*1* Pineapple Twist

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Stiles aprì la portiera posteriore della propria jeep, dalla quale scese Lydia, la sua migliore amica, più splendente che mai. La ragazza indossava un vestito non troppo corto di seta argentata, i capelli rosso rame erano perfettamente lisci, frontalmente divisi da una riga centrale; gli occhi verdi erano truccati alla perfezione, e la bocca carnosa era tinta di un bel rosso acceso. Sembrava una regina, e si reggeva senza fatica su due scarpe nere con tacco dodici a spillo.
"Grazie, Stiles. Pronto?"
Il ragazzo sorrise:
"Ricordi con chi stai parlando? Io sono sempre pronto."
Lydia sorrise e lui le porse un braccio, prendendola a braccetto e dirigendosi insieme verso l'entrata del bar. Era un venerdì sera di fine Agosto e in giro c'era parecchia gente; non che ai due desse fastidio. New York era di nuovo stupenda, finalmente: le ultime settimane erano state invase da tempeste e vento, mentre quel trenta Agosto sembrava che un fantomatico angelo avesse spazzato via le nubi con un colpo delle proprie ali, inondando il cielo di meravigliose sfumature arancio-violacee. Stiles era più bello del solito, se possibile. I capelli castani corti e disordinati lo rendevano bellissimo, quasi selvaggio. Volse gli occhi color marrone chiaro -a lui piaceva definirli color caramello- all'insegna al neon del pub: Pineapple Twist. La camicia a quadri blu e bianchi venne mossa lievemente dal vento e gli si appiccicò addosso, mettendo in risalto gli addominali. Indossava un paio di converse verde militare e dei jeans scuri. Lydia lo strattonò leggermente, incitandolo a entrare. I due si ritrovarono di fronte a un bancone di legno scuro. Le bottiglie e i bicchieri dei drink erano fosforescenti, come se fossero fatti di puro neon. Grandi ananas, angurie e cocchi erano disposti sui tavolini circolari e sul bancone stesso. Il locale era abbastanza vasto, e interamente illuminato da grandi candele, che pendevano addirittura dal soffitto e rendevano l'atmosfera lieve e sexy al contempo. Qualche ombrellone di paglia marcava ulteriormente l'aria esotica del posto. C'era davvero tanta gente, ma i ragazzi videro che c'erano ancora un paio di tavoli liberi. Lydia richiamò l'attenzione di uno dei baristi, che indossavano tutti dei cortissimi pantaloncini verde acqua o fucsia e delle scollate canottiere bianche. Stiles lo squadrò da capo a piedi; era carino. Molto carino a dire il vero, ma non era il suo tipo. Constatò che fosse più il tipo di Lydia. Capelli biondo cenere, occhi azzurri e un fisico atletico. Beh, il fisico atletico attirava anche Stiles. Mio Dio, Stiles aveva frequentato anche ragazze nella sua vita! Era stato innamorato di Lydia per i primi tre anni di liceo, ma poi aveva accettato il fatto di tenerla come migliore amica. Ad ogni modo, quella sera il ragazzo puntava ai maschi. Perché? Perché gli andava così. Così era Stiles. Uno spirito libero che faceva quello che gli pareva quando gli pareva. Lydia era piuttosto imbambolata e intenta a fissare i bicipiti del suddetto. Stiles la riscosse e chiese al barista:
"Scusa... un tavolo per due?"
"Certo! Seguitemi."
Il ragazzo gli fece segno di seguirlo, e uscì da dietro il bancone, portandosi dietro due liste di drink. Stiles notò quanto corti fossero i pantaloncini. Beh, diciamo cortezza copri-semplicemente-chiappe. Non pensava che anche i ragazzi potessero indossarli così bene, come le ragazze avrebbero fatto. Raggiunsero un angolo piuttosto appartato del locale, e presero posto a un minuscolo tavolino per due.
"Ecco qua. Vi lascio i nostri menù, potete scegliere tra drink alcolici o analcolici, toast o sandwiches, o ancora, frutta tropicale. Tra qualche minuto un mio collega verrà a prendere le vostre ordinazioni."
Stiles e Lydia ringraziano all'unisono, e il barista fece un occhiolino alla ragazza, per poi tornare al proprio lavoro.
"Era un occhiolino, quello che ho visto?"
Lydia rispose, arrossendo:
"Di che parli?"
Stiles rise e lei gli diede un piccolo schiaffo sulla mano.
"Scemo. Hai visto quanto è figo?"
"Già..."
"Ehi, non deprimerti per favore. Ci sono molti bei ragazzi qui. Guardati attorno."
Lydia non aveva mai giudicato Stiles per i suoi gusti, anzi, lo aiutava spesso nelle nuove conquiste. Era semplicemente fantastica. Stiles la ignorò e prese la lista dei cocktail e iniziò a sfogliarla. Venne riportato alla realtà da una voce maschile profonda e calda allo stesso tempo, che aveva chiesto:
"Ciao ragazzi. Avete scelto cosa prendere?"
Stiles alzò lo sguardo e per poco non sputò un polmone. Iniziò a tossire senza controllo; Lydia levò gli occhi al cielo. Il barista appoggiò una mano sulla spalla di Stiles e chiese:
"Tutto bene?"
Stiles si riprese un poco.
"S-sì, tutto ok, scusa."
L'altro sorrise, cordiale.
Cazzo, che sorriso. Stiles lo ammirò da capo a piedi, affascinato. Il barista era un ragazzo di circa venticinque anni; i capelli neri volti verso l'alto, gli occhi color verde lime sfumavano in un blu oltreoceano, il naso dritto e perfetto, la bocca sensuale e una lieve barba scura a completare l'opera. Indossava, come gli altri dipendenti, gli eccitantissimi pantaloncini verde acqua e la canottiera bianca, slambrata e con la scritta Pinapple STAFF. Stiles distolse lo sguardo dai pettorali del tizio, che non aveva smesso di sorridere. Lo guardò negli occhi e domandò, stupidamente:
"Sì...?"
Lydia rise silenziosamente, e poi disse al ragazzo:
"Scusaci, allora. Per me un mojito, mentre per lui..."
Stiles si riscosse e disse:
"Per me... una vodka al mirtillo, senza ghiaccio. Grazie."
Il figo rispose:
"Perfetto, arrivo subito."
Ritirò le liste cartacee e se ne andò. Stiles non levò lo sguardo dal suo culo nemmeno per un secondo, fino a quando il barista raggiunse il bancone e si girò, a guardalo. Stiles arrossì, scattò in piedi e prese Lydia per mano.
"Andiamo in bagno."
Trascinò la ragazza alla toilette e vi si chiusero dentro.
"LYDIA HAI VISTO QUELLO?! È TALMENTE FIGO CHE POTREBBE ILLUMINARE DA SOLO L'INTERA STANZA. E MI HA GUARDATO. LYDIA MI HA GUARDATO."
"Stiles. Prima di tutto datti una calmata. Secondo... siamo nel bagno degli uomini. E terzo. Sì, quello ti ha guardato. Ora usciamo e facciamo finta di niente."
"COME SAREBBE A DIRE 'FACCIAMO FINTA DI NIENTE'?? IO QUELLO....."
"Stiles, ripeto. Calmati o giuro che ti infilo un'ananas in gola. Non puoi uscire, andare da lui e dirgli 'Ehi! Sei davvero molto bello! Ti va di uscire insieme?'. Ti prenderebbe per folle. Ora noi usciamo, e ci godiamo la serata. Io lo tengo d'occhio, e se noto che ha un particolare interesse per te, ci parlerò insieme."
Stiles sospirò ed ammise:
"Hai ragione... ovviamente. Ok, andiamo."
I due uscirono dalla toilette, Lydia in leggero imbarazzo. Stiles volse fugacemente lo sguardo al soggetto X e vide che era tornato al proprio lavoro, tranquillamente. Si sentì un poco deluso, e lo fu ancora di più quando, raggiunto il tavolo, vide che i drink erano stati già consegnati. Sbottonò un altro bottone della camicia, aumentando il largo scollo a V, e si sedette con frustrazione. Afferrò il proprio bicchiere, decorato con un ombrellino arancio e qualche acino d'uva rossa. Era talmente intento a giocherellare con la cannuccia nera del proprio cocktail che si accorse di un foglietto spiegazzato solo quando Lydia glielo fece notare. Il biglietto diceva:
Finisco a mezzanotte. Ti va di aspettarmi?
-D
A Stiles andò di traverso la vodka. Un momento. Era... Non poteva essere... Era forse il gran figo che gli aveva scritto? Stiles iniziò ad agitarsi. D? David? Daniel? Duke? Guardò in direzione del barista, e questi rimase impassibile. Stiles gli rivolse uno sguardo interrogativo e finalmente il barista mimò con le labbra quello che doveva essere il proprio nome. A Stiles corse un brivido di eccitazione lungo la schiena.
Derek.

STEREK || RosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora