Rimasi ad osservarlo, perdendomi nei suoi occhi superbamente cupi e sorridenti, quasi come se fossero la cosa più bella che avessi visto in vita mia, come se Logan fosse tutto ciò di più bello che i miei occhi avessero mai avuto il piacere di ammirare.
«Che ci fai qui?» domandai ancora sorpresa, appoggiandomi con la spalla sinistra allo stipite della porta.Fece una smorfia di fronte alla mia ovvia domanda, poi si spettinò i capelli umidi e con una rapida mossa se li riportò indietro. «Pensi di farmi entrare o intendi lasciami qui fuori tutta la notte?» chiese facendo il finto offeso.
La sua aria buffa e la sua finta arroganza mi fece sorridere e stuzzicò al tempo stesso. Non avevo ancora ben capito il motivo per il quale amavo stare al suo gioco, ma sapevo bene che prima o poi avrei finito per farmi del male. «Potrebbe essere un opzione.» ammiccai maliziosa.
Corrucciò la fronte, visibilmente deluso della mia risposta ed in quel momento non riuscii a trattenere un sorriso compiaciuto che lui non manco di notare. Si chinò verso di me, avvicinandosi tanto da farmi sentire il suo respiro irradiarmi il collo e con esso ogni singola fibra del mio corpo, ma lui questo non poteva saperlo o forse era ciò che mi piaceva credere. «Ne sei sicura?» domandò a pochi centimetri dal mio orecchio, un attimo prima di varcare la porta e lasciarmi di stucco.
Mossi la mano destra con fare teatrale e lo seguii all'interno. «Prego, fai pure come se fossi a casa tua.» risposi vedendolo posizionare i cuscini per terra.
Logan scrollò le spalle, e, dopo aver rimediato un vecchio lenzuolo che io e Karen utilizzavamo come tovaglia da pranzo, mi invitò a sedermi accanto a lui.
«Vuoi asciugarti i capelli o preferisci prendere un malanno?» chiesi muovendo le spalle a causa del freddo.
Lui si alzò avvicinandosi a passo lento verso di me, poi con un gesto della mano disse: «Indicami la strada.»
Percorremmo in silenzio i tre secondi che separavano la stanza dal piccolo bagno, attaccai la presa fuori dalla porta e feci per accendere l'asciugacapelli, ma Logan me lo sfilò dalle mani e lo azionò posizionandosi proprio dietro di me. Lo osservai turbata e allo stesso tempo rapita attraverso il riflesso dello specchio mentre con una mano districava i miei lunghi capelli e con l'altra rilasciava la potente aria calda di quel rumoroso aggeggio che avevo sempre odiato ma che da quel preciso momento, sapevo bene, avrei iniziato ad apprezzare.
La sua espressione concentrata mentre era intento ad asciugare le ultime ciocche mi fece automaticamente sorridere e mi sorpresi della piega che stava prendendo quella strana serata.
«Ok, adesso tocca a te.» dissi girandomi di scatto verso di lui per sfilargli l'asciugacapelli dalle mani.
Logan lo alzò con evidente aria di sfida e quando mi allungai per raggiungerlo mi bloccò delicatamente per i polsi. «Vedo che stai facendo progressi, lenti ma sono comunque progressi.» disse osservandomi da capo a piedi.
Ci guardammo negli occhi, perdendoci forse insieme l'uno in quelli dell'altro, raccontandoci storie silenziose di cui nessuno dei due era ancora a conoscenza, ma di cui entrambi avrebbero voluto farne parte. Nelle ultime settimane avevo provato ad allentare ogni tipo di pensiero su di lui, comportandomi in modo ostile, pensando che magari alla fine anche lui avrebbe finito per odiare il mio carattere. Ma Logan non sembrava voler allentare la presa, mi provocava e poi si prendeva cura di me in un modo che mi faceva quasi paura. Prima di quel momento pensavo che il mio interesse nei suoi confronti fosse una cosa passeggera, che mi sarebbe passata in fretta senza che nessuno dei due si legasse all'altro. Non ero riuscita ad ammettere a me stessa che Logan mi piaceva e non solo esteticamente, ammettere il fatto il suo modo di pensare si scontrasse e avvicinasse cosi' tanto al mio mi rendeva irrequieta, ma soprattutto desiderosa di conoscerlo, di conoscere tutto di lui.
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Lies and Hopes
Romance*IN REVISIONE* Vivere con il rimorso di aver potuto fare di più, era ciò che la tormentava maggiormente. Assumersi le colpe per i danni che gli altri le avevano causato era invece ciò che da tempo le riusciva meglio. Peccato e peccatore, vittima e...