Come sempre la sveglia suona, ma non ho proprio voglia di tornare a scuola, credo che questo sabato lo passerò dormendo tutto il giorno.
Questa notte non sono riuscita a dormire per niente, continuavo a pensare ad Alex è i suoi sbalzi d'umore da un giorno all'altro, cercavo di trovare una logica nei suoi comportamenti ma l'unica soluzione era che fosse mestruato.
Mi viene da ridere pensando ad un Alessandro mestruato, anche se tante volte lo sembra davvero...
<< Sorellina apposto di ridere da sola per non so quale ragione, che ne dici di aiutarmi a fare l'albero di Natale siccome mancano meno di due settimane? >> Daniel spalanca la porta entrando in camera al settimo cielo.
<< Certo! Che colore lo facciamo quest'anno? >> Mi alzo e scendiamo giù discutendo sui possibili colori da poter mettere.
Alla fine scegliamo tre colori: Bianco, Oro e argento.
Fra risate e palline sparse per tutta casa finiamo il nostro meraviglioso albero, rimaniamo ad ammirarlo fieri del nostro capolavoro, devo ammettere che un albero più bello di questo non l'ho mai visto.
<< Ottimo lavoro sorellina! Batti il cinque! >>
Il citofono suona e vado ad aprire curiosa su chi poteva essere siccome mamma e papà oggi lavorano tutto il giorno.
Apro e vedo qualcuno che non avrei mai immaginato di vedere.
<< Che ci fai qui? >>
<< Chris per favore ti devo parlare >>
<< Non abbiamo niente da parlare >>
<< Si invece. È arrivato il momento di dirti chi è quell'uomo >>
<< È perché proprio ora? >>
<< Perché devi stare attenta >>
Lo faccio entrare e mio fratello lo fulmina con lo sguardo.
<< Che ci fai lui in casa nostra?! >>
<< Daniel tranquillo, adesso se ne va. Mi deve un attimo dire una cosa >>Pov.Alessandro
Daniel appena mi vede mi fulmina con lo sguardo. E come non capirlo? Ho trattato di merda la sua sorellina, anche io farei la stessa cosa con la mia. Cioè, avrei fatto la stessa cosa con la mia.
Abbasso lo sguardo pensando a Carol, nessuno può immaginare quanto mi manchi, è che se potessi tornare indietro per aggiustare le cose lo farei.
<< Tranquillo Daniel, adesso se ne va. Mi deve un attimo dire una cosa >> Christal mi si mette di fianco vedendo Daniel avanzare pericolosamente verso di me.
Sapeva benissimo che se sarebbe finita in una lotta, quello che si poteva fare più male era lui.
Distinto metto una mano attorno alla sua vita ma lei si scosta guardandomi con quello sguardo confuso ma allo stesso tempo schifata da me.
Mi allontano subito e mi faccio strada verso la sua cameretta.
<< Come sai che questa è la mia cameretta? >> Mi chiede una volta entrati dentro.
<< Io...ehm...una volta mi avevi detto che la tua stanza è stata sempre a sinistra una porta avanti alla scale.>> Mi guarda confusa cercando di ricordare quando me l'aveva detto, in realtà non me l'ha mai detto, lei non sa che la sera in cui era da me e abbiamo litigato, lo seguita fino a casa per assicurarmi che non le succedesse niente, ho visto la luce della sua camera accesa affianco ad un altra.
<< Ehm..non ricordo di avertelo detto ma vabbene. Allora cosa dovevi dirmi su quell'uomo? >> La guardo perdendomi nel suo sguardo.
Resterei a fissarla per ore se solo potessi.
<< Quell'uomo ecco...lui è...>> Comincio a parlare quando Daniel irrompe nella stanza senza neanche bussare
<< Sorellina tutto ok? >> Mi guarda pericolosamente accorgendosi delle nostre mani incrociate, che avevo preso per starle un pò più vicino.
Le toglie subito e rassicura il fratello che va tutto bene è che poteva stare tranquillo.
Richiude la porta e ricomincio a parlare riprendendo le sue mani.
A quanto vedo non le dispiaceva affatto siccome me le stringe come per farmi forza.
<< Stavo dicendo...lui è il padre di un ragazzo che ho ucciso pochi mesi fa...>>
<< Quanti mesi fa? >>
<< Due mesi prima che arrivassi tu. >>
<< Vabbene. Continua >>
<< Beh...lui non è solo il padre del ragazzo che ho ucciso...ma è mio zio. All'inizio non lo riconosciuto perché non lo vedevo da parecchi anni. >> Spalanca gli occhi e si allontana da me.
<< T-tu...hai ucciso tuo cugino...? >> Annuisco.
<< Non lo sopportavo, mi rendeva la vita impossibile, fino a quando un giorno, la mia sopportazione si esaurì.
Lei era lì...per terra, nuda. Che faceva sesso con mio cugino, le sue urla di piacere che lui gli stava procurando, il sorriso di mio cugino appena mi vide.>> Mi cade una lacrima che asciugo subito, non voglio che mi veda debole.
Si avvicina di nuovo a me prendendo la mia mano è stringendola.*Flashback*
<< Riuscirò a portarla a letto, ci puoi scommettere >>
<< Cosa? No, non ci verrà mai con suo cugino >>
<< Hey...io sono James Muller...tutte verrebbero a letto con me >>
<< Si ma lei è mia sorella, te la scordi >>
<< Sarebbe bello scoparsi una di famiglia >>
<< Non ci provare a toccarla James. >>
<< Ma dai! A te cosa te ne frega di lei? La picchi e la tratti di merda sempre. La faccio godere un pò >> Mi da una pacca sulla spalla fiero della sua idea
<< Non provare nemmeno a sfiorarla sennò giuro che ti uccido >>
<< Uhhh, che paura che ho >> Scoppia a ridere e si avvicina alla porta del locale bevendo l'ultimo sorso di birra.
<< Cuginetto tranquillo, Carol è in buone mani. Non le farei mai del male >> Mi alzo dal tavolo guardandolo furioso, ride è se ne va via.*Fine Flashback*
<< Alex...stai bene? >> Christal mi guarda preoccupata è come sempre annuisco anche se non era vero.
<< Chi era lei Alex? >>
<< Carol >> Spalanca gli occhi incredula di quello che aveva appena sentito.
<< Poi accadde quel che accadde. >>
<< Alex posso farti una domanda? >> Annuisco sapendo già che voleva domandarmi del mio comportamento verso Carol.Pov.Christal
<< Alex posso farti una domanda? >> Non posso dire niente sul fatto di suo cugino...infondo era sua sorella. Io so che lui non voleva ucciderlo, e solo che quando è così accecato dalla rabbia non riesce più a fermarsi, non riesce a gestirla.
Ciò che mi incuriosiva di più ora era ciò che è successo con Carol, il perché del suo atteggiamento verso di lei.
<< Dimmi >>
<< Io...beh volevo sapere del tuo rapporto con Carol...perché ti comportavi così con lei...>> Cerco il suo sguardo ma lui continua a guardare altrove.
<< Io non ero il figlio perfetto che tutti avrebbero desiderato. Io ero il figlio che nessuno si augura mai di avere, tutto inizia quando vidi mia sorella baciarsi con il mio migliore amico è allo stesso tempo frequentava anche un altro ragazzo, cominciai a darle della troia e picchiarla, in realtà non era solo questo...io ero geloso di lei, da quando era nata per i miei genitori io non esistevo più, le davo la colpa su tutto, se litigavo con loro era soltanto colpa sua, se mi drogavo,fumavo e bevevo era soltanto colpa sua. >> Prende un respiro profondo prima di continuare
<< Sai...Carol pensa che a me non me ne freghi più niente di lei, ma non è vero, quando si trova in pericolo mando qualcuno ad aiutarla, lei pensa sia un caso. >> Sorride fissando un punto fisso.
<< Perché non ci parli Alex? >> Diventa subito serio
<< No. Lei mi odia, lei non si merita un fratello come me, lei merita di meglio >>
<< Sai che lei ti vuole bene vero? >>
Si alza dal letto mettendosi il giubbotto
<< È meglio che vada >> Mi alzo e corro ad abbracciarlo.
Ho sbagliato fin dall'inizio su di lui, non è il ragazzo che credevo che fosse, il solito stronzo menefreghista so tutto io, era una persona con un passato alle spalle, che sta ancora combattendo per salire a galla.
Mai giudicare un libro dalla copertina, si rischia di rimanere sorpresi da ciò che si trova al suo interno.
STAI LEGGENDO
Non ho paura se ci sei tu con me. #Wattys2017
General Fiction"Picchia sangue" viene chiamato così il ragazzo più stronzo dell'intero campus. Tutti hanno paura di lui, tranne lei, una ragazza romana, trasferita a Milano con la sua famiglia. Cosa accadrà nella loro vita, andrà tutto per il meglio...oppure no? T...