6 CAPITOLO

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Pov's: Marika

***

Suona la sveglia, controvoglia mi alzo dal letto e indosso i vestiti che avevo già preparato la sera prima.
Sto ancora pensando a quello che è successo ieri, "ma come si è permesso?", più ci penso e più mi fa rabbia, ma non la passerà liscia, voglio delle spiegazioni e lui me le darà.
Finito di prepararmi scendo a fare colazione.
Mi siedo a tavola, trovo già pronta una tazza di latte caldo e i cereali, mangio e poi metto il tutto nel lavandino.
Passo in salotto, prendo lo zaino ed esco.
Oggi i miei sono a lavoro, e devo andare a scuola prendendo l'autobus, quindi mi incammino verso la fermata, arrivo e mi siedo, indosso le cuffie e aspetto l'autobus, dopo dieci minuti circa l'autobus arriva.

****

Arrivata a scuola sono ancora le 07:45 e intravedo Giusy con Giò e gli altri, così mi vado verso loro e saluto tutti tranne Federic che mi butta un'occhiataccia, ma faccio finta di non vederlo.
Suona la campana, è ora di entrare, sento afferrarmi un braccio, mi giro di scatto e lui con tono arrabbiato mi dice:
Federic: "Perché non mi hai salutato?".
Così io senza pensarci rispondo:
Io: "Che te ne frega? Perché ti dovrei salutare?".
Federic: "Dobbiamo parlare, ma lo faremo dopo, ora entriamo".
Così mi lascia il braccio ed entriamo.
Ci siamo scontrati tante volte in queste 4 ore, ma non mi ha neanche guardata.

****

È arrivata l'ora di uscire "finalmente".
Mi avvio verso la fermata e aspetto l'autobus che non ci mette tanto ad arrivare, salgo e mi siedo in uno dei posti liberi, prendo il telefono e metto le cuffie.
Dopo poco l'autobus mi lascia davanti casa, scendo e prendo le chiavi dallo zaino, apro la porta ed entro.
Butto lo zaino a terra e butto un sospiro di sollievo.
Subito dopo mi suona il telefono e vedo un numero non salvato in rubrica, così rispondo.
Io: "Pronto?!".
X: "Dove sei?".
Ricosco subito la voce, è Federic.
Io: "Che vuoi?".
Federic: "Dove sei? Dovevamo parlare!".
Io: "Mi dispiace, parleremo un altro giorno, ora sono a casa, ciao!".
Chiudo la chiamata prima che lui possa ribattere, vado in cucina e mi siedo a tavola con i miei genitori.
Io: "Che si mangia oggi?".
Mamma: "Lasagne".
Io: "Mlmlml".
Inizio a mangiare di gusto.
Quando tutti finiamo di mangiare, papà va in salotto a guardare la TV, mentre io do una mano a mamma a sparecchiare la tavola.
Appena finisco vado in camera mia, prendo i libri dallo zaino e inizio a studiare.
Sono stanca, son già 3 ore che studio, così decido di smettere e accendo la TV, non riesco nemmeno a vedere un programma che subito mi addormento.




Pov's: Federic

***

Siamo tutti a scuola, manca solo lei.
Sono le 07:30.
Dopo 5 minuti circa, arriva e saluti tutti tranne me.
Quando suona la campana la afferro per un braccio e le chiedo perché non mi ha salutato.
Marika: "Che te ne frega? Perché ti dovrei salutare?".
Gli dico che dobbiamo parlare ma che lo faremo dopo.
Così entriamo in classe.

****

Ci scontriamo nel corridoio varie volte, ma niente, nessuno parla.
Suona la campana che segna l'uscita.
Quando sono fuori la cerco, ma non c'è, così la chiamo.
Marika: "Pronto?".
Io: "Dove sei?".
Marika: "Che vuoi?".
Io: "Dove sei? Dovevamo parlare".
Marika: "Mi dispiace, parleremo un altro giorno, sono a casa, ciao".
Ha agganciato "che stronza, come si è permessa?! Me la pagherà".

****

Sono arrivato davanti casa, apro la porta, entro e vado in camera mia.
Sono stanchissimo ed incazzato nero, così mi butto sul letto.
Ora che ci penso non ho neanche mangiato, ma chi se ne frega.
Crollo in un sonno profondo.



>Marika e Giusy

"NON É DA NOI, AMARE GLI STRONZI"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora