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"Dai muovetevi"
Il tono di Giuseppe ci ricorda che dovevamo essere già fuori casa.
Non che avessimo impegni ma alle sei dobbiamo essere a casa perché ci arriva una chiamata importante e se non usciamo ora non staremo in giro nemmeno un ora.
Sal mi supera di corsa mentre mi metto il giubbotto e mi lascia uno schiaffo leggero sulla testa.
"Scemo"
Gli urlo mentre lo inseguo fino all'ingresso dove ci aspetta il più grande.
Il più piccolo si nasconde dietro a Giuseppe.
"Papà Stefanino mi vuole fare male"
Dice poi.
"Stefano non fare fastidio a Salvatore"
Dice papà vegas.
Io sbuffo e scoppio a ridere accompagnato dal più piccolo.
"Ora andiamo figli ingrati"
Dice sorridendo mentre apre la porta.
Da ieri sera non abbiamo mai aperto le finestre ne la porta e rimaniamo stupiti nel vedere che la pioggia ha lasciato posto al sole.
"Va che storiaaaa c'è il sole"
Dico con la mia solita voce da deficiente mentre esco di casa facendo ridere i miei migliori amici.
"Cosa facciamo oggi?"
Chiede Sal.
"Vi va di andare al bar in centro?"
Propone Giuseppe.
"Andata"
Rispondiamo in coro io e il più piccolo.
Mentre camminiamo iniziamo a parlare.
Ridiamo.
A volte a me e a Sal scappano delle battute sconce che fanno arrabbiare papà.
È così bello vedere il più piccolo che scappa inseguito da Giuseppe.
Vorrei fargli una foto. Ma se la facessi e venisse bene mi verrebbe istintivo postarla sui social. E arriverebbero i commenti dei fan. Ci direbbero che gli manchiamo. E staremmo di nuovo male.
Meglio lasciar perdere. Mi fermo un attimo a guardarli e cerco di imprimere bene quest'immagine nella mia testa.
Ricominciamo a camminare ma appena svoltiamo l'angolo e arriviamo nella strada del bar il cuore mi manca di un battito.
A meno di cinquanta metri da noi c'è Sascha.
Indossa quella felpa grigia con i disegni verdi e rossi che io amo tanto.
Ha il cappuccio della giacca tirato sulla testa, le cuffie tre nelle orecchie e un'aria tristissima.
In pochi secondi anche Giuseppe e Salvatore si accorgono di lui.
Subito dopo Sascha alza lo sguardo e ci vede.
Il primo istinto sarebbe quello di prendere i miei amici e correre a casa.
Ma quando lui inizia ad avvicinarsi qualcosa dentro di me scatta.
Le gambe non riescono più a sorreggermi e la gola inizia a seccarsi.

True love || saschefano (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora