Skye ricordava con tristezza tutti i suoi Natali. Avevano un sapore amaro.
Abbandono.
Non era mai capitato che passasse un Natale nella stessa famiglia per più di una volta. Avvolte nemmeno quella.
Ce ne erano alcuni terribili,altri un po' meno.
Ma quella festività non le era mai piaciuta. Mai.Quello era il primo Natale che passava con qualcuno,da quando aveva lasciato le case famiglia. Faceva parte della squadra di Coulson da nove mesi. Le piaceva. Sentirsi parte di qualcosa.
Aveva paura ad abituarsi.
Aveva paura di legarsi a Ward,a Jemma,ad A.C.,a May e a Fitz.
I primi giorni si era ripromessa di non affezionarsi.
Era istintivo per lei.
Eppure in quei nove mesi aveva capito che legarsi a qualcuno la teneva a galla. Che era inevitabile.Il giorno della Vigilia fu Jemma la prima a chiederle quali erano i suoi piani.-Che farai a Natale?- le aveva chiesto allegramente entrando in cucina. -Non lo festeggio. Tu?- Skye era rimasta sul vago.
La biochimica fece finta che la risposta della sua amica fosse normale. Sapeva che il perché non lo festeggiasse era legato al suo passato. Sarebbe stata lei a raccontarle tutto quando se la sentiva.-Io e Fitz stasera prendiamo un treno per Bringhton. Torniamo a casa. Sai siamo vicino Londra col bus. E Coulson ha deciso che restiamo qui.- le rispose sorridendo.Il secondo fu A.C.
Poche ore dopo. Era nel salotto a vedere un film quando comparve dalla porta con un borsone in mano.-Skye,io e Mel andiamo a Londra oggi e domani. Tu che cosa fai?- gli chiese con noncuranza mentre ricontrollava la valigia.-Non festeggio. Rimango al bus.-. Coulson la guardò strano per la tranquillità con cui disse quelle due frasi. Lei non ci badó.La terza fu May.
Era nel suo alloggio quando sentì bussare.-Avanti-disse senza nemmeno togliere lo sguardo dal telefono.
Melinda entró.-Cosa farai nei due giorni in cui noi non ti impediremo di far esplodere tutto?- Finalmente qualcuno che la capiva.- I miei piani sono di rimanere in pigiama tutto il giorno,mangiare schifezze,guardare film,fangirlare un po'...- rispose Skye ridendo. Era stata sincera,erano esattamente quelli i suoi piani.Già fino alla sera.
Pensava non solo che il bus fosse vuoto,ma anche chiuso. Invece si sbagliava.
Doveva accorgersi che all'appello quel giorno mancava qualcuno. Ward non si era fatto vedere.
Stava guardando Modern Family.
-È arrivata la pizza!- sentì esclamare dietro di lei.
Quasi le venne un colpo.
-E tu che ci fai qui?- gli chiese facendogli spazio sul divano.
Ward si sedette e mise il cartone della pizza sul tavolo di fronte a loro.
-Ero uscito stamattina per andare a trovare Meggy,mia sorella. Vive qui. Un'ora fa ho incontrato Coulson in giro e mi ha detto che eri rimasta al bus. Quindi ho lasciato mia sorella e mio cognato alla loro intimità e ti ho raggiunta. La domanda più adatta è tu che ci fai qui?- le disse senza giri di parole.
-Awwww allora anche i robot provano sentimenti! Comunque non dovevi. Io non festeggio il Natale, non volevo rovinare il tuo.-
Gli disse Skye senza approfondire. Si aspettava delle domande. Che non tardarono ad arrivare.
-Insomma anche io fino a qualche hanno fa non lo festeggiavo,sai la storia,però da quando sono nello S.H.I.E.L.D. Lo passo sempre con qualcuno. Non è così male. Perché non festeggi?- le chiese Grant.
Lo sapeva.
I suoi occhi diventarono lucidi,fissavano un punto indeterminato sul pavimento. Il respiro si faceva irregolare. Resisti Skye. Resisti.
Ward la fissava. Era preoccupato per la sua Rockie. Le voleva bene. Ci teneva a lei.
-Skye sai che ti puoi fidare di me? Cosa c'è che ti fa stare così?- le disse stringendole una mano.
La ragazza alzó lo sguardo. Lacrime silenziose le scendevano sulle guance. Incatenó i suoi occhi a quelli del ragazzo di fronte a lei.
Si poteva fidare?
Sì.
- Io odio il Natale Grant.
Non l'ho mai vissuto come avrei dovuto. Ogni volta in una casa diversa,in una famiglia diversa. L'unico bel Natale che ho passato bene è stato dai Ross. Pensavo che potevano diventare davvero la mia famiglia e invece no. Il 27 dicembre mi rimandarono in orfanotrofio. Avevo cinque anni. Piansi due notti. Fu terribile.
Non valeva la pena. Sapevo mi avrebbero cacciata,d'altronde chi mi vuole a me? Nemmeno i miei veri genitori mi hanno voluto. Il mio decimo Natale lo passai dai Johnson,per loro contava solo la loro "vera" figlia. Non la rimproverarono quando mi chiuse in camera,quando distrusse il mio unico regalo,quando vietó loro di farmi festeggiare il Natale. Scappai. Tornai in orfanotrofio la sera stessa. Da allora non mi prese in affidamento più nessuno. Ogni Natale vedevo bambini che se ne andavano e io rimanevo lì. A sedici anni quando dovetti andarmene decisi che non avrei più festeggiato il Natale.- raccontó Skye scossa dai singhiozzi. Non si era mai aperta con nessuno. Era doloroso riaprire quella ferita.
Grant la strinse a sè.
Voleva farle capire che lui era lì e non la abbandonava.-Ehi Rockie ora siamo noi la tua famiglia. E non ti lasciamo. Tranquilla.- le sussurrò tra i capelli.
Skye alzò lo sguardo.-Davvero?- sussurrò carica di speranza.
Ward per tutta risposta la bació,lentamente.
Un bacio al sapore di lacrime e speranza.
Da quel giorno Skye riprese a festeggiare il Natale.
Diventó la sua festività preferita.Nota autrice
Lo so è tristissima,peró mi era venuta in mente e non ho resistito. Spero vi sia piaciuta. Grazie a chi legge. Qualcuno può consigliarmi un argomento per la prossima?