1. The meeting

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 Quando quella sera Jongdae aveva scritto nel gruppo di line che portava un amico alla festa, Chanyeol non si sarebbe mai immaginato che la sua vita potesse prendere una piega così stravagante.
Ma partiamo dall'inizio.
Park Chanyeol, ragazzo coreano di 22 anni. Nato e vissuto a Seoul, in tutta la sua vita si è sempre definito un musicista, un creativo, uno spirito libero. Da due anni studia discipline delle arti, della musica e dello spettacolo e, seppur con qualche esame mancante, è sempre riuscito a cavarsela in un modo o nell'altro.
Ha un carattere estroverso, solare, altruista ma ha anche dei difetti : a volte è troppo iperattivo ed infantile e a volte troppo impulsivo e incosciente. Per Chanyeol questo, però, non è un difetto; per lui è stupido reprimere i sentimenti ed i furori che nascono nel nostro corpo, anzi questi devono sopraffare l'intelletto, considerato troppo razionale e causa motrice di moltissimi problemi.
Aveva una moltitudine di amici che gli avevano affidato il soprannome di " Gigante buono" dato il suo carattere e la sua altezza insolita in Corea, 185 cm.
Chanyeol adorava tutti e voleva loro bene ma in particolare era molto legato al suo gruppo di amici che si era formato ai tempi delle medie. Non avevano un nome particolare per farsi riconoscere, non erano una gang ribelle o il gruppetto dei più popolari a scuola, erano solo un gruppo di 8 persone che si trovavano bene a stare insieme, seppur ognuno avesse i propri gusti, opinioni, ideologie ed interessi che molto spesso differivano tra loro.
Erano soliti vedersi frequentemente e fare le cose più disparate, dall'uscire insieme e girovagare per le strade di Seoul con una birretta, dall'andare in una mostra d'arte in un museo. Nel loro gruppo non c'era una gerarchia, non c'era un leader e nessuno veniva messo in disparte, tutti ascoltavano tutti. C'erano solo due regole che vigevano ed andavano sempre rispettate: la prima diceva che bisognava necessariamente festeggiare il successo di uno del gruppo, facendo scegliere al " festeggiato" la modalità e la seconda obbligava sempre a chiedere il permesso prima di invitare qualcuno di estraneo ad un evento del gruppo.
In verità, non erano mai stati un gruppo chiuso, anzi, erano sempre stati molto aperti e la loro regola era una formalità stabilita però in seguito di alcune circostanze. Nel passato, infatti, oltre ad invitare senza mai alcun tipo di problema persone 'estranee' alle loro feste, avevano accettato anche alcune persone nel loro piccolo nucleo rendendosi conto, però, solo dopo di quanto facesse schifo perdere uno del gruppo, come se un pezzo del tuo cuore venisse strappato via. Infatti a seguito della dipartita dei tre ragazzi cinesi che, per quasi due anni avevano condiviso non solo la loro stessa scuola ma anche moltissime esperienze insieme, avevano imposto quella regola.
Quando qualcuno chiedeva se poteva invitare qualcuno nelle loro uscite, c'era l'abitudine di decidere con dei voti e molto spesso la maggioranza votava per il no.
Chanyeol non faceva parte di quella maggioranza, lui disponibile com'era a creare nuove amicizie, diceva di sì a prescindere e seppur gli altri ogni tanto si aggregavano a lui, non vincevano mai.
Quella sera, però, quando Jongdae aveva proposto di invitare il figlio di un amico di famiglia alla festa, tranne due persone, tutti avevano votato di sì.
Infatti per Chanyeol, l'ultimo a collegarsi e a votare, fu quasi uno shock leggere le risposte dei suoi amici e per qualche secondo si chiese quali potessero essere le motivazioni, le quali non tardarono ad arrivare: molto probabilmente avevano accettato perché Jongdae, dopo aver vinto in un concorso per fotografi principianti indetta da una rivista molto famosa di arte, aveva organizzato la festa a casa sua.
In ogni caso tempo due secondi e Chanyeol non diede più tanta importanza a quella novità.
Arrivò poi la festa, due sere dopo quella votazione. Chanyeol dopo essersi vestito con la sua classica tuta nera di Adidas, la quale faceva risaltare molto i suoi capelli corti di color rossi fuoco accesi, si era diretto con la sua auto a casa di Jongdae. Salì le scale, Inveendo contro l'ascensore guasta ed aprì la porta semi aperta non meravigliandosi che tutti i ragazzi fossero già lì in quanto era sempre l'ultimo ad arrivare.
Salutò Jongdae congraturandosi con lui, poi Minseok, il più vecchio del gruppo e anche il più bassino con i capelli di colore blu notte, poi Kyungsoo e Jongin la coppia del gruppo molto timidi ed introversi, fidanzati da circa 2 anni senza aver mai manifestato approcci amorosi quando erano nel gruppo, poi Sehun che era uno dei suoi migliori amici in assoluto, Yixing, un ragazzo cinese trasferitosi definitivamente in Corea per gli studi ed infine Junmyeon, un " nano" ( o così lo definiva Chanyeol ) che non perdeva mai l'occasione di fare battute al quanto ridicole.
Affamato com'era si diresse verso il buffet preparato da Jongdae in fretta in furia, infatti aveva semplicemente sistemato il tavolo da pranzo ponendo su di questo, contenitori contenenti delle patatine e dei pop corn in busta, delle fette di pizza ormai fredde, del pollo fritto che non guastava mai e dei muffin pre-confezionati, e proprio mentre stava per prendere una fetta di pizza notò sul tavolo un libro abbastanza curioso. Era un libricino piccolo, tutto giallo ma non quella tonalità canarino ma una che gli conferiva un aspetto di carta antica, e a differenza di altri libri, non aveva un titolo enorme o un immagine accattivante, di quelle che invogliavano a comprare il libro, ma c'era solo un titolo di medie dimensioni.

« La... repubblica? » lesse il titolo con un tono di voce normale, nessuno però gli presto attenzione in quanto erano tutti presi a ballare e a chicchierare fra loro. Guardò perplesso quel libricino e lo prese tra le mani girandosi verso il gruppo di ragazzi inziando a ragionare a chi potesse appartenere. Inizialmente scartò tutti i coloro a cui, secondo lui, non poteva appartenere, data la loro scarsa voglia di leggere libri ( figuriamoci una cosa così complicata o almeno così gli sembrava dalla copertina ). Scartati Sehun, Jongin e Jongdae passò a Yixing, sicuramente intelligente ma con qualche problema a leggere il coreano. Chanyeol pensò che assolutamente non poteva appartenere a lui; e proprio mentre si stava interrogando fra chi tra i tre rimasti poteva essere il possessore del libro, sentì una voce alle sue spalle che risuonò dopo un piccolo colpo di tosse imbarazzata.
« Perdonami, quel libro è mio. Potresti ridarmelo gentilmente? »
Chanyeol si girò completamente per poi abbassare lo sguardo ed incrociare gli occhi di un ragazzo sconosciuto. Bassino di statura, dai capelli neri a scodella tipo Beatles, gli occhi azzurri dovute a lentine a contatto colorate, e Chanyeol riuscì a capirlo sia per la misura abbastanza grande sia perché era molto raro che un coreano li avesse naturali, pelle bianca candida che lasciava intravedere le venature in alcuni punti, conferendole un colore violace / azzurrino.
Chanyeol lo fìssò senza proferire parola ricordandosi della conversazione avvenuta sere prima e arrivando alla conclusione che questo doveva essere l'amico di Jongdae.
« Per piacere, posso riavere il mio libro? » Il tono del ragazzo questa volta sembrava più sicuro, senza però risultare acido o prepotente. La sua voce era pura armonia per le orecchie musicali di Chanyeol il quale, dopo essersi svegliato dal suo stato con la testa tra le nuvole, abbozzò un sorriso e gli porse quel libricino.
« Oh, sì certo. Tu devi essere l'amico di Jongdae, no? Piacere io sono Chanyeol Park. » Ecco il gigante buono che subito partì in quarta pronto per fare amicizia e conoscere questo tanto ambito ' ospite estraneo' che desiderava da un bel po'. Dall'altra parte però non sembrava ci fosse molta collaborazione. L'altro non sembrava scocciato, aveva comunque un'aria cordiale ma sembrava che la cosa non gli interessasse o per lo meno sembrava come se avesse dovuto rivevere questo momento per la settima volta, tanto quanto sono gli amici di Jongdae invitati alla festa.
« Sì. » Disse secco e poi dopo aver preso fiato continuò « la mia famiglia e la sua sono molto amiche. Noi ci conosciamo da un po' di tempo. Io sono Byun Baekhyun, comunque. Lieto di fare la tua conoscenza Chanyeol. »
« E come mai non ti ho mai visto? Conosco Jongdae da un bel po' di tempo anche io sai? » La domanda troppo impertinente di Chanyeol, stuzzicò qualcosa in Baekhyun che questa volta rispose con un tono diverso da prima. Quasi come se stesse cercando di girare intorno all'argomento senza centrare il reale motivo.
« Noi non ci vediamo spesso adesso. Sai com'è, i nostri genitori escono senza di noi visto che siamo adulti. Anche se sono stati loro che mi hanno costretto a conoscere nuove persone e hanno chiesto aiuto a Jongdae. »
Le parole di Baekhyun colpirono Chanyeol e non poco, soprattutto perché erano molto forti e dure verso i suoi genitori. Per lui conoscere nuove persone non era mica una costrizione anzi.
« Capisco. » Disse un po' deluso dalla risposta del suo interlocutore ma non potette fare niente. Non volendo andare oltre l'argomento provò a chiedere qualcos'altro.
« Ah, senti. Qual è il libro che stai leggendo? Sono curioso perché non l'ho mai visto da nessuna parte o almeno credo. »
« La repubblica di Platone ! »
« Mai sentito, mi spiace. » Da un'affermazione con entusiasmo, a seguito della risposta quasi superficiale di Chanyeol, o così la percepì l'altro, l'espressione di Baekhyun si trasformò in un misto di ' Non posso crederci che tu non lo conosca.' ed un ' è meglio se chiudiamo la conversazione qui. '
« Guarda credo che i ragazzi ti stiano chiamando. » Affermò subito dopo mentendo spudoratamente, scappando via di soppiatto mentre Chanyeol si girava a controllare.
« Sei sicuro, no perché- » Chanyeol non ci mise molto a rendersi conto che quel giovane era andato via con una classica scusa banalissima. Eppure per uno come lui, a cui interessavano personalità stravaganti e uniche nel loro genere, era intenzionato a parlare con lui e a conoscere tutto di Baekhyun perché mai aveva incontrato una persona tale.  

MOON's KARMA - Chanbaek / BaekyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora