*10* Starbucks e bolle

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AVVISO
So che è specificato nella descrizione della storia, ma per correttezza vi avviso: scene di sesso in questo capitolo! Siete stati avvisati!!!

Dopo aver trascorso la serata ridendo e chiacchierando con chicchessia, Derek e Stiles si trovavano finalmente nella limousine che li avrebbe riportati a casa.
"Come stai?"
Stiles rispose:
"Bene... Davvero. A parte i piccoli infarti che avevo ogni volta che spuntava fuori qualcosa di identico al mio sogno, mi sono divertito."
Derek intrecciò le dita della sua mano con quelle di Stiles, che sorrise.
"E come ti è sembrato mio zio?"
Stiles ammiccò.
"Oddio, non in quel senso cretino!"
Stiles rise per poi baciare Derek su una guancia.
"Sto scherzando! Comunque sembra davvero una brava persona, sebbene l'abbia visto solo quando ha proposto il brindisi. Voglio dire, non ci ha invitati perché ti voleva al suo fianco? Non ci ha nemmeno salutati. E non ho visto nemmeno Laura..."
"Sì, effettivamente hai ragione. Non so cosa gli sia preso. Laura a quanto pare manco c'era."
Stiles alzò le spalle:
"Non importa dai, sarà per la prossima volta. Almeno abbiamo mangiato e bevuto gratis e ora ci aspetta una fantastica nottata in hotel. Oh e non dimentichiamoci che abbiamo conosciuto Anastasia!"
Derek alzò un sopracciglio:
"Chi diavolo è Anastasia?"
Stiles gli tirò un pugno sulla spalla.
"Derek! È la deliziosa vecchietta dai capelli bianchi con cui ho dovuto parlare per più di mezz'ora visto che tuo zio Travis..."
"-Trevor."
"Quel cazzo che è- non ti lasciava più andare."
"Ops."
"Sì, ops un mammut di mare, stasera ne subirai le conseguenze."
Derek si morse un labbro:
"Oh, ma davvero? E cosa farai?"
Stiles arrossì. Derek si scostò un poco e sollevò il sedere in modo provocante.
"Mi sculaccerai?"
Stiles spalancò gli occhi.
"Sei proprio uno scemo, lo sai?!"
Derek scoppiò a ridere e poi picchiettò nel vetro separatore della limousine.
"Mi scusi..."
Il conducente premette un tasto e il vetro si abbassò:
"Sì?"
"Può portarci in centro, per favore?"
Stiles lo guardò storto, poi bisbigliò:
"Ritardare la tua punizione non la farà sparire, sai?"
Derek rise, poi rispose:
"Ho voglia di andare da Starbucks... E poi so che c'è un nuovo tè freddo che ti piacerà."
Stiles si rilassò sul sedile e poggiò la testa sulla spalla di Derek. Chicago scorreva rapida davanti ai loro occhi. La strada era illuminata da centinaia di lampioni e dalle luci al neon dei night club o dei pab notturni. Il cellulare di Derek suonò e il moro lesse sullo schermo la notifica di un nuovo messaggio da parte di suo zio.
Ciao, Derek. Mi spiace di non essermi fatto vedere questa sera, ma ti ho fatto venire a Chicago per un altro motivo; la festa era solo un pretesto per farti volare fino a qua. Ti aggiorno domattina sul luogo e l'ora in cui ci incontreremo domani pomeriggio. Buonanotte.
P.s. Chi è la meraviglia che ti sei portato dietro? Oh, lascia perdere, me lo presenterai domani!
"Immaginavo non fosse finita qui con mio zio... Dio, è davvero subdolo. Sapeva che avrei rifiutato l'invito se non fosse stato per il suo lavoro, così mi ha fregato."
Stiles rise.
"Dai, non pensarci, pensa a divertiti e a rilassarti per ora, ok?"
Derek annuì e dopo qualche secondo l'auto accostò, fermandosi.
"Ti ringrazio, non c'è bisogno che ci aspetti, chiameremo un taxi più tardi."
L'autista li salutò con un cenno della testa e poi sgommò via.
"Oh! Siamo capitati proprio nel posto giusto."
Stiles sollevò lo sguardo e vide la scritta bianca luminosa di Starbucks.
"Non sono chiusi? È già mezzanotte e mezza."
Derek indicò un adesivo incollato sulla porta:
"Aperto ventiquattr'ore su ventiquattro."
"Fantastico."
Dopo pochi minuti, i due erano seduti su un divanetto all'interno del locale, bevendo un cappuccino al caramello bollente e un tè alla lavanda e rose.
"Questo coso è delizioso."
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto."
Stiles posò il bicchiere usa e getta di plastica trasparente sul tavolino di fronte a loro.
"Allora... Cosa credi che voglia tuo zio?"
"A dire il vero non ne ho idea. Credevo davvero che mi volesse alla cerimonia di lavoro, ma a quanto pare gli servo per qualcosa di più importante. O losco. O entrambi."
Stiles corrugò la fronte.
"Losco?"
"Sto scherzando scemo. Davvero, non so cosa possa volere da me. Abbiamo un buon rapporto e tutto, ma solitamente è lui che viene a trovarmi a New York."
Stiles si allungò e gli diede un leggero bacio sul naso.
"E questo per cos'era?"
"Niente, sei bellissimo."

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