VIII - L'ultima notte

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La paura è quel sentimento che gli esseri umani e quelli animali provano davanti a qualcosa di spaventoso. Invece il terrore è un concentrato di molta paura. In quel momento Mike provava proprio il terrore. Nella sua mente era ancora impressa quell'immagine spaventosa di Golden Freddy. Era terrorizzato dall'idea di incontrarlo nuovamente. Nel suo subconscio non voleva più lavorare all'interno di quella pizzeria. Non voleva, ma doveva. Una volta tornato, cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportato? Come avrebbe reagito alla sua comparsa? Gli faceva male la testa ripensando a quella orribile  notte. Era stanco morto, ma se fosse ritornato ancora, sarebbe morto per davvero. Però una sola domanda gli assillava la testa: chi era Purple Guy? Doveva scoprirlo. Era l'unica via d'uscita da quell'incubo denominato Freddy Fazbear's Pizza e diviso in cuattro animatronics più uno. In poche parole era molto, ma molto preoccupato.

La notte arrivò. Nel cielo di vedeva la luna piena e molto luminosa. Almeno così la vedeva Mike. Era la sua impressione perchè credeva di non uscire più vivo da quella pizzeria. Entrò e si accomodò nel suo ufficio. Con la sua grande sorpresa trovò una nuova registrazione. Cominciò ad ascoltarla: "Ciao e benvenuto nella tua ultima notte nella Freddy Fazbear's Pizza. Hahaha! Ti annuncio che per te questa sarà la fine. Quindi mettiti comodo e aspetta. Stiamo venendo a prenderti". Mike riconobbe quella profonda e lugubre voce. Non era del solito "uomo della registrazione", o Phone Guy come Mike preferì chiamarlo. Quella voce apparteneva al suo assassino: Golden Freddy. Mike preferì di non pensarci più a quel animatronic, ma trovandosi sul luogo di lavoro era impossibile. Questa volta cercò di non guardare nemmeno quel malefico poster. Era l'unico modo per impedire che Golden (la forma abbrevviata di Golden Freddy) ricomparisse nel suo ufficio.

Il turno lavorativo cominciò. All'inizio era tutto tanquillo, come sempre, ma questa volta i movimenti cominciarono a mezzanotte e mezza. Mike si stupì di quel brusco cambio della "routine" che cominciava solitamente verso l'una. Ma ora gli animatronics erano molto più attivi del solito. Non capiva il perchè di tutta questa energia.
- Forse i loro processori di movimento si sono sovraccaricati. - Ipotizzò Mike borbotando tra sè e sè. Probabilmente aveva ragione, poichè questi animatronics erano vecchi e sono stati smantellati una volta. Oltre a controllare i loro movimenti, Mike cercò di trovare con le videocamere delle informazioni sul misterioso Purple Guy. Cominciò dai due corridoi ma, apparte i disegni, nessun articolo di giornale. Non trovò nulla nemmeno nel magazzino, nei bagni e nella stanza delle parti. Nessun indizio approposito di questo infanticida del 1987. Non c'era nemmeno nessuna notizia sulla sua morte oppure se era ancora vivo. Il nulla più totale. Decise di concentarsi di più sugli animatronics. I loro movimenti erano più veloci e potevano essere individuati con molta difficoltá. In questo modo Mike, controllando sempre le videocamere, consumava l'energia più velocemente. Bonnie e Chica rimanevano fermi contemporaneamente vicino alle porte per circa cinque minuti. Ogni tanto si allontanavano ma poi ritornavano nuovamente. Freddy non si faceva vedere per la maggior parte del tempo, tranne quando era in bagno. Foxy ormai non badava più alle videocamere e cercava sempre di sorprendere Mike. D'altro canto Mike riuscì sempre a tenerlo fuori. La notte stava procedendo bene ma, ad un certo punto, verso le cinque e mezza, l'energia si esaurì. Per Mike costituì un grosso problema. Così, per non essere ucciso da Freddy, decise di riattivarla. Prese la torcia e si avviò verso la dispensa, la stanza dove si trovava appunto il generatore. Anche se era vicino, Mike camminò comunque con cautela. Riuscì ad entrare a chiudere la porta dietro di sè. "Per fortuna sono al sicuro", pensò Mike. Trovò il generatore, io aprì, alzò alcune levette, ma non successe nulla. Cercò di capire il problema e, dopo qualche minuto, lo trovò: dei cavi erano saltati via. Li rimise al loro posto, alzò nuovamente le levette e questa volta il generatore ripartì riportando l'energia. Ma, quando uscì dalla stanza, con la cosa dell'occhio vide alla sua destra Bonnie e Foxy sbararli la strada. Per la paura cominciò ad arretrare. Decise di passare dall'altro corridoio, ma era sbarrato da Chica e Freddy. Spaventato, arretrava sempre di più urtando i tavoli e le sedie. Gli animatronics si avvicinavano a passo d'uomo velocizzato. Continuava sempre ad arretrare fino a quando toccò con la schiena il muro. Pensò di tuffarsi o a destra o a sinistra, ma non fece un tempo. Rispettivamente Foxy e Chica gli chiusero il passaggio, mentre davanti a lui Freddy e Bonnie continuavano ad avanzare. Mike sentì il cuore in gola. Sentì che la sua fine era vicina. Nella sua mente ritornò ancora l'immagine di Golden con la scritta "Sono io". Non potè fare altro che chiudere gli occhi e aspettare la propria fine.

Five Nights at Freddy's: Il mistero della pizzeriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora