Fireworks {Namjin}

13

Si alzò di fretta, <<Che diavolo vuoi dirmi? Che te ne vai per sempre?>> gli disse Namjoon arrabbiato.
Jin lo guardò con sguardo ferito <<Namjoon.. Io..>> disse con voce rauca <<Tu cosa? Eh?>> gli rispose il minore, mentre le lacrime gli scendevano fino al mento.
<<Mi hanno preso a lavoro.. Però mancherò spesso fino a mezza notte>> disse guardando a terra.
<<Io non lo accetto, io voglio stare con te. Voglio che sia tutto come prima ma mi sbagliavo.>> Gli disse Namjoon tutto d'un fiato.
Il maggiore gli si avvicinò, ma Namjoon non glie lo permise, non voleva vedere quegli occhi che aveva sempre amato.
<<Non ti avvicinare>> disse il minore, e a quelle parole Jin lacrimò <<Io ti amo Namjoon...>> gli disse singhiozzando, le lacrime si erano impossessate dei suoi occhi e scendevano veloci.
Namjoon uscì dalla stanza correndo e andò all'ingresso, si mise le scarpe velocemente e scappò dall'abitazione.
Si chiedeva perchè aveva quel comportamento, perchè non accettava le cose.
E nonostante fosse consapevole dei propri difetti non li correggeva, era possessivo nei confronti di Jin, e lo sapeva.
Sentiva il maggiore seguirlo, ma non gli importava, si mise in mezzo alla strada <<Tanto.. TANTO NON TI IMPORTA DI ME!>> urlò, una macchina arrivò di corsa.
Jin corse in modo abbastanza veloce da afferrare Namjoon e spingerlo dall'altra parte della strada, i loro sguardi si incrociarono, e il minore incontrò lo sguardo ferito del suo ragazzo, aveva gli occhi pieni di disperazione, ma rivolse un sorriso al minore, forse uno degli ultimi, e in quel momento l' auto lo colpì lasciando cadere il suo esile corpo a terra.
<<JIN!>> urlò Namjoon raggiungendolo con sguardo terrorizzato, qualche goccia di sangue era a terra e i capelli del maggiore ne erano macchiati.
Namjoon chiamò un'ambulanza, e poi si sedette accanto a Jin, il ragazzo maggiore era accasciato a terra con gli occhi chiusi, quegli occhi che mostravano la felicità che sostituiva il dolore quegli occhi che brillavano come stelle ogni giorno.
Accarezzò i capelli di Jin in lacrime, era tutta colpa sua, se non avesse avuto quel comportamento non sarebbe successo nulla.
E adesso, adesso stava piangendo, sentiva che non avrebbe mai smesso di piangere, voleva urlare al mondo tutto ciò che sentiva dentro, voleva distruggere tutto.
L'ambulanza arrivò e il minore era ancora lì a terra a piangere, le lacrime gli rigavano il viso, e scendevano velocemente per poi cadere rovinose dal suo mento.
<<Cosa è successo?>> gli chiese un'uomo per poi coprire Jin e metterlo su una barella assieme a altri uomini.
Namjoon non rispose, si sentiva vuoto, non voleva parlare, in quel momento il suo unico desiderio era abbracciare Jin.
L'uomo lo guardò <<Vuoi accompagnare  il tuo amico all'ospedale?>> Namjoon si limitò ad annuire, ormai il suo mondo ridivenne buio.
Non ci volle molto per arrivare all'ospedale, appena arrivati fecero sedere Namjoon in un corridoio pieno di sedie, e portarono Jin in una sala operatoria, gli dissero che aveva varie fratture e che la testa aveva preso una brutta botta.
Continuò a piangere, consapevole del suo errore.
Si strinse i capelli fra le mani,
Si odiava terribilmente.
Passarono tre o quattro ore, e i medici uscirino portando la barella di Jin in un'altra stanza.
Un dottore gli si avvicinò <<Mi dispiace ma il tuo amico è in coma..>> a quelle parole il minore sgranò gli occhi, non ci voleva credere.
Corse verso la stanza in cui l'avevano portato e lo vide, aveva un leggero sorriso in volto, e la cosa lo sbigottì.
Gli prese la mano e la strinse sedendosi su una sedia, lì dentro era tutto così triste e cupo, ma non ci diede peso.
Strinse la mano del maggiore fra le sue, gli baciò le dita lasciandovici cadere le lacrime, si alzò e gli diede un bacio a stampo come se quello risolvesse il suo problema.
Jin aveva quella semispecie di ventose che servivano per l'elettroencefalogramma.
Namjoon non era esperto in questo campo, si ricordava solo per qualche film visto in passato della sua funzione.
Passò qualche ora e ormai era mattina, si era addormentato con la mano destra di Jin fra le sue ma un rumore lo svegliò, era l'elettroencefalogramma che era divenuto piatto.
Si alzò facendo cadere a terra la sedia <<Jin>> iniziò a tentare di svegliarlo <<No Jin.. Non te ne sei andato.. Ti prego rimani  con me.. Ti prego...>> pianse rumorosamente mentre tratteneva gli urli <<Non si scherza così.. Dai.. adesso alzati..>> disse.
Nessuna risposta.
Jin era morto.
Urlò in preda alla disperazione, la sua felicità provata con Jin se ne era andata come se ne vanno le foglie in autunno.
I dottori arrivarono e il minore lasciò la mano fredda di Jin, ormai il mondo non aveva senso.
Corse via dall'edificio, non voleva prendere mezzi per arrivare nel luogo in cui aveva conosciuto il ragazzo maggiore.
Corse velocemente senza fermarsi, senza riprendere fiato, era l'ultima corsa della sua vita.
Dopo un'ora arrivò, ormai era primavera, e il prato era pieno di fiori colorati, che rendevano l'atmosfera piacevole.
Avrebbe voluto vedere quel paesaggio con Jin, ma ormai era tutto finito.
Iniziò a scavare con le lacrime agli occhi, e prese la pistola, risotterrò le foto e si avvicinò al lago sorridendo.
<<Stò arrivando>> sussurrò, poi si buttò e prima di essere sommerso dall'acqua si sparò.

Si alzò il prato era stupendo, era alla riva del lago e si girò, dietro di sè c'era l'albero e Jin lo guardava sorridendo, i capelli luminosi e il suo sorriso splendente.
Namjoon si avvicinò e si rese conto che Jin aveva le loro foto in mano <<Sono stupende.. Vero?>> gli domandò il maggiore, Namjoon annuì e vi ci sedette vicino, si baciarono, contenti di stare insieme, le loro anime legate ancor prima di sapere il destino.

Fine

***Spazio autrice***
So che mi odierete per questo finale, ma ok perdonatemi, a breve uscirà una nuova fanfiction, mi farebbe piacere ricevere dei commenti per vedere magari opinioni altrui e correggere i miei errori, e detto questo beh.. Scusatemi.