Capitolo 15

123 19 22
                                    

Dark

Era tutto buio. Sentivo una mano carezzarmi piano i capelli, mentre venivo condotto con lentezza tra corridoi che non vedevo.

- Perché non c'è luce? - chiesi, mentre di fianco a me Zant continuava a passare le mani tra le ciocche scure, in modo piacevole.

- Non serve. Adesso farai quello che devi. Sheik è nella cella. Solo quando l'avrai uccisa noi ti perdoneremo - disse lui - Tornerai ad essere uno di noi.

Giusto. Era il mio compito, il mio dovere.

- Ma Sheik non potrebbe rivelare delle informazioni utili? Dopotutto mi hai detto che le forze di Hyrule stanno ancora combattendo, là fuori, per riconquistare il castello e sconfiggere Ganon - chiesi.

- Non servirebbe. Uno Sheikah non rivela mai nulla, anche a costo della propria vita, quindi è completamente inutile.

I passi di Zant, di fianco a me, si fermarono. Io feci lo stesso. Il Twili mi passò le mani sul volto, segnando con un dito un sorriso che arrivava fino agli zigomi  - Questo è l'unico modo per farti sentire felice.

Sentii un leggero sfigolio, ed un attimo dopo vidi Zant, il viso illuminato dal fuoco di una torcia che riempiva di luce l'aria umida. Davanti a me vidi una parete di sbarre, Sheik era seduta in un angolo, mi guardava in un modo strano.

- Su, sbrigati. Prima la ammazzi e prima potrai scendere in battaglia ed aiutarci a spazzare via quegli insetti - disse il re usurpatore, aprendo la porta della cella con una chiave. Io entrai, mentre la porta si chiudeva immediatamente dietro di me.

Sheik si alzò in piedi, continuando a guardarmi in quel modo che, per non so quale motivo, mi disturbava parecchio. Era disarmata, ma nonostante questo alzò i pugni, in posizione di difesa.

Io sfoderai la spada, fissando la ragazza. Chi era lei?

Una nemica, mi aveva detto Zant. Una sfruttatrice, qualcuno che non voleva il mio bene, che mi voleva usare per i suoi scopi, illudendomi del fatto che una creatura oscura potesse essere accettata da chi amava la luce.

Ed era solo questo, no? No?

Cercai di colpire la ragazza con un affondo, ma lei fece un rapido salto di lato. Ero più lento, ma ero anche armato.

- Dannazione, Dark! - disse lei, ringhiando - Torna in te!

In me? Ma quello ero assolutamente io. Una macchina per uccidere.

Un affondo, un fendente, un calcio. Alla fine portai Sheik contro un angolo. Non aveva la minima possibilità di fuggire, sarebbe caduta sotto la mia spada, se solo io avessi colpito.

La tenni ferma, con una mano premuta sul suo collo con forza. Lei cercò di staccarsi le mie dita di dosso, senza alcun successo. Emise un verso strozzato, agitando le gambe. Io puntai la mia lama sul suo petto.

La guardai bene, qualcosa sembrò riemergere dal mio cuore. Io le volevo bene. Lei aveva fatto delle cose buone per me è dopotutto stare con lei era così... divertente. Scossi con forza la testa.

No, era come diceva Zant. Lei era un'ingannatrice, un'odiosa soldatessa che non sarebbe mai stata in grado di provare qualcosa per me. Mi voltai verso di lui. Sul suo volto stava un sorriso appena accennato, come se mi stesse incoraggiando.

" Fallo. Su, fallo. È la cosa giusta"

Guardai un'ultima volta Sheik, alzando la spada.

In quello stesso momento, in cui lasciai scoperte le mie difese, lei si strinse a me in un abbraccio. Mi irrigidii di colpo, sentendo la sua pelle contro la mia, il suo battito veloce del cuore contro il mio petto.

Mi bloccai, senza riuscire a reagire. Poi, alla fine, la spada cadde, ed io ricambiai l'abbraccio.

Passai piano le mani sulla sua schiena, stringendola come se non volessi lasciarla andare mai più. Lo ricordavo, quello che avevo provato. E lo sentivo anche in quel momento. In quei secondi ebbi la certezza totale del fatto che lei ricambiasse ciò che provavo.

- Dannazione! - sentii, allungando le orecchie. La porta della cella si aprì, per poi sbattere violentemente.

Sentii una mano afferrarmi da dietro per il collo della tunica, e fui tirato contro il petto freddo di Zant. La mano gelida del re mi afferrò per i capelli, tirandomi all'indietro, mentre sentivo una lama premere piano sulla mia gola.

- Non fate mosse azzardate, voi due - disse l'uomo, per poi rivolgersi a me soltanto - Tu, stupido oscuro. Possibile che non sia capace a farne una giusta? Ti ho chiesto di ucciderla! Tu devi ucciderla, devi!

Sentii la lama premere di più sulla mia pelle, faceva quasi male - Uccidila, dannazione! Sei nato per versare sangue, non farmi credere che uno come te possa amare! Tu sei solo il nero di un cuore! Sei come me, non lo sai cosa sia l'amore!

Zant stava dando di matto, e sapevo che ogni secondo che passava diventava più instabile, quindi più pericoloso.

- Ma se non la ucciderai tu, vorrà dire che lo farò io! - l'uomo mi fece cadere a terra, dandomi un calcio alla schiena ma continuando a tenermi con forza - Vieni qua Sheik. Fatti uccidere, o morirà il tuo amato.

Behind The Darkness | DarkSheikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora