Non si poteva non notarla. Era seduta sul suo banco, il secondo dal muro nella prima fila, con le gambe a penzoloni e la schiena incurvata in avanti, lo sguardo basso sul telefono. Non permetteva la vista dei suoi occhi, ma era facilmente intuibile che non vi si potesse leggere felicità. L'aula era ancora deserta, l'unica persona che la occupava insieme a lei era una delle compagne di classe, una delle cui Angela era più stretta, con cui passava più tempo. Era però seduta al suo posto all'ultima fila, anche lei stava occupando il tempo con il telefono in attesa che qualche altro compagno con cui parlare arrivasse.
La figura robusta di Angela permetteva abbracci più calorosi e pieni di sentimento del normale. Non era particolarmente grossa, ma certo non pesava 40 chili. Non a caso tirava di boxe due volte a settimana.
Ero in anticipo quel giorno, più o meno degli stessi minuti con cui le mattine precedenti arrivai in ritardo, motivo per il quale ero particolarmente felice. Ero riuscita a non correre per dover prendere l'ultimo treno, ma addirittura mi ero ritrovata ad aspettare e girovagare per la scuola in attesa dei miei compagni di classe, dal momento che ero la prima arrivata.
Quando però vidi Angela così triste, mi si rattristò il cuore. Spesso mi abbracciava senza apparente motivo appena ci vedevamo e ogni volta questo gesto inaspettato mi riempiva il cuore di gioia. Non potevo perciò lasciarla da sola.
Entrai nell'aula, guardandola. Non si accorse subito di me, dovetti chiamarla. Alzò lo sguardo ed ebbi conferma delle mie sensazioni: stava avendo un momento di depressione.
< Come stai? >
< Bene. >
< Dai, non prendermi per i fondelli, che hai? >
< Sto bene, davvero. >
< Hai una faccia.. che è successo? >
< Niente di che, il solito. >
La guardai intensamente per qualche secondo. Alla fine cedette.
< Fa tutto schifo, sono una capra in qualsiasi cosa, come al solito. Non ce la faccio più >La abbracciai forte.
Per qualche secondo si trovò spiazzata, ma ricambiò nel giro di qualche secondo. Iniziò a singhiozzare, quindi aumentai la mia stretta, compiendo movimenti circolari sulla sua schiena. Restammo così per qualche minuto, fu uno degli abbracci più lunghi e sentiti che avessi mai donato. Nelle mente intanto iniziavano a comparire le parole adatte da rivolgerle.Slegammo l'abbraccio e tolsi velocemente lo zaino dalle spalle, appoggiandolo sul banco a fianco insieme alla giacca di jeans che avevo ancora tra le mani. La guardai ancora per qualche secondo mentre tentava di rimediare sistemandosi il mascara colato. Anche in quel momento la trovavo bellissima, gli occhi grandi e color azzurro chiaro, quasi ghiaccio, con una piccola macchia nocciola nell'occhio alla mia destra in basso, le ciglia allungate dal poco mascara che ancora aveva, il naso un poco all'insù senza un punto nero, le labbra carnose aperte in un timido sorriso, mostravano i denti perfettamente allineati, quasi sicuramente opera di qualche apparecchio, e straordinariamente bianchi. Mi chiesi quante volte al giorno li lavasse per ottenere un risultato simile, invidiandola non poco. Se avessi mai scoperto di essere lesbica, sarebbe stata la prima ragazza sicuramente con cui sarei stata, ma, nel bene o nel male, ero ancora etero. Peccato.
< Credo di averti sporcato la maglietta sulla spalla, scusami >
Mi guardai. Non ero sporca.
< Tranquilla, non mi hai sporcato. Anche se fosse stato, mi sarei sentita onorata. Ceh, oddio, avrei avuto del mascara mischiato a lacrime di Angela Vinci, omg sclero!!! > Risposi comportandomi da scema, gesticolando a più non posso e saltellando. Rise, quindi io sorrisi contenta di essere stata in qualche modo d'aiuto.< Scherzi a parte, ce la puoi fare Angela. Sei arrivata fino a qui, perché dovresti mollare adesso? Non ha senso. Sii forte, manca poco più di un mese all'estate, e poi altri due anni alla fine del liceo. Certo non ti dirò che il peggio è passato e che la quarta liceo sia facile, soprattutto qui in questa dannata scuola, perché mentirei e non voglio. Sarà più pesante, già ti avviso, ma è nelle tue competenze. Ce la farai, sempre e comunque. Non mollare mai. Adesso in queste ultime settimane recupera le materie dove hai l'insufficienza, al massimo avrai uno o due debiti a settembre. Se anche fosse? Nessun problema, sarai capace di recuperare alla grande. Credo in te. >
< Ho intenzione di cambiar scuola >
< Ci devi solo provare, Angy. Ti aspetto sotto casa e ti riempio di botte, anche se non so quanto mi convenga dal momento che tiri di boxe da qualche anno, nonostante non sia debole nemmeno io. Ma non mi interessa, tu non cambi scuola. E immagino non vorrai neanche farti bocciare, vero?! Significherebbe stare in questo manicomio per un altro anno, direi che non è proprio il caso. Mettiti nella condizione d'animo di potercela fare - perché é così - e fai il culo a 'sti prof che t'han dato l'insufficienza. Fa' veder loro quanto vali. Certo, ti darei una mano con lo studio se solo potessi. Ma sono più ignorante di te nonostante l'anno di età in più, perciò non posso fare molto. Ma son qui se hai bisogno di conforto, sempre. Chiamami e ti aiuterò in qualche modo. Per lo studio c'è Eleonora > la ragazza seduta all'ultima fila nel frattempo si era avvicinata a noi, volenterosa di sentire < che ti potrebbe aiutare, no?>
< Certo! Non so consolare le persone ma posso aiutarti con lo studio quando vuoi. >
< Vedi? Dai Angela, è tutto nelle tue possibilità. Ce la puoi fare. >
< Grazie mille, davvero. >E sorrise, un po' anche con gli occhi. Mi sentii utile nel mondo, anche il mio cuore era felice per qualche minuto. La abbracciai una seconda volta, forte. Dopodiché, sciogliendo l'abbraccio, le presi la testa e le baciai la fronte.
< Dai Angela, su. Vado che altrimenti mi becco il ritardo, in più ho anche la prova comune di greco. Buona giornata cuore >
< Anche voi la prova comune di greco? Noi pure! Massì, mi andrà malissimo > rise < ma in fondo la media è insufficiente, sarà una riconferma. > rise un poco ancora < In bocca al lupo! >
< Crepi, e anche a voi allora! >Mi avviai verso la mia classe, entrandovi. Nel frattempo si era riempita.
Nel frattempo avevo ampliato il mio sorriso, veramente felice e orgogliosa di me, per una volta.Adoravo quella sensazione.
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Pensieri Confusi Di Una Mente Contorta.
Short StoryIn quanto fuori di testa, questa è semplicemente una raccolta di storie brevi senza un filo logico che le colleghi. Non ci sono secondi piani della storia, critiche tra le righe o simili, vanno lette per come sono, senza chissà quale interpretazione...