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Dicono che un cuore spezzato provochi un dolore immenso, più morale che fisico. Dicono che al momento si senta il suono come di un vetro che viene rotto da una pallonata troppo forte o da un proiettile sparato a grande velocità. Dicono che dopo si senta un vuoto incolmabile, quasi assordante, insopportabile. Dicono che difficilmente si trovi la cura per ripararlo, ma quantomeno una volta rotto ci siano solo graffi. Dicono che, però, se si trova la cura adatta a quella crudele frattura, se si riesce a ripararlo dico, poi non ci sia più modo di romperlo nuovamente.

Federico era stato il proiettile che aveva frantumato il cuore di Rebecca. Più precisamente, la sua partenza dalla città per lavoro con l'amante. Urraca. A Rebecca quella ragazza spagnola all'inizio era sembrata molto buona e posata nei modi, ma da quando aveva scoperto il suo ruolo nella vita di Federico la odiava. Urraca. "Gazza ladra", forse dal latino furax, "incline al furto". Già il significato del nome sarebbe dovuto essere un avvertimento, ma non ci aveva badato più di tanto. Non voleva giudicare la ragazza solo dal nome che i suoi genitori avevano scelto per lei, soprattutto perché ancora non la conosceva. Avrebbe dovuto aspettarselo, invece, soprattutto negli ultimi tempi in cui Federico aveva sempre più impegni fuori casa che però non coinvolgevano anche Rebecca, quando gliela aveva presentata come vecchia amica di scuola. Quando, in un modo o nell'altro, usciva sempre con loro due.

Eppure non possedeva niente che la fidanzata non avesse, da tutti i punti di vista, anzi. In confronto alla sinuosa e ben proporzionata figura a clessidra di Rebecca, tutta farina del suo sacco, grazie Mamma, ma frutto anche di tutti gli anni di nuoto e poi canottaggio che le avevano rafforzato tutti i muscoli allo stesso modo, la ragazza spagnola era paragonabile ad una tavola da surf. Dalla sua parte aveva l'altezza, con la quale raggiungeva il ragazzo senza l'ausilio di scarpe con il tacco o altri trampoli simili, ma era davvero questo motivo del tradimento? Aveva un viso angelico, quasi da bambola, ma se avessero fatto contemporaneamente una passerella per le strade della città, era sicura che tutti gli occhi si sarebbero puntati sull'italiana. Il push up e i chili di trucco della straniera non avrebbero retto. Non che Rebecca si sentisse una Venere scesa in terra, ma sapeva come sfruttare il suo corpo per renderlo al massimo. Ma comunque sia, era stata Urraca ad accompagnare Federico nel suo viaggio di sola andata.

La motivazione che Federico aveva usato per lasciarla era stato il lavoro di lei. Il fatto che fossero stati insieme sette anni non contava, lui non ci credeva più.
Effettivamente il lavoro le occupava gran parte della giornata, ma in fondo si stava costruendo un futuro e, perché no, anche una piccola fortuna per una possibile famiglia.
Famiglia.
Era diventata ormai una realtà utopica, con lo spezzarsi del cuore di Rebecca. Di certo non si sarebbe più immischiata in una relazione, ma al contrario si sarebbe ancora più concentrata sul lavoro, grazie al quale stava provando una soddisfazione sempre più grande per se stessa. Era orgogliosa del percorso che aveva e stava compiendo, non avrebbe buttato all'aria tanti sforzi e sacrifici per un ragazzo, nonostante fosse l'amore della sua vita. Perché questo era per lei Federico, ben lo sapeva, ma seppur lo fosse, l'aveva tradita durante tutto l'ultimo anno al posto di supportarla e starle accanto e non l'avrebbe certo perdonato facilmente.

Inizialmente fu davvero difficile andare avanti come se non fosse successo nulla. Durante le notti piangeva, spesso le trascorreva in bianco con una vaschetta di gelato e un libro o un film. Le occhiaie erano sempre più evidenti, ma Iris le aveva insegnato a coprirle con il correttore. Dai suoi occhi traspariva facilmente ciò che provava, ma aveva imparato a rendersi sempre meno leggibile per gli altri. Piano piano ce l'aveva fatta, si era rialzata. Intanto aveva lavorato sempre di più per diventare la dirigente dell'azienda dove passava sempre di più il suo tempo ed era arrivata a permettersi economicamente qualsiasi cosa. Gli uomini certo non mancavano, a volte si lasciava andare con maschi occasionali con cui si intratteneva per tempi che variavano da una notte a qualche mese. Le proposte erano comunque diverse e alcune anche insistenti, alcune per soldi e altre per il suo fascino. Inutile dire che non se n'era più veramente interessata, aveva denigrato l'amore nella sua vita come inutile. Non ne aveva più bisogno, lo sopperiva con armadi pieni di vestiti firmati, viaggi intercontinentali e altre grandiosità simili. Aveva ricomposto il suo cuore da sola, piano piano, e rinchiuso in una cassaforte con una combinazione che sapeva solo lei. Non avrebbe più commesso il fatale errore di far entrare qualcun altro nella sua vita e, soprattutto, nel suo cuore, com'era successo con Federico. Aveva imparato la lezione tanto da poterne essere maestra.

Pensieri Confusi Di Una Mente Contorta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora