Luke's pov
Corsi alla porta, ignorando quanto il pavimento fosse freddo sotto ai miei piedi e il fatto che fossi impresentabile, in mutande e con i capelli in disordine. Dovevo aprire assolutamente alla persona che stava bussando incessantemente alla mia porta, non mi importava il modo in cui apparissi. E poi, magari, poteva essere Michael e farmi trovare in questo modo avrebbe soltanto giovato alla situazione.Non appena aprii la porta fui gettato all'indietro da un corpo che si fiondò sul mio, stringendomi in un abbraccio fatto di singhiozzi. Riconobbi subito la persona che mi stava abbracciando e piangendo dal suo profumo, quell'acqua di colonia che metteva solo perché piaceva a Danielle.
«Cal, cos'è successo?», chiesi, allarmato.
«Danielle è... incinta e io non so che fare», sbottò lui, tremando contro di me.
«Oh», fu l'unica cosa che riuscii a dire, sorpreso dalla situazione. E soprattutto, sorpreso dalla reazione di Calum. Cioè, a questo punto della loro relazione dovrebbe essere dannatamente felice della notizia di un bambino in arrivo; insomma, stanno insieme da dieci anni, l'amore c'è, i soldi non gli mancano, hanno una casa ed entrambi hanno un lavoro stabile, avere un figlio non sarebbe quindi un problema. Eppure, Calum mi sembrava devastato dalla notizia.
Feci entrare Calum in casa, lasciandolo a piangere sul divano mentre mettevo dell'acqua a bollire sul fornello per fare una camomilla. Sentivo che avesse bisogno di calmarsi, e io avevo bisogno di una bella dormita. Non è che dormissi così bene (o che dormissi), da quando Michael era stato qui. Sentivo la terribile mancanza di lui, diventata più forte di quanto lo fosse stata in dieci anni di assenza da Sydney. Forse era stato il fatto di averlo avuto vicino per una notte intera, per poi vedermelo portato via così all'improvviso. Avere quel piccolo assaggio di Michael mi aveva soltanto portato a volere di più, sempre di più, come se avessi ripreso ad usare droghe ma ad un certo punto qualcuno me l'avesse vietato di nuovo. E io l'avevo già capito da tempo, che Michael fosse la mia droga. Era la cocaina più pura, più dolce che il mio corpo avesse mai assimilato. Michael riusciva a farmi sentire completamente in estasi, ubriaco, con la testa leggera, salvo poi lasciarmi in rovina quando se ne andava, portandosi via tutti quegli effetti benefici, lasciandomi con il mal di testa e la nausea. Ciò però non mi impediva dal desiderare di averne ancora, proprio come con la droga. Più Michael mi devastava, più io volevo sentirlo nel mio corpo, nelle mie vene, attorno a me. Volevo vivere di Michael, mi sarebbe bastato.
«Mmh, ma lo sai che sei davvero divertente quando ti metti a fissare il vuoto quasi dimenticandoti dell'acqua che bolle?».
Sobbalzai, voltandomi verso Calum che ormai s'era calmato quasi del tutto; il moro mi guardava ridendo, indicando qualcosa con il dito indice - qualcosa che poi scoprii fosse il pentolino con l'acqua che avevo messo a bollire prima di perdermi nei miei pensieri su Michael. Mi capitava spesso, di fermarmi a pensare e non accorgermi di cosa mi accadeva attorno.
Dopo aver messo le bustine di camomilla nelle tazze con l'acqua e aver aggiunto lo zucchero mi sedetti di fronte a Calum, passandogli la tazza. Lui la guardò corrucciato, con il labbro inferiore che tremava. «Calum, qualsiasi cosa tu stia pensando adesso ti prego, ti scongiuro, non piangere», lo implorai, congiungendo le mani a mo' di preghiera.
Ovviamente Calum scoppiò a piangere come un bambino, lasciandomi a guardarlo intristito - e, lo ammetto, anche un po' seccato. Tra noi due il piagnone ero io, quindi questo Calum così devastato al punto di piangere era qualcosa che non pensavo avrei mai visto.
«C-come posso n-non piangere Luke?!», sbottò, tremando da capo a piedi, «Sono nel panico da quando Danielle me l'ha detto! Cosa cazzo devo fare adesso?! Io non ho la minima idea di cosa fare!».
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Haunting || Michael Clifford (Esmeralda sequel)
Fanfic«Tu mi perseguiti, Luke. E prego che continui a farlo per l'eternità». [sequel di Esmeralda] [WARNING: tematiche delicate, muke]