Fireworks {Namjin}

11

Si alzò, ricordandosi di avere gli antidepressivi nella tasca della sua giacca.
Camminò a stento, poggiava le mani sulle pareti strisciandovici contro, fino ad arrivare nella propria stanza, aprì la tasca dell'indumento e prese le pasticche.
Si sentiva vuoto e incompleto,  aprì il barattolino e prese le pillole di un colore simile al blu.
Il medico gli aveva prescritto di non prenderne due, ma ignorò tutto, ormai della sua vita non gli interessava più niente.
Ne ingoiò una, con le lacrime che gli rigavano il viso, l'espressione ferita sul suo volto.
Ne ingoiò un'altra, e si accasciò a terra, passò qualche minuto e sentì le pastiglie fare effetto.
Il suo esile corpo tremava, era disperato, voleva avere Jin al suo fianco in quel momento anche se era arrabbiato con lui.
Si accorse che era divenuta notte, le stelle brillavano di una luce unica, guardò il cielo che era di un colore blu scuro.
Una fievole luce entrava dalla finestra illuminandogli gli occhi.
Lacrimò, si odiava, si detestava, non aveva motivo di esistere.
Lui senza Jin non era nulla, la sua vita non avrebbe avuto un senso.
Uno scoppio ruppe il silenzio che sin dall'assenza del suo fidanzato si era creato.
Guardò di nuovo il cielo ignaro di cosa ci fosse, un'altro scoppio, stavolta luminoso.
Fuochi d'artificio.
Piccole luci che brillavano scoppiavano in cielo creando figure al quanto bizzarre.
Sorrise anche se si sentiva morire dentro, anche se in quel momento voleva sparire, i fuochi d'artificio gli piacevano, lo rispecchiavano.
Una piccola luce che esplodeva di luminosità, rivelando una bellezza unica.
Si alzò e si dirisse verso la camicia di Jin, che era appesa sul manico dell'armadio.
La prese e ne annusò il profumo, la strinse contro il suo esile corpo, odorava di fiori, toccò le tasche come se avesse l'impressione che ci fosse qualcosa, e in effetti aveva ragione, c'era una bustina da lettera.
La prese e l'aprì ignaro di cosa vi ci fosse all'interno, appena ne vide il contenuto sgranò gli occhi, erano foto di lui e Jin sulla carrousel, avevano un sorriso stampato in volto ed erano abbracciati l'uno all'altro.
Pianse e sorrise, gioia e tristezza si mescolavano creandogli una strana frenesia nel corpo.
Prese la giacca e infilò le foto nelle tasche si mise le scarpe e uscì di casa dirigendosi verso il primo autobus che  passava, entrò nel veicolo e aspettò che arrivasse al luogo in cui voleva scendere.
Passò una mezz'ora e vide che era arrivato, gli alberi formavano figure inquietanti per colpa del buio, arrivò nel luogo in cui si era incontrato con Jin, il lago in lontananza emetteva un rumore rilassante.
Si sedette proprio nel punto in cui vide il suo ragazzo, appoggiò la sua schiena alla quercia che vi era situata alle sue spalle, e iniziò a scavare.
Le mani gli bruciavano e gli dolevano, ma non gli importava.
Sentì un qualcosa di duro, spostò la terra e vide la sua pistola con la quale aveva tentato il suicidio ma senza risultati.
Prese la bustina delle lettere e vi ci mise dentro le foto, per poi sotterrarle assieme alla pistola.
Rimase sotto quell'albero, a guardare il cielo, sentì qualche scoppio, ancora quei fuochi d'artificio.
Rimase sbigottito dalla bellezza dei colori che esplodevano nel cielo, si alzò e camminò verso la fermata dell'autobus, dopo qualche minuto ne passò uno ed entrò.
Si sedette su uno dei primi posti, il veicolo era vuoto.
Appoggiò la testa contro il vetro era parecchio stanco, cercò di non addormentarsi, ma poco dopo cadde in un sonno profondo.
Un signore lo scosse <<Hey ragazzo sveglia!>> disse, Namjoon aprì gli occhi <<Si?>> disse bofonchiando <<Siamo arrivati all'ultima fermata>> disse per poi far cenno di scendere al ragazzo.
Namjoon scese dal veicolo, aveva percorso solo una fermata in più, avrebbe dovuto camminare un pò per raggiungere casa di Jin, ma questo non gli dispiaceva.