5 - Fred

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Il giovane non riuscì ad opporsi. Sentì le ginocchia sciogliersi, cedergli, e sarebbe certamente crollato in terra se il killer non l'avesse sorretto.
Le labbra di Derek erano fini e fresche, quelle di Stiles soffici e piene.
Le lingue si scontrarono, entrambi sapevano di fumo, si assaporarono.
Il profumo del killer gli inebriò i sensi, avvertiva il suo respiro sulla pelle, sulle labbra.
Il bacio fu poco casto.
Derek giocava e accarezzava la lingua del ragazzino, lo stuzzicava, e nel tenerlo fermo, lo prendeva ora dietro il collo, ora gli afferrava i folti capelli, con presa rude, decisa.
Quando si staccarono, e avvenne in modo tanto rapido quanto improvviso, Stiles lo fissò sbigottito, accarezzandosi le labbra umide e morbide.
Il killer sorrise malizioso e rientrò in casa, senza rivolgergli più uno sguardo o una parola.
Stiles boccheggiò, frastornato.
- Io.. Io proprio non lo capisco, no...
Lo seguì, avviandosi verso la cucina, con intenzioni poco chiare, a dire il vero.
Temeva di chiedere spiegazioni, poichè era quasi certo che l'uomo avesse agito in quel modo per confonderlo, sottometterlo, e, forse, per puro sfogo sessuale, e non certamente per qualcosa di più profondo.
Ma d'altronde come poteva nascere qualcosa di più profondo?
Si conoscevano da due giorni appena.
Lui era un ragazzino viziato, arrogante, rompiballe, in più era la sua vittima, a breve sarebbe morto, per Stiles non esisteva un futuro.
Lui stesso, cosa provava? Era semplice attrazione fisica o quell'uomo davvero significava qualcosa di più?
Era assurdo, realizzò subito dopo. Assurdo provare un sentimento del genere, seppur debole in una prima fase, per quel moro.
Era forse uno sciocco? Perchè solo gli sciocchi s'innamoravano dei propri carnefici.
Gli sciocchi, sì. Perchè si sa che il carnefice non avrebbe mai ricambiato i sentimenti della vittima e, prima o poi, l'avrebbe uccisa, senza pietà.
Il contrario avveniva solo nei film, e questo Stiles lo sapeva bene.
Perchè proprio lui, poi?
Forse perchè era l'unico che si fosse dimostrato sincero, seppur brutale, con lui, senza maschere?
Perchè lo faceva sentire vivo? Perché rabbrividiva ai suoi sguardi intensi e profondi?
Scosse il capo, preda delle proprie emozioni, e cercò di ricomporsi quando giunse in soggiorno.
Il killer abbracciava con forza la sorella, che rideva felice, affermando che era certa che gli fosse mancata la sua presenza, e che in fondo aveva un animo tenero.
Dovresti vedere com'è tenero quando perfora le vittime di proiettili, si ritrovò a pensare il ragazzino, restando leggermente in disparte e distogliendo lo sguardo.
-Ah, Stiles!
Cora notò il giovane e, liberandosi dalla presa del fratello, che invece lo considerò appena, si avvicinò elegantemente e gli prese una mano fra le sue, con fare affettuoso.
-Che ne diresti di una bella cenetta, tutti insieme? Forse è un po' tardi per cucinare, ma certamente possiamo prendere delle pizze! Allora, che ne pensi?
Stiles sorrise. Poverina, non sapeva che lui non poteva di certo allontanarsi da quella casa, e tornare dal padre banchiere.
-Certo, perchè no?
La ragazza gli rivolse un sorriso dolcissimo e si voltò verso il fratello.
- Sentito, Derek? Ci pensi tu?
Derek
Derek.
Derek.
Nome virile, in effetti.
Derek puntò il proprio sguardo sul giovane, forse intuendo i suoi pensieri.
-Bene. Come la volete? Vado a prenderle.
-Non ti fanno una consegna a domicilio?- chiese Cora, perplessa.
-E' qui a pochi metri, non serve. Vado a prenderle io.
- Ma ti toccherà aspettare ..
- Non fa nulla.
Stiles capì il vero motivo. Un vero killer tiene nascosta la propria residenza e il proprio indirizzo a chiunque.
- Va bene. Allora, a me prendi quella più farcita possibile - sorrise Cora. - E tu, Stiles?
-Ehm, salsiccia.
-Ottimo. Cerca di non fare tardi fratellino, abbiamo fame!-
Stiles si aspettò un'occhiata fulminante, mentre il fratello rise e spettinò il caschetto della giovane.
Allora è umano, pensò il ragazzino, che invece non ricevette la benchè minima attenzione, come se non fosse lì.
Forse dovrei realmente iniziare a capire la mia posizione..
Derek uscì, sbattendo la porta.
Rimasero in casa solo lui e Cora.
- Bene, nell'attesa, dimmi chi sei.
Stiles la fissò, sorpreso. Cora gli rivolse uno sguardo estremamente serio.
Ma allora ..
-Prego?
- So tutto, Stiles. Conosco il mestiere di mio fratello: non sono così sciocca.
Già, in fondo avete lo stesso sangue, ragionò il ragazzino.
- Avanti, dimmi chi sei.
Attese qualche secondo prima di parlare.
-Stiles Stilinski.
Cora annuì e gli fece cenno di sedersi sul divano.
-E come mai sei qui? Mio fratello non ha mai lasciato vivo nessuno.
- Lo so, ma ha ricevuto l'ordine di tenermi in custodia per un po'.
Cora sospirò.
- Non mi sono mai trovata in una situazione simile. Insomma, sono inorridita dal lavoro che svolge Derek, ma so che in fondo intraprese questa carriera per il bene di tutti..- Stiles non osava chiedere, sebbene visibilmente curioso. Si accontentava di ascoltare.
- Però, ecco, non ho mai conosciuto le vittime di mio fratello. Il pensiero che tu dovrai morire per mano sua, mi fa venire i brividi..
Cora si morse il labbro e lo fissò negl'occhi.
- Posso farti fuggire, se vuoi.
Stiles rimase di stucco.
- Come? Non difendi tuo fratello ?
- Non posso permettere che tu muoia, insomma, sei così giovane e così carino, Stil.
Stiles sorrise al soprannome. Sembravano conoscersi da una vita, e l'idea non gli diede fastidio, in fondo.
-Ah, ti ringrazio.
Rimase qualche attimo in silenzio, poi:
- Non servirebbe a nulla, Cora. Mi rintraccerebbe e mi riporterebbe indietro, o mi ucciderebbe.
Cora si passò una mano fra i capelli.
- Merda, hai ragione. Mi .. mi dispiace, Stil.
- Non importa, davvero. Non è colpa tua.
- Penserai che sia un'ipocrita, una stupida, in fondo io non mi trovo nella tua situazione, io sto bene, sono libera, posso vivere e -
- Però ti preoccupi comunque per me. Avresti potuto far finta di niente, andare avanti comunque. Cioè, è già qualcosa no ?
Il ragazzino sorrise e Cora, così spontanea e socievole, lo abbracciò.
Stiles si immobilizzò, odiava gli abbracci: per lui da tempo erano falsi, occasionali, privi di affetto.
Eppure questo sembrava sincero. Possibile? Da una ragazza che conosceva da meno di tre ore?
Ormai tutto è possibile, cazzo.
Rimase rigido, ma non l'allontanò, piacevolmente felice di quel calore inaspettato.
Per la seconda volta in un giorno, suonò il campanello.
Cora si staccò e si sollevò.
- Ha fatto in fretta.
Stiles rimase seduto sul divano, accucciandosi e piegando le ginocchia.

Love Is All We Need - Sterek AU [Remake]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora