3 CAPITOLO

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Oggi mi sveglio più stanca del solito, forse perché so già che oggi dovrò andare a scuola a piedi, dato che mio fratello ieri sera è uscito ed è tornato a casa nelle mattinate ubriaco fradicio.
Mi alzo dal letto e vado davanti all'armadio, lo apro ed ecco l'incubo di ogni ragazza la mattina, il: (CHE CAZZO MI METTO?)...Urlo dentro di me.
Ho bisogno di stare calma, quindi inizio a cercare e a buttare tutti i vestiti sul letto.
Alla fine decido di mettere un top nero lungo fino alla vita, una gonna ampia fino al ginocchio bianca e nera e le mie adorate superstar nere.
Mi vesto e mi trucco in modo veloce, alzo i capelli in una coda tutta boccolosa, mi guardo allo specchio e sono pronta.
Esco dal bagno e vado a sbattere contro mio fratello che mi guarda a bocca aperta e dice:
Giò: "Sorellina, sarò pure ubriaco fradicio ma sei uno schianto, non puoi andare a scuola vestita così!"
Io: "Perché mai non posso andare a scuola vestita così? Lo hai detto pure tu che sono bella oggi".
Giò: "Appunto perché sei bella non puoi andare a scuola vestita così, ti guarderanno tutti e io non potrò difenderti da quei brutti maniaci".
Io: "Parli dei tuoi amici vero?".
Giò: "Non solo".
Io: "Tranquillo, ora devo andare o farò tardi".
Saluto Giò con un bacio nella guancia, lui ricambia e mi dice di stare attenta, così corro giù, saluto mamma, prendo lo zaino e m'incammino verso la scuola.
Quasi a metà strada sento qualcuno che suona il clacson dietro di me, mi giro di scatto e vedo Brian sul suo motorino.
"Oddio è bellissimo"
Ha dei jeans neri strappati con una maglietta bianca e un giubbotto di pelle nero.
Brian: "Allora, lo vuoi un passaggio si o no?".
Io: "No grazie".
Brian: "Dai sali che devo parlare con te, non fare la stupida".
Io: "È così importante che non può aspettare dopo?".
Brian: "Ti devo chiedere una cosa che agli altri non deve interessare, e ora sali".
Io: "Eh va bene" sbuffo.
Brian: "Brava la mia mocciosetta".
"Mia? Ma è serio? Ha davvero detto che sono sua? Ma chi si crede di essere questo stronzo"
Io: "Io non sono tua".
Brian: "Stavo scherzando tranquilla" dice mentre mette a moto e partiamo.
Mi stringo a lui che sorride e mi dice:
Brian: "Ti piace stare appiccicata a me vero?".
Io: "Ma che dici? Stupido!".
Ride, e anche di gusto.
Io: "Ma che ti ridi? E comunque cosa mi dovevi dire di così importante da non poter aspettare dopo?".
Brian: "Niente! Ti ho vista sola per strada ed eri parecchio in ritardo, quindi ti ho offerto un passaggio e dato che hai rifiutato ti ho detto che ti dovevo parlare".
Io: "Stronzo, sei proprio uno stronzo, ma grazie per il passaggio".
Lui risponde con un "prego mocciosetta".
Arrivati a scuola, scendo dal motorino e vado verso l'entrata, solo che sento delle urla e mi blocco.
Le urla provengono dal cortile, così corro a vedere che succede.
"Ma chi è che litiga di prima mattina? Ma si può!?"
Esco fuori e vedo Federic litigare con una ragazza o meglio, lei lo sta picchiando.
"Che avrà fatto quel coglione!?"
Ma aspetta, io a lei la conosco, è nella mia classe.
Vado verso di lei per portarla lontano da lì.
Federic: "Ciao piccolina" dice vedendomi, ed io delicatamente rispondo con un "Ciao coglione", poi prendo lei per mano e usciamo dalla scuola.
Brian è ancora fuori, quando mi vede mi ferma chiedendomi dove sto andando ed io in tutta risposta dico "Chiedilo a Federic" ed esco con Marika, (si chiama così la ragazza di prima).
Trascorro tutta la mattina con lei, è davvero simpatica e abbiamo tanto in comune.

>Marika e Giusy

"NON É DA NOI, AMARE GLI STRONZI"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora