiero.

- Come l'hai capito?

- Dalla faccia - rispose lei - Esattamente come tu hai capito me.

Quale strana sintonia, la nostra.

Sheik non sembrava arrabbiata. Ed io... io non lo ero nemmeno. Perché avrei dovuto essere calmo? Sheik voleva mandare in frantumi il sogno della mia vita, vivere da oscuro in libertà.

- Vuoi far vivere Ganon - disse Sheik - Perché?

- Perché il suo mondo sarebbe dominato dal male - risposi - Ed io sarei un importante uomo che potrebbe divertirsi a maltrattare chiunque.

La bugia che usavo con tutti. Dopotutto ero un oscuro, dovevo o no mostrarmi come il malvagio che voleva solo spezzare le vite degli altri?

Altro silenzio. Tutto era fermo, come in attesa di una risposta.

- Sarai anche un oscuro, ma essendo l'oscuro di Link, speravo almeno che ci fosse qualcosa di decente in te.

- L'hai detto tu - risposi - Io sono un oscuro. In me non c'è bontà. Sono stato creato solo per distruggere e fare del male. Perché, anche essendo simile a Link nell'aspetto, dovrei essere buono?

Behind The Darkness | DarkSheikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora