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17.00

Ormai è giunto il momento. Salgo di sopra e mi nascondo dietro al muro a destra delle scale pronto ad accoglierlo nei migliori dei modi.
Ovviamente mi sono assicurato che tutte le possibili vie d'uscita fossero chiuse per bene, ho staccato tutte le spine dei telefoni ed ho rotto tutte le telecamere che aveva in giro per la casa...ah in più ho chiuso tutte le stanze a chiave, compresa quella delle armi, ovviamente so che proverà a buttarla giù ma credetemi...non ci riuscirà.
...
Sento la porta aprirsi e ovviamente lui è così attento che come previsto chiude la porta a chiave e le riposa nel giubbotto prima di metterlo appeso all'attaccapanni. Conosco molto bene mio zio ora andrà in cucina a prendere una birra ed io ne approfitterò per sedermi sul divano e fargli una grandissima sorpresa.
Mentre scendo le scale faccio più rumore possibile facendogli sentire i passi.
<< Tesoro mi sorprende che tu abbia il coraggio di venire a salutarmi, allora la lezione di ieri ti è servita a qualcosa. >> Con un sorrisetto raggiunge il soggiorno ma peccato che non dura molto appena mi vede.
<< Mi dispiace deluderti zio...ma zia Stella e Gionata non ci sono a casa. Perché non ti siedi e parliamo un pò? Non ti va? >> Caccio la pistola è la appoggio sulle mie gambe.
Corre su per le scale e non posso fare a meno di ridere è seguirlo.
<< Caro zietto credimi che non c'è la farai mai ad aprire quella porta. Anche perché non credo ci troveresti nulla. >> Continuo a ridere sotto il suo sguardo terrorizzato.
<< Cosa vuoi Alessandro? Vuoi uccidere anche a me oltre James?! >>
<< Può darsi...mi hai dato un idea caro zio. >> Mi guarda è ritorna serio.
<< Non pensi che se mi uccidi Gionata e Stella rimarrebbero soli?! Li faresti stare malissimo! >> Scoppio a ridere e mi appoggio alla parete guardandolo divertito.
<< Tu davvero credi che loro importi qualcosa di te? Io credo che li farei un favore se ti uccidessi. >> Rimane zitto abbassando lo sguardo.
<< Possiamo parlarne civilmente caro nipote? >>
<< Non meriti di chiamarmi così. >> Si avvicina a me è cautamente faccio due passi indietro.
<< Alessandro...caro nipote ascoltami. Tu sai che io non ero così. Da quando tuo padre ha scoperto ciò che aveva fatto James a Carol ha voluto chiudere i rapporti con me è tu mi hai portato via l'unico figlio a cui volevo davvero molto bene, io...>>
<< Stai sprecando fiato. Non mi farai sentire in colpa. È se proprio lo vuoi sapere dopo che ho ucciso James e mio padre ne è venuto a conoscenza mi ha cacciato di casa! Ora vivo in un stupido campus! Se tuo figlio non avrebbe fatto quella cazzata ora non sarebbe successo niente di tutto ciò! >> Mi avvicino a lui più furioso che mai. Urlo ogni parola con tutta la rabbia che avevo dentro, le mani mi tremano. Dentro di me sta venendo di nuovo fuori il ragazzo "Picchia-sangue".
<< Ma che cazzo hanno i tuoi o-occhi...>> Non gli lascio finire la frase che gli tiro un pugno centrandogli completamente la mandibola.
<< Tu è tuo figlio avete rovinato tutto. Tutto! >> Si rialza da terra mantenendosi al mobile accanto a lui.
<< Non credi che sei stato tu a rovinare tutto? Hai cominciato a bere, a fumare è se non da meno a drogarti! Hai cominciato a trattare male tua sorella. Forse sei tu l'errore! >> Mi scaravento sopra di lui e comincio a tirargli pugni più forte che potevo. La cosa strana è che lui mi lascia fare tranquillamente...
<< Su uccidimi come hai fatto con James! >> Mi fermo. Lui vuole che lo uccido proprio nello stesso modo in cui ho ucciso James...mi hanno portato in carcere è se non fosse stato per mio padre che ha pagato la cauzione ora sarei ancora dentro. Non potevo fare una cosa del genere a mio padre...non voglio deluderlo di nuovo.
Mi fermo è mi allontano da lui, scendo giù è chiamo la polizia, è la cosa migliore che c'è da fare...racconterò tutto ciò che ha fatto cominciando dell'incendio della casa, il traffico di droga proibito, racconterò che ha rapito mia sorella è che picchia sua moglie fino ad arrivare alle armi in casa senza permesso.
Torno di sopra è lo trovo ancora a terra, lo tiro su è gli lego le mani con la corda, cerco di togliere l'eccessivo sangue che fuoriesce dalla sua faccia e lo faccio sedere sul divano.
<< Ho capito dove volevi arrivare ma anche da morto non ti darò la soddisfazione di vedermi in carcere. Caso mai verrò io a farti visita. >>
...
Ho dovuto chiamare tutti quelli che potevano testimoniare tutto ciò che ha fatto o aveva fatto. Ora la polizia sta ancora interrogando alcuni per essere certi di avere tutte le varie opinioni.
Una mano si appoggia sulla mia spalla mi giro è quando vedo chi è la persona butto subito la sigaretta.
Era mio padre. Lui odia il fumo o almeno odiava.
<< Tieni. >> Mi porge un altra sigaretta e la accende. Ci sediamo a terra agli scalini.
<< Papà...>> Mi interrompe.
<< Non dire niente Alex. Non dire niente. >> Mi abbraccia come non aveva mai fatto prima, era un abbraccio proprio come i padri danno ai figli, ricco di sicurezza, forza ma allo stesso tempo di dolcezza.
<< Mi dispiace per tutto papà. Perdonami. Ti prego. >> Mi cade una lacrima ma la asciugo subito non volendo che lui la vedesse.
<< Ti avevo già perdonato da tempo figliolo mio. Aspettavo che tu bussassi alla porta di casa per chiarire tutto, anche se non l'hai fatto sono felice ora di essere qui con te...sapere che non ti sei lasciato prendere dall'ira ed aver fatto la cosa giusta. Possiamo ritornare ad essere quello che eravamo prima. Ricominciare da capo... >> Sento i miei occhi farsi sempre più lucidi. Odio quando sono così. Mi sento una femminuccia.
Ma lui non sembri interessi e continua a parlare.
<< Ma ti prego di avvisarmi se ci sono altri nemici da far fuori prima che venga fuori un casino di nuovo! >> Scoppia a ridere è mi unisco anche io a lui.
<< Tesoro! Alessandro! >> Mia mamma e lì davanti a noi con le lacrime agli occhi. Mi alzo è la abbraccio forte a me, Carol che era appena uscita dalla casa si aggiunge a noi è subito dopo ad unire quel bellissimo abbraccio si aggiunge anche mio padre. Finalmente eravamo una famiglia. Una vera famiglia è non permetterò a nessuno di rovinare tutto ciò.
...
Ci stacchiamo è vedo Christal da lontano che mi guarda con un sorriso bellissimo. Allargo le braccia è corre verso di me correndo. La prendo in braccio a modo di principessa è dopo averla messa giù la bacio.
<< Sono felicissima che hai fatto pace con la tua famiglia, te lo meriti davvero tanto. Ma ti prego di dirmelo la prossima volta che devi fare ste cose...non che devo venirlo a sapere da Carol all'improvviso. Non sai quanto mi sono preoccupata! >> Gli scende una lacrima è la abbraccio forte a me.
<< Ti potevi fare male Alex...non avrei potuto sopportare il solo pensiero di averti perso. >> Mi stringe ancora più forte è sì nasconde nell'incavo del mio collo.
<< Mi dispiace nanetta. Mi dispiace. Ma sappi che l'ultima cosa che farò sarà quello di lasciarti da sola. >>

Non ho paura se ci sei tu con me. #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora