《Non sono un bambino, io. Non pretendo il divorzio perché ho sposato un idiota.》Sussurro a Rachel mentre assistiamo alle prove del nuovo musical diretto da Jesse.
《Ma lo stai facendo penare.》
《Rachel, se Jesse avesse passato la notte con un'altra donna, come l'avresti presa?》Non risponde. 《Ecco, appunto. È già troppo che non l'abbia sbattuto fuori di casa, quindi non dire a me che lo sto facendo penare, perché se lo merita.》Prendo un bel respiro e torno allo spettacolo.
《Be', potresti almeno parlargli.》Continua. Credo che non abbia ancora capito bene la situazione.
《Io gli parlo, Rachel.》Metto in chiaro.
《Solo in presenza di Haylie.》Mi fa notare.
《Devo tutelare il benessere di mia figlia, i nostri problemi non devono ricadere su di lei.》
《Guarda che l'ha capito che c'è qualcosa che non va.》Rachel è così fastidiosa oggi.
《Mi sembra ovvio, ma almeno così penserà che abbiamo chiarito.》Questa era la mia idea. Dopo lo spettacolo al quale ha assistito in albergo, non avevo dubbi che fosse chiaro anche a lei che l'armonia tra me e Blaine era ormai solo un ricordo, quindi ho deciso di fare il superiore in sua presenza, ovviamente evitando effusioni e cose varie, e continuare a parlargli come ho sempre fatto.
《Ma ne avete più parlato? È passata quasi una settimana.》Qualcosa mi dice che l'ha mandata Blaine. Sta cercando di parlarmi da quella sera, ma non ne ho nè la voglia nè la forza, quindi si deve rassegnare se vuole che il nostro matrimonio continui ad esistere.
《Rachel, ti ho già detto che ho bisogno dei miei tempi, quando lo riterrò opportuno, gli parlerò.》Non credo di aver bisogno di giustificazioni, ma gliene do comunque una, nella speranza di zittirla.
《Lui ti ama.》
《Se lo doveva ricordare quando invece di stare a casa con me era in un maledetto albergo a Manhattan con un altro.》Dico e so di sembrare frustrato ma non mi importa, perché in fondo è vero, lo sono e non credo che qualcuno possa biasimarmi per questo. Ho messo da parte persino la mia dignità per cercare di salvare il nostro rapporto, visto che alla fine sembra che non sia successo niente, ma non posso fare a meno di sentirmi...così.
《Hai detto che gli credevi.》E continua con la sua estenuante insinstenza.
《E infatti gli credo. Ma Rachel, cosa devo credere? Che non ci ha fatto sesso? Ci ha comunque passato la notte insieme, questo mi basta per essere incazzato.》Dico deciso e lei annuisce.
《Però non gli hai neanche dato l'occasione di scusarsi.》
《Smettila di prendere le sue parti.》Sussurro con veemenza. 《Scusa se te lo dico, perché lo sai che ti voglio bene, ma stai diventando insopportabile.》Cerco di concentrarmi sullo spettacolo, anche se i due coniugi Berry e St.James me lo stanno rendendo difficile. La prima, per ovvi motivi, il secondo, perché blocca ogni dieci secondi gli attori riempiendoli di consigli e correzioni. Jesse sa essere peggio di Rachel, qualche volta, lo so per esperienza. Qualche anno fa ho avuto l'occasione di lavorare con lui in uno dei suoi musical, ovviamente è stato un successo, ma me l'ha fatto sudare.
《Lui è il mio amico Kurt, Kurt Hummel-Anderson, un professionista del settore, credo che lo conosciate tutti, no? Kurt, puoi giudicare tu quello che stanno facendo?》Jesse mi interpella e io alzo le braccia, non volendo demoralizzare ulteriormente quei poveri attori. 《Non ha parole per quanto siete incapaci! Ma non vi vergognate? Ah...dieci minuti di pausa!》Li congeda ed escono di scena a testa bassa. Lui invece si avvicina a noi scuotendo la testa. 《Meno di due mesi dalla prima, e guarda in che condizioni siamo. Rachel, non è che prenderesti il posto della protagonista? Ah, giusto, quasi dimenticavo, sei troppo impegnata a lavorare con la concorrenza.》E ci risiamo. La mia amica, ormai da qualche mese, ha accettato un ingagio da un regista che ha soffiato un Tony a Jesse ed è da allora che glielo sta facendo pesare. Anch'io l'avrei fatto.
《Dài, amore.》Lo abbraccia e lui si lascia baciare, seppur alzando gli occhi al cielo.
《Io devo andare.》Mi alzo dalla morbida poltroncina del teatro, prendendo la mia borsa di Vuitton.
《Ti hanno fatto venir voglia di vomitare, non è vero?》Mi rivolge uno sguardo spiacente.
《Oh no, non sono così male, non dovresti demoralizzarli così.》Lui alza ancora una volta gli occhi al cielo.
《L'umiliazione è la chiave del successo. Come pretendi che diano il massimo se non hanno provato sulla pelle il dolore della sconfitta?》Faccio davvero fatica a comprendere la sua filosofia, ma fingo di essere d'accordo.
《Già. Ora vado, se volete scusarmi. Complimenti per la sceneggiatura, Jesse, davvero molto bella. Rachel, ci vediamo domani, o aspetta! Perché non venite a cena da noi stasera?》Propongo, nella speranza di passare il minor tempo possibile da solo insieme a Blaine.
《Perché no?》Risponde Jesse. 《Io finisco qui per le sette, il tempo di una doccia e siamo da voi.》Rachel annuisce.
《Va bene, allora ci vediamo.》Saluto entrambi velocemente ed esco dal teatro. Sono quasi le sei e questo vuol dire che dovrò cercare di evitare conversazioni profonde con mio marito per più di due ore. Devo trovargli qualcosa da fare.
Arrivo a casa prima del previsto, credo che sia la prima volta, da quando vivo a New York che non trovo traffico. Infilo la chiave nella serratura e c'è forse troppo silenzio, ma poi sento dei passi veloci arrivare dal piano di sopra.《Dov'è?》Mi limito a dire.
《Brittany è passata a prenderla un paio d'ore fa. Pomeriggio con Finn, ricordi?》Accenna un sorriso ed io annuisco. 《Ti amo.》Dice poi, cambiando totalmente tono di voce. Ora è così dolce.
《Rachel e Jesse vengono a cena qui stasera.》Lo ignoro e lui annuisce.
《Mi eviti dalla settimana scorsa, possiamo parlare?》Si avvicina a me e i suoi occhi cercano i miei che ricambiano subito lo sguardo.
《No.》Rispondo con veemenza. 《E sai perché? Odio quello che hai fatto e odio te per aver lasciato che accadesse. Mi sento tradito, preso in giro e ancor di più umiliato e sai perché? Perché ti amo e non posso farne a meno, ma ho rispetto per me stesso e non ho intenzione di superare questa cosa senza prima sbollire la rabbia e Blaine, sono ancora fottutamente furioso.》Spiego, senza alterarmi troppo. 《Tu mi hai fatto male, e ora è il tuo turno di soffrire.》
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It's cold outside || Klaine
FanfictionMi giro verso di lui e lo osservo. Proprio non ci riesco a vederlo così. Gli faccio scivolare la mano lungo il braccio scendendo fino alla sua. Gliela accarezzo dolcemente e faccio incrociare le nostre dita, poi gliela stringo. 《Dammi un bacio.》Gli...