® 6 | PHASMATOS INCENDIA

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Avanzò di pochi passi nella cripta ma subito si arrestò sentendo il tonfo alle sue spalle, il passaggio dietro di lei si era chiuso all'improvviso. Non c'erano più fonti di luce all'interno, solo oscurità. Si mosse lentamente alla cieca facendo attenzione prima di andare a sbattere ma la sua immensa sfortuna fece capolino come sempre e dovette trattenere i gemiti di dolore e le imprecazioni, quando urtò uno spigolo. Hope si massaggiò il fianco maledicendo chi sa chi. L'aria nella cripta era pesante, stantia.

-Phasmatos Incendia-
Iniziò ad avere paura e non tanto per le miriade di candele che si erano appena accese ma più per la voce che ha pronunciato quelle parole.

Era arrivata da un giorno ed era già stata attaccata da un vampiro, aveva passeggiato con un fantasma verso una cripta in cui ora e bloccata e come se non fosse abbastanza, voci misteriose che lanciavano incantesimi.

La stanza finalmente illuminata mostrava scaffali pieni, tra oggetti, libri e beh parecchia polvere
Gli occhi ancora vagavano nella stanza scrutando ogni angolo ma una figura le riempì il campo visivo. Un ragazzo si materializzò improvvisamente davanti a lei facendola sussultare ma prima che Hope potesse gridare in cerca di aiuto, inutilmente in ogni caso, era in un cimitero...le mise una mano sulla bocca pronunciando velocemente una nuova formula.
La vista della ragazza si oscurò improvvisamente e il corpo cadde a terra con un tonfo sordo. Lo stregone accanto a lei la guardava curioso e preoccupato; come aveva fatto un umana a superare il sigillo?

Piano piano la mente si schiariva, stava riprendendo coscienza. Non sapeva quanto fosse rimasta in quello stato, ma era stato abbastanza da permettere al ragazzo di legarla ad una sedia.
Sentiva le corde stringere e graffiare irritando visibilmente la pelle. Osservava i polsi bloccati cercando di strattonare con scarsi risultati.

-Come sei entrata?-
Hope si accorse solo in quel momento la presenza del ragazzo davanti a lei che la fissava.
Le aveva fatto una domanda con un tono molto irritato, e non resistette.
-Camminando- un piccolo ghigno si formò sul volto di lei, ma allo stregone non era piaciuta la sua risposta sarcastica, il ghigno scomparve lasciando spazio ad un'espressione di dolore.
Le grida della ragazza riempivano la stanza. La testa le stava scoppiando, era lui, lo capì subito.

-Chi sei?- Hope cercò di parlare ma con difficoltà.
Non accennava a smettere, il dolore era lancinante...tra i gemiti doloranti riuscì a dire il nome di Davina e improvvisamente il male cessò.
-Mi ha condotta lei qua.- aggiunse con il fiato corto.

Si avvicinò a lei, abbassandosi, quando vide il pugnale nella sua mano Hope strabuzzò gli occhi, era arrivata la sua fine ecco a cosa pensava, ma, il ragazzo fece una cosa ben diversa, era stranita quando lo vide tagliare le corde che la bloccavano.
Finalmente libera provò lentamente ad alzarsi sentendo tutto il corpo indolenzito.
Fissava di sottecchi il ragazzo davanti a lei, un bel ragazzo pensò Hope, tanto bello quanto stronzo.
Si massaggiava i polsi segnati e ancora una volta in quel lasso di tempo lui la stupì. Dalla sua bocca non uscirono incantesimi o minacce.

-Io sono Kai.-

***

I'M BACK! La quarantena da dei risultati, dopo due anni ho riaperto la storia. Presto un'altro capitolo 💋

XX Marina

You Are Our HOPEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora