Dark
- Ed adesso? Che dobbiamo fare? Andare a vuoto nel deserto fino a trovare Ganon? - chiesi, camminando pigramente dietro a Sheik - Mi sembra parecchio stupida come cosa...
- Tranquillo... so la strada - rispose con sicurezza la ragazza, guardando l'orizzonte come per analizzare la nostra posizione.
Sheik, di fianco a me, camminava sulla sabbia con tranquillità. Diversamente da me non sembrava chiedersi dove fossimo, o che cosa stessimo andando a fare. O, soprattutto, se ci fosse un'uscita da quel nulla fatto di sabbia che stava iniziando seriamente a disturbarmi.
Ad ogni duna gialla e calda ne seguiva un'altra, uguale alla precedente. E, all'orizzonte, non facevo altro che vedere altra sabbia. Altro niente, e tanta sete.
Ero praticamente del tutto coperto di sudore ed ansimavo, mentre Sheik camminava tranquillamente. Avrei voluto lasciarmi cadere, sotterrarmi sotto la sabbia e dormire. Invece quella catena non faceva altro che incitarmi, se io mi fermavo Sheik mi tirava, dicendomi che non era ancora arrivato il momento di lasciarsi andare.
Se non ci fosse stata lei probabilmente io mi sarei lasciato uccidere dal caldo tempo prima, ma la bionda non faceva altro che tirare, costringendomi a stare in piedi ed ad andare avanti.
All'improvviso la ragazza si fermò, ed io con lei.
- Oh, perfetto - disse - Ora siamo fuori dalla terra sacra.
Mi voltai indietro. Poi a destra e a sinistra. Infine portai di nuovo lo sguardo in avanti - Come fai a dirlo? Non è cambiato nulla...
- Non c'è la stessa energia. Qui la magia antica è più debole, non sento l'influenza della Dea... In ogni caso possiamo andare all'ombra di quella d'una! Su, vieni!
Mi prese direttamente per il polso, facendoci tornare nella mia amatissima ombra, dietro l'ennesima duna. Era così snervante vedere tutto così uguale. Mi faceva sentire strano, irrequieto, come se dopotutto stessimo percorrendo sempre lo stesso percorso, senza avanzare mai.
- Bevi - disse Sheik, sedendosi vicino a me - Ma poco. Nel deserto si beve giusto un sorso d'acqua, ma molto spesso.
Le sorrisi, per poi fare con aveva detto. Giusto qualche minuto di pausa e ci rimettemmo in marcia.
- Quanto ci vorrà ancora? - chiesi, notando che il sole stava lentamente calando.
- Dovremmo arrivare circa domani mattina vicino alla città dove vivono le Gerudo - rispose Sheik - Ganon si dovrebbe trovare più o meno da quelle parti.
Deglutii. Ganondorf era stato a lungo il mio punto di riferimento, era su di lui che facevo affidamento.
" Lui è la persona che ti accetterà in ogni caso " mi ero detto " Se lo aiuterai ti farà essere importante"
Avrei potuto farlo, avrei potuto aiutarlo. Invece no. Lanciai un'occhiata furtiva verso Sheik. Lei mi aveva fatto cambiare idea. L'avevo fatto perché lei mi aveva convinto.
Perché? Tanto cosa mi importava di lei? Perché cambiare schieramento solo perché qualcuno te lo chiede? Del resto nessuno mi garantiva al cento per cento che se mi fossi comportato da eroe gli altri mi avrebbero considerato tale. Ero pur sempre un oscuro.
- A cosa pensi? - chiese Sheik, alzando un sopracciglio e lanciandomi uno sguardo - Hai un'aria così seria...
Scrollai la testa, sorridendole. Come a dire che dopotutto non era niente. Era stato per lei. Perché in fondo sentivo qualcosa.
Ma no, che cosa stavo dicendo! Sentire qualcosa per una persona, per una Sheikah! No, impossibile!
Arrivò la notte, e proprio quando speravo di poter fare una dormita leggermente più lunga dei pisolini che facevo durante le soste, Sheik mi disse che la notte era il momento migliore per camminare.
- Fa più fresco - disse lei - Non avremo problemi con lo spostamento e tu soffrirai meno la sete. Su, cammina!
Sembrava di essere sotto una dittatura. Ero comandato da una Sheikah che se solo avessi provato a tradire mi avrebbe ammazzato. Letteralmente.
Le parole della Dea, che suonavano decisamente come una minaccia, rimbombavano ancora nella mia testa. Non avevo scelta, non potevo stare dalla parte di Ganon.
Ero stato praticamente costretto e vestire i panni dell'eroe, senza esserne sicuro al cento per cento. Io ero un eroe? Ero pronto a fare la cosa giusta? Del resto fino a poco tempo prima ero sempre stato uno schiavo del male...
No, non lo ero, dannazione! Io ero l'esatto contrario di un eroe! Ero il male di un cuore! Come potevo anche solo pensare di essere in grado di provare qualcosa di positivo? Era ridicolo!
- È tutto così maledettamente sbagliato... - sussurrai, camminando al chiaro di luna.
Sheik, davanti a me, sembrò sentirmi comunque - Che cosa?
- Sia tu che la Dea volete che io sia un eroe. Ma io non sono come voi! Guardatevi! Tu, Link, Zelda... siete delle anime dorate, buone e perfette, che sanno sempre qual'è la cosa giusta da fare. Ed io? Io no, sono così buio... non potrei mai essere un eroe coraggioso. Io non faccio parte della luce, dei buoni che aiutano i deboli, che amano fare la cosa giusta. Siete così perfetti. Ed io no. Sono un mostro, come posso sperare di diventare un eroe?
Sheik assottigliò gli occhi, in un'espressione infastidita - Lo credi davvero? Sei convinto che noi siamo puri e perfetti, con anime bianche ed immacolate? Credi di essere il solo ad avere il buio in sé? Siamo tutti fatti sia di bene che di male, nessuno escluso. E se dietro alla luce di ciascuno di noi ci può essere del buio, allora dietro al tuo buio ci può essere della luce.
Restammo zitti. Gli occhi rossi di Sheik sembravano risplendere sotto la luce candida della luna. Era come se quegli occhi mi stessero ordinando di restare a fissarli, come se non potessi fare a meno del suo sguardo.
- Io sono con te - disse infine, sospirando - Non dimenticartelo.
Si voltò, come per proseguire.
Era con me.
Io restai fermo, la catena si tese.
Non ero solo.
Sheik si voltò ancora, leggermente scocciata.
Lei credeva davvero in me.
Mi disse qualcosa, per poi vedere che io non rispondevo. Le sue parole mi arrivavano confuse.
Anche lei aveva del buio.
Camminò verso di me, trovandosi a pochi centimetri dal mio volto. Altre parole, stavolta più brusche.
Era bello essere capiti.
Si zittì all'improvviso quando feci un passo verso di lei. Ci trovavamo praticamente naso contro naso, ma mi era venuto naturale.
Com'era diverso dal solito il battito del mio cuore. All'improvviso sembrava essere mille volte più veloce.
Un silenzio totale riempiva il deserto, non sentivamo nulla, se non i nostri respiri così vicini.
La volevo più vicina a me. All'improvviso desideravo superare quei pochi centimetri di distanza che ci separavano. Come se ne avessi avuto bisogno più di ogni altra cosa.
Eppure sembrava così stupido.
- Oh, allora faccio io! - esclamò Sheik scocciata, abbassandosi le bende che le coprivano la bocca.
Un attimo dopo la sentii baciarmi.
E fui felice di ricambiare il suo gesto.
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Behind The Darkness | DarkSheik
FanfictionNormalmente tutti teniamo dentro ciò che c'è di male in noi. Abbiamo un sorriso sul volto, e nascondiamo tutto ciò di malvagio che ci passa per la testa. Con lui era il contrario. Gli piaceva mostrare il peggio di sé, far vedere a tutti il suo orgog...