"Sara, ascoltami: i miei genitori tra un quarto d'ora escono, ti va di venire a casa mia per finire di decorare il giardino?"
"E adesso che faccio?" Sarebbe stato un semplice messaggio se solo due giorni prima non mi avesse taggato in quel post equivoco, con quel messaggio equivoco. Mi era infatti arrivata la notifica di una sua menzione sotto un'immagine pubblicata su Instagram che scherzava bonariamente sugli atei, pensando che, in connessione con le loro credenze, nel culmine del piacere di un rapporto sessuale invocassero Darwin piuttosto che il metodo scientifico al posto di Dio e i Santi vari. Fin qui tutto bene, se solo, una volta comunicatogli che avevo già notato e apprezzato l'immagine qualche ora prima, non mi avesse risposto con "Bene, così la prossima volta non ti dovrò spiegare nulla!" con tanto di faccina maliziosa accompagnata. WHAT?!
Non poteva abusare della facilità con cui mi illudevo e mi creavo realtà immaginarie così, senza avvisare! Era reato contro la mia persona, anche se l'aveva fatto quasi sicuramente in modo involontario.
In ogni caso rimaneva il dubbio su come agire: andavo a casa sua con la possibilità di restare soli e dover affrontare situazioni imbarazzanti o gli rifilavo una scusa, dandogli buca? Era deciso, dovevo sentire le mie amiche per capire come si sarebbero mosse nei miei panni.
Chiamai quindi prima Alice e poi Giorgia, in cerca di un aiuto. Dopo aver ragionato con la prima sulla situazione e averla convinta non completamente che mi ero creata chissà quale paranoia non perché mi piacesse lui, ma piuttosto perché un bel ragazzo probabilmente stava iniziando a vedermi con occhi diversi, ed essendomi finalmente calmata con la seconda che, col suo solito entusiasmo da vegetale, mi aveva più volte ripetuto che non era un implicito appuntamento, ma semplicemente una richiesta di aiuto, mi convinsi a deviare il mio viaggio verso casa sua. A quel punto c'era da risolvere solo il problema della scusa da inventare con i miei genitori, dal momento che ero fuori di casa dalle 7 della mattina e non ero ancora tornata, ma volevo assolutamente, nonostante il freddo pungente, andare da lui per vedere cosa sarebbe successo. Scrissi loro, quindi, che mi aveva appena chiamata un'amica in lacrime chiedendomi di incontrarci e quindi rimandavo l'orario del coprifuoco. E quasi mi meravigliai, quando nessuno dei due mi chiamò imponendomi di ritornare. Sarei davvero riuscita a incastrare tutto, compreso il rientro nella piccola cittadina in cui abitavo che, a quell'ora, sarebbe stato lungo ed estenuante, senza saltare niente e senza creare litigi e discussioni?! Non poteva essere, ero di certo in una realtà parallela, dove ogni minima azione che compivo non si ripercuoteva in arrabbiature e conflitti vari.
Con questi pensieri per la testa scesi dall'autobus e mi incamminai verso la casa del mio amico, con il freddo pungente che mi costringeva a raggomitolarmi il più possibile in me stessa per cercar calore e un lieve venticello gelido che penetrava in ogni dove.
Dopo una lunga camminata, con il cuore che batteva all'impazzata per tutte le possibili cose che potevano accadere, arrivai al citofono e poi alla porta di casa. Da lì a qualche secondo ci sarebbe stata la resa dei conti, per così dire. Aprii titubante la porta d'ingresso, impaurita dal non sentire nessuna voce dall'interno, e finalmente entrai. Mi arrivò un'ondata di calore molto attesa, ma non era l'unico aspetto positivo della situazione, c'era anche altro. Altro che mi rincuorò, altro che in quel momento mi serviva: rassicurazione che non sarebbe successo nulla sul quale meditare per il prossimo mese. C'era il cugino di dodici anni, seduto al tavolo di vetro nella grande sala, lì con lui.
Dio salvi i cugini piccoli.ME, MYSELF&I
{L'autrice parla}
Come avrete potuto constatare, questa storiella è diversa rispetto a quella precendente. Volevo provare qualcosa di diverso, ma non di nuovo.
Tutto questo spazio autrice l'ho creato solo perché così il numero delle parole mi aggrada. Sorry, sono fuori di testa, lo so bene. Scusate.FARMAKON
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Pensieri Confusi Di Una Mente Contorta.
Short StoryIn quanto fuori di testa, questa è semplicemente una raccolta di storie brevi senza un filo logico che le colleghi. Non ci sono secondi piani della storia, critiche tra le righe o simili, vanno lette per come sono, senza chissà quale interpretazione...