6- Stefan

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-Ohhh, andiamo Derek, sii buono .
Cora sfoderò il migliore sguardo supplicante esistente sulla faccia della terra.
Occhioni verdi spalancati e liquidi, broncio leggermente accennato, con un tenero labbro sporgente, sopracciglia piegate.
-Non se ne parla.
-Ma non puoi essere così stronzo! Si tratta di qualche ora .. -
Le sopracciglia di Derek si aggrottarono.
-Ora ?
-Minuto! - si corresse la ragazza.
-No.
-Resteremo in zona, giuro!
-No, Cora, non insistere. Non è il tuo amichetto, è la mia vittima. Chiaro ?
-Quanto sei noioso!
Stiles se ne stava in disparte, in un angolino della cucina, intento a sgranocchiare i soliti biscotti al cioccolato, guardando indifferente quella mini-disputa familiare.
Sapeva già chi avrebbe vinto, e un po' gli dispiaque per la giovane.
La mattina dopo "l'incidente", Derek aveva raggiunto la sorella in camera e le aveva raccontato tutta la verità, che Cora ovviamente già conosceva.
Stiles si era svegliato sentondola piangere.
Quando Derek era uscito dalla camera, chiudendosi lentamente la porta alle spalle, aveva fatto finta di dormire ancora.
Il killer aveva sospirato rumorosamente, se per sollievo o per altro, beh, questo Stiles non lo sapeva.
Erano passati ormai due giorni, e Cora sembrava essersi ripresa.
Oramai lei e Stiles avevano instaurato un ottimo rapporto.
Il ragazzino si era stupito di come fosse riuscito a legarsi così facilmente e rapidamente ad un'altra persona.
Certo, le circostanze non erano state propriamente normali.
Certamente quindi l'amicizia era stata facilitata da un urgente bisogno di affetto e umanità (vocaboli che Derek neanche sembrava conoscere) da parte di Stiles, ma Cora ci aveva decisamente messo del suo.
Era una giovane estremamente vivace ed estroversa.
Questo legame aveva leggermente sorpreso, ed al tempo stesso innervosito, il fratello, già seccato di suo, dal momento che la sua dolce e tranquilla dimora era stata assediata, nel giro di pochi giorni, da due mocciosi.
E, ciliegina sulla torta, ora la sorella voleva portare Stiles a fare shopping. O meglio, voleva che Stiles la accompagnasse a fare shopping.
Assurdo.
Aveva pensato Derek con irritazione e aveva pensato a Stiles con un sorriso.
Derek si passò una mano sul viso, esasperato dall'insistenza della ragazza, ma questa volta non avrebbe ceduto.
Picchiò il pugno sul tavolino della cucina, ottenendo l'assoluto silenzio da parte della sorella.
Silenzio interrotto solo dal masticare di Stiles, che fu prontamente fulminato con lo sguardo dal moro.
-Chiuso il discorso, Cora.
La giovane sbuffò e gesticolando, scocciata e delusa, si allontanò a grandi passi.
Stiles, sorridendo, pensò che, molto spesso, nei modi di fare, Cora pareva il personaggio di qualche anime giapponese.
Il ragazzino frugò nel pacchetto, alla ricerca dell'ennesimo biscotto, ma trovò il pacco vuoto, inesorabilmente vuoto.
- Sono finiti i biscotti. - annunciò, forse più a se stesso che al moro.
Derek non rispose. Scalciò indietro una sedia e si lasciò pesantemente cadere su di essa, accendendosi una sigaretta, dimenticò, forse, di quanto desse fastidio a Cora la puzza di fumo in casa.
-Devo mandarla via. Si sta lasciando coinvolgere troppo.
Stiles non trovò nulla da dire, e accortocciò il pacco di biscotti.
Per qualche istante regnò il silenzio, intervallato, questa volta, dai tenui soffi e dalle sibilanti boccate di fumo di Derek.
-Baciami.
Stiles credette di aver sentito male.
O forse si costrinse a crederlo.
-Come?
-Hai capito bene, non fare il finto tonto.
Stiles boccheggiò, indignato.
-Non voglio.
-Sbrigati.
-No.
-Vuoi forse che ti ricordi qual è la tua posizione?
Stiles sbattè il palmo della mano sulla  superficie del tavolo.
-Ma questo è terrorismo psicologico !
-Ma se non sai neanche di cosa stai parlando.
-Non sono stupido!
-Sì, che lo sei. Lo stai dimostrando proprio ora, rifiutando di fare ciò che ti ho ordinato.
-Sei un fottutissimo stronzo, ti odio!
-Sto aspettando. La mia pazienza ha un limite, ricordatelo.
Stiles si morse il labbro.
-No..
Derek si sollevò di scatto, visibilmente infuriato, rovesciando la sedia all'indietro, e prese il ragazzino per la collottola, sollevandolo di peso. Stiles urlò dallo spavento, ritrovandosi in punta di piedi, col colletto della camicia improvvisamente troppo stretto.
Afferrò con le mani quelle braccia terribili, che più di una volta avevano tentato di ucciderlo.
Derek portò il proprio viso a pochi centimetri da quello del ragazzino.
-Prego?
Il suo fiato sapeva ancora di nicotina.
Stiles imprecò sonoramente e si gettò sulle labbra del killer.
Si gettò.
Allora, lo desideri, Stiles?
Stiles decise che spegnere quel fottutissimo cervello per qualche istante non fosse poi una cattiva idea.

Love Is All We Need - Sterek AU [Remake]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora