More or less.

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KURT

《Kurt!》John mi richiama e mi avvicino subito a lui. 《Ti vedo assente oggi. È successo qualcosa?》Mi poggia una mano sulla spalla ed io scuoto la testa passandomi una mano sulla fronte.

《No, è solo che...non è un bel periodo per me e mio marito.》Generalizzo e lui annuisce.

《Mi dispiace, ma sai quanto manca alla prima? Solo sei settimane e non possiamo permetterci distrazioni.》Mi spiega con pazienza quel che già so. Mi limito ad assicurargli che il mio stato d'animo non influirà sullo spettacolo e che per me va bene continuare con le prove, ma lui insiste per mandarmi a casa. "Qualche ora di prove in meno non faranno la differenza, vai a riposarti" dice e allora mi convinco ad andare via. D'altronde non avevo tanta voglia di provare, oggi. Esco da teatro e guido tra le strade trafficate di New York, grazie alle quali ho appreso l'arte della pazienza. Guardo fuori dal finestrino le vetrine dei negozi, la gente che cammina veloce, noncurante. Ed io nella mia auto con l'aria condizionata a palla, nel vano tentativo di riscaldarmi; il freddo di novembre mi sta uccidendo, sono sempre stato un tipo freddoloso. Basta guardare il termostato di casa mia perennemente impostato almeno a 20-25°C. Senza spostare le mani dal manubrio, ruoto leggermente il polso sinistro e vedo che è quasi l'una. Per fortuna non sono molto lontano da casa, e nel giro di dieci minuti mi ritrovo a parcheggiare a fianco all'auto di Blaine. Non sapevo che fosse a casa.
Appena apro la porta si fionda su di me sorridente.

《Buongiorno.》Mi toglie il cappotto ed io lo guardo un po' stranito.

《Buongiorno.》Rispondo.

《Come mai quest'aria sorpresa?》Continua a sorridere mentre lo appede all'attaccapanni.

《Non credevo che fossi a casa.》Mi limito a dire. 《E ti sei ricordato di accendere il termostato.》Aggiungo e lui accenna una risata.

《Te l'avevo detto che prima o poi l'avrei imparato.》Mi afferra la mano e mi porta in cucina.

《Wow!》Esclamo sorpreso guardando il tavolo apparecchiato accuratamente. 《Sapevi che sarei tornato prima?》Chiedo mentre mi fa sedere.

《Diciamo che ho parlato con il tuo capo.》Ah. Quindi irrompe sul mio posto di lavoro e corrompe il mio capo per farmi uscire prima da lavoro. Perfetto, direi. Porta due piatti di pasta fumanti sul tavolo e mi accorgo solo adesso di star letteralmente morendo di fame.

《Che profumino!》Sorrido, scegliendo di ignorare la sua ultima frase. Inizio a mangiare, probabilmente troppo velocemente e in modo non troppo aggraziato, ma sono davvero affamato e queste fettuccine sono davvero buone. 《Wow.》Dico poi ingoiando un boccone. 《Sono buone.》Lo vedo sorridere felice, forse soddisfatto.
Finiamo di mangiare in un silenzio, che stranamente non si rivela imbarazzante e poi mettiamo i piatti sporchi nella lavastoviglie.

《Stasera c'è una rivisitazione di Cabaret a teatro e ho preso due biglietti. Rachel può tenere Haylie e tu potresti venire con me.》Dice tutt'ad un fiato. 《Se vuoi.》Aggiunge dopo e l'insicurezza e l'agitazione nella sua voce mi fanno così tanta tenerezza che sorrido dolcemente per rassicurarlo.

《Sì, voglio.》Rispondo semplicemente e posso sentirlo liberarsi di tutta la tensione che fino a poco fa sembrava soffocarlo. Mi sfiora piano la mano e gliela stringo. 《Hey.》Il suo sguardo incontra il mio. 《Che c'è?》

《Scusami, Kurt.》Si chiude nelle spalle e scuote leggermente la testa. 《Vorrei solo...non averlo fatto.》

《Ti sei scusato abbastanza, Blaine.》Lo fermo quando mi accorgo che quella non sarebbe stata l'ultima frase. 《Hai sbagliato, è vero, ma te ne sei pentito e non è un danno irreversibile.》Gli assicuro. Credo di doverglielo dopo averlo ignorato quasi totalmente per due settimane. E poi mi sta passando.
È un attimo. Solo un attimo, e senza rendermene conto le sue labbra sono sulle mie. Un scossa percorre veloce tutto il mio corpo ed io rimango immobile dalla sorpresa. Le sue labbra sono morbide e calde e il contatto quasi fa male per la nostalgia. È un semplice bacio a stampo, ma c'è qualcosa di più. Non lo sposto e a malapena ricambio il bacio. Non so perché, forse sono ancora troppo ferito e ho troppa paura di concedermi a lui, di lasciarmi trasportare, passare per quello debole; e quando la sua lingua chiede accesso alla mia bocca non ce la faccio. Mi sposto di qualche centimetro e scuoto la testa. 《Mi dispiace.》Sussurro e posso leggere il dolore e la delusione nei suoi occhi. Indietreggio di qualche passo e mi siedo sul divano. 《Vieni qui.》Dico piano e lui obbedisce. Voglio fare qualcosa. Voglio riuscire a perdonarlo e riavvicinarmi a lui. Voglio che tutto torni com'era prima. Voglio poter dire che siamo una famiglia, che io e Blaine ci amiamo e che ce lo ripetiamo ogni giorno, perché prima era così ed ora sembra tutto svanito, sembra tutto solo un ricordo lontano, un sogno bellissimo destinato a rimanere tale. Non è questo che voglio, ma non ci riesco. Non riesco a non pensare a lui, così vicino ad un altro, così vicino alla tentazione, così vicino a...tradirmi ancora una volta, perché mi fa stare male e non trovo un modo per andare avanti e passarci sopra come se niente fosse, anche se non mi ha tradito, anche se si pente di esserci andato vicino, anche se l'ha capito subito e sono passate due settimane. Ho bisogno di tempo, ho detto, ma di tempo ne è già passato, ed è cambiato poco da quel giorno.

《C-credo》Esordisce dopo qualche secondo facendomi voltare verso di lui. 《che dovremmo f-fare terapia di coppia.》Abbassa lo sguardo. Terapia di coppia? Di nuovo? Mi è già bastata quella con la Pillsbury alle superiori, vorrei evitare di farne ancora, anche se a questo punto sembra la soluzione più logica. L'unica. Alzo la testa e sospiro rumorosamente. 《Tu sei la persona che più amo al mondo, Kurt.》Quasi sussurra a causa di un palese nodo alla gola. 《Non accetterò mai l'idea di perderti.》Mi fissa con gli occhi lucidi ed io annuisco, accarezzando la sua mano.

《Va bene, facciamolo.》Acconsento e poi restiamo seduti l'uno accanto all'altro. In silenzio.

It's cold outside || Klaine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora