Quadrilocale

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Mi butto sul divano e penso:
'sta casa sì ch'è na bella casa.
Nulla a che vedere
con quelle degli ultimi dieci anni.
Nossignore cazzo!
Questa è apposto.
Ricordo a Dublino,
in pieno sonno
una lumaca senza guscio sbucata dalla moquette
- tanto era marcia -
mi s'era infilata tra i piedi,
fra i testicoli,
e Dio solo sà dove sia finita.
Notti e blatte a Torino,
muffa sulle pareti,
sorci verdi grossi come cani
sul lungo Po di sera con la luna.
Niente d'esilarante,
ve l'assicuro,
pure gli scantinati canadesi,
o lo Stello della gioventù maltese,
o le case popolari marsigliesi.
No, qui è diverso.
Finalmente.
Diverso.
Posso stendere le ossa, adesso.
Magari chiamare Lollo,
farmi portare dell'erba,
bere Porto a buon mercato.
E fumo tabacco rollato a mano
e saluto la vicina pettegola
e faccio la differenziata.

Quando il barbone mette residenza,
è come il naufrago
che tocca terra.

Fumar MataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora