-Barton hai creato tu questo problema,tu lo risolvi ,tu ti porti a casa la rossa.- urló Fury sbattendo una mano sulla scrivania. Clint nel frattempo cercava di mimetizzarsi col muro a cui era appoggiato.
Okay che aveva reclutato una spia russa che in teoria doveva uccidere. Peró gli sembrava una reazione esagerata. -Signore ma non potrebbe sistemarla in un alloggio con un sorvegliante.- cercó di opporsi Barton. Aveva paura di quella ragazza,seriamente. -Mi stai prendendo per il culo? Io non la sbatto in galera solo perché è una delle spie più dotate della storia. Questo non vuol dire che non sia una sorvegliata speciale. E tu non puoi negare che è ovvio che Il Consiglio non si fida. Mi ha chiesto espressamente che deve essere tenuta sotto controllo dal mio migliore agente sul campo. Non ti montare. Come ti ho già detto il problema l'hai creato tu. Dirai "Ma non può stare da Maria o da Mel" no che non ci può stare perché hanno già fatto amicizia e ora sono compromesse guardale... Se ti comprometti tu non me ne importa nulla perché so che vi innamorerete e vivrete felici e contenti quindi preferisco far rischiare te e non Mel e Maria.- In effetti stavano chiacchierando come nulla fosse. Si vedeva che la rossa era in imbarazzo e legata però c'era qualcosa nei suoi occhi che si stava sciogliendo. Forse era semplicemente istinto omicida.- Com'è possibile? Probabilmente sono le tre donne più chiuse e fredde del mondo...- rifletterono contemporaneamente Clint e Nick. - Comunque. Se scappa e ti ammazza giuro sul mio occhio buono che ti resuscito solo per ucciderti di nuovo.- così Fury finì il suo cazziatone/riflessione nei confronti di un Clint divertito e spaventato contemporaneamente.
Con la coda tra le gambe uscì e con al suo seguito la ragazza si diresse verso il suo appartamento a Brooklyn.Mi sbaglio o Nick Fury mi ha appena detto che ho possibilità con la Romanoff. Mi ha anche detto indirettamente che diventerà un'agente. Inizia a perdere colpi... O lo ha fatto di proposito? Che confusione... ragionó il biondo mentre squadrava la donna di fianco a lui sulla metro.
Quelle due donne si fidano di me? Non sono male,anzi,non lo sono per niente. Mi hanno fatto capire indirettamente che diventerò un'agente. Forse non sono così brave come dicono... O lo hanno fatto di proposito? Stava pensando la rossa mentre guardava fuori dal finestrino.Clint abitava nel classico palazzo in mattoni rossi che si vedono nei film. Precisamente,come da copione,all'ultimo piano con accesso al tetto. Era o no Occhio di Falco?
Durante il tragitto non si erano rivolti la parola. Lei si sentiva sotto la sorveglianza di Clint che effettivamente la stava sorvegliando.
La casa era piccola e disordinata con cartoni di pizza sparsi per il salone e birre mezze bevute sul tavolo. Alla fine non era nemmeno il posto peggiore che Natasha aveva visto. Almeno non c'era sangue.
-Ti puoi sistemare in camera mia,io dormirò sul divano. Solo per stanotte sia chiaro. Ho ordinato una pizza va bene?- chiese Clint leggermente scocciato. La ragazza annuì distrattamente continuando a guardarsi intorno.-La camera da letto è infondo al corridoio,il bagno è dietro la porta sulla sinistra e il ripostiglio a destra. Se vuoi riposarti fai pure ti chiamo quando arriva la pizza- continuó Clint mentre sistemava il tavolo in cucina. Natasha teneva con una mano la sua borsa ed era appoggiata allo stipite della porta,fece un cenno di consenso col capo e si diresse verso la camera.
Dopo nemmeno dieci minuti Clint bussó.-Natasha c'è la pizza,vieni?- alla rossa quasi venne un infarto per quanto era assorta nei suoi pensieri. Che l'insorprendibile Vedova Nera stesse perdendo colpi? -Arrivo grazie.- disse in risposta alzandosi dal letto.Erano seduti a gli estremi opposti del tavolo. Clint sembrava tutto concentrato sulla sua pizza e Natasha continuava a fissare un punto nel vuoto. Ad un certo punto prese parola -Perchè mi tratta così gentilmente agente Barton? Perché anche l'agente Hill e l'agente May sono gentili? Perché non mi odiate? Perché mi ha risparmiata? Perché mi ha portata con se? - chiese scandendo ogni singola parola la rossa. Clint la fissó negli occhi. Il muro di ghiaccio che aveva visto iniziare a creparsi a Budapest era sempre più colmo di imperfezioni. -Chiamami Clint. Non lo so perché mi comporto così e non mi odio per farlo. Non odio nemmeno te. Maria e Mel sono un buco nero quindi no so che dirti. Volevo darti una seconda possibilità perché ho letto il tuo dossier e so che sei stata controllata. Perché ho visto una crepa nel muro che ti hanno costruito attorno. Voglio conoscerti,voglio fidarmi,non voglio rimpiangere ciò che ho fatto...Chi sei davvero?- rispose Clint senza mai interrompere il contatto visivo.
Natasha sussultó,quasi saltó sulla sedia,ma non distolse gli occhi.-Chi sono? Non lo so.- disse riacquistando il suo solito controllo delle emozioni. Il biondo la guardó strano. E la rossa ricambió. Come si permetteva di chiederle chi era. L'aveva salvata okay e gli doveva delle spiegazioni... E se l'avesse tradita,se l'avesse rimandata in Russia?. -Dai Romanoff! Inizio io. Sono una spia da quando ho diciassette anni. Sono orfano,mio padre ha ucciso mia madre e poi io l'ho spinto,è caduto,alla pistola è partito un colpo che lo ha preso in pieno petto. Io e mio fratello siamo scappati dalla polizia. Dopo due giorni che giravamo per il Texas cercando di non farci trovare. Ci ha reclutato un circo del malaffare da cui ci ha...mi ha salvato Nick. Mio fratello è un criminale. Anzi era...Non pensare di essere l'unica con una brutta storia.- rispose Clint accennando un sorriso malinconico per sdrammatizzare. Natasha era abbastanza sorpresa. Perché si confidava con lei? Forse si poteva fidare... - Io sono una spia da sempre,mia madre era una spia poi sono nata io e questo non era ammissibile così mi ha "donata" al "progetto Vedova Nera" e lì sono cresciuta. Non ho mai conosciuto altro.- disse con leggerezza Natasha in sintesi. Molto in sintesi. Aveva omesso la parte del lavaggio del cervello,degli omicidi,di suo padre il funzionario Dreykov... Ci sarebbe stato tempo. -Stai Bluffando Romanoff.- ride Clint avvicinandosi per prendere il piatto. -Bluffo Barton?- ghignó lei accennando un sorriso.
Forse mi posso fidare. Forse posso costruirmi una nuova vita. Pensó Natasha.
Forse si fida. Forse posso aiutarla a costruirsi una nuova vita. Pensó Clint.Nota autrice!
Ehi non sono morta.
Questa fa veramente schifo ma non volevo che pensaste che fossi morta. In ogni caso volevo pubblicare. A quei pochi che leggono e seguono la storia commentate! Non so se voi avete visto Private Eyes ma le due battute sul bluff le ho prese da lì.
Alla prossima!
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