Camminavamo assieme,
io e lei.
Eravamo a Noto.
Aveva lo strano vizio
di voler sincronizzare
il passo col mio.
Ogni tanto saltellava e lo correggeva:
il destro col destro,
il sinistro col sinistro.
Com'è giusto che sia, probabilmente.
A me, però,
sta cosa non sembrava
poi tanto normale;
sarà per questo che la seguivo,
sarà che amavo l'anormale.
Destro sinistro
destro sinistro
Ero come dell'idea
che non importasse
l'andatura dei corpi
purché continuassero
a camminarsi vicini.Saltellò ancora una volta,
e quei capelli,
le gote,
le cosce,
la finestra all'angolo,
l'asse del mondo...
si mossero con lei.Vieni di qua, disse,
e accesi una Camel
prima di correrle dietro.
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Fumar Mata
PoetryEra un intero mondo di solitari, quello che cercava di farsi compagnia .