PASSATE A LEGGERE The Quiet - Joshler E AGGIORNERO' PRESTO QUA.
IN ARRIVO UN LIBRO DI COPERTINE A RICHIESTA PER VOI.
"Città piene di luci con persone spente."
-E' Natale!-.
Mugolai quella vocina acuta in lontananza, che mi fece girare dall'altra parte del letto. Le lenzuola mi stavano regalando quel tepore orgasmante. Il cuscino sembrò più morbido del solito, intrappolandomi in quella posizione fetale che avevo assunto.
Avrei voluto dormire per tutto il giorno.
-E' Natale!- e quella voce fu così vicina, chiara e nitida.
Poi il letto iniziò a saltare e le lenzuola a piegarsi continuamente in punti differenti. Dei profondi lamentii giunsero alle mie orecchie e, aprendo gli occhi, intravidi stancamente un Michael sorridere e stropicciarsi gli occhietti per cacciare via ogni traccia di sonno.
-Hei, amore. Non puoi svegliarci così, è presto ancora.-.-Ma Papi! Voglio scartare i regali che mi ha portato Babbo Natale sta notte!- e con quella frase raggiunse almeno tre ottave.
Le mie povere orecchie e i miei sensi erano ancora doloranti ed addormentati. Nascosi la testa sotto il cuscino scatenando una risata generale.
Poi qualcuno volò su di me, da sopra le coperte e mi stritolò in un abbraccio goffo e delicato. Riconobbi le sue braccina.
Mi girai, facendo attenzione a non farla cadere dal letto, ed allargai le braccia per farle spazio ancora addormentato.
-Tanti auguri zio Lulù.- e sembrò più calma mentre non dava nessun segno di volersi alzare. Dov'è quella sana volontà dei giovani di non essere degli assurdi pelandroni?
Circondai il suo corpo esile esile fra le braccia e la riempii di bacini sulla fronte, mentre lei accennava quelle risate innocenti e spensierate capace di scaldarti il cuore.Infondo era Natale, dovevo essere buono; anche se, da quando ormai avevo preso quel ruolo così importante nella vita di una creaturina così piccola, essere buono mi veniva naturale.
Mi alzai, a malavoglia, tenendo la bimba a me e senza staccarla da me per un secondo.
-Andiamo ad aprire questi benedetti regali ed a vedere se quel ciccione mi ha mangiato tutti i miei biscotti preferiti.- ed Abbie rise fino a crepapelle, provocandole poi un urletto quando la girai e la ribaltai per portarla al piano di sotto a testa in giù. Mi guadagnai dei pugnetti sulla schiena mentre ridevo di gusto.
La mia famiglia non poteva essere più bella di così.
ASHTON'S POV
Calum cercava di non aggrovigliarsi in tutte quelle lucine che cercava di districare, facendomi ridacchiare a quella scena comica.
In quei giorni le cose erano diventate parecchio strane.
Per esempio, Luke era venuto in officina per lasciarmi diverse cose di Calum e spiegandomi la sua sfuriata da ubriaco; Halsey mi aveva chiamato diverse volte al telefono ma non l'ho mai richiamata; Calum..beh, Calum.
Spesso lo sentivo singhiozzare dalla stanza accanto alla mia o a volte perfino urlare. Mi spediva sempre il cuore in gola.
Così, in un modo o nell'altro, finivo sempre nel dormire nel suo letto e ci abbracciavamo. Ciò sembrava rilassarlo e mi rincuorava parecchio.-Vieni qua, idiota.- mormorai divertito avvicinandomi a lui. I suoi occhioni scuri mi guardarono spaesato, con le lucine aggrovigliate alle sue braccia. Lo aiutai a srotolarsi provocando quella risata generale. Avete presente quel momento quando state facendo una cosa così spensierata e nel cervello fa scattare quel pensiero, quella voce che ti dice 'Ferma l'attimo, ammirati attorno. Non è bella la vita?'.
Mi sentivo esattamente così. Così felice, spensierato.Mi piegai successivamente nello scatolone accanto al nostro albero. Presi una decorazione e tentai di appenderla sopra la porta del nostro salotto.
-E q-quello che cos'è?-
-Vischio, penso..- sussurrai mentre l'imbarazzo mi stava colorando le guance. Perchè diamine lo stavo appendendo? Era una cosa così stupida.
Nemmeno il tempo di levarlo, dopo aver cambiato idea, che Calum fu a qualche centimetro da me.
-Allora...-, i suoi occhi viaggiavano sul mio viso. Lui odorava del mio bagnoschiuma al muschio bianco.
Cosa stava per succedere?
Lo trovai perfino bello, carino, con i suoi tratti asiatici illuminati dalle diverse lucine che ci eravamo procurati poco prima. Le sue labbra erano grandi, sembravano morbide, intente a chiamarmi.
Era tutto così sbagliato ma non resistetti.
In un attimo lui fu contro la colonna della porta. Sussultò lievemente ma quel verso venne soffocato dalle mie labbra. Mugolò leggermente e mi spinse appena via dalle spalle ma io resistetti. Lui lo voleva, potevo sentirlo da come le sua bocca si modellava con la mia.
Poi ogni suo muscolo si rilassò, si lasciò andare. In pace con se stesso.
"Ma tu pensa,
ho nostalgia
persino dei baci
che non ti ho mai dato."--
Hola, amigos! Indovinate chi ha appena pubblicato un'aborto di capitolo per il semplice fatto di farsi vivi e, magari, continuare ad aggiornare regolarmente? *si indica come una foca tibetana*
Questi accenni molto Cashton mandano in confusione, i know, ma che ci posso fare?
Nel prossimo capitolo, che inizierò già a scrivere perchè sono piena di idee, tenterò di semplificarvi le cose. Preparate già i fazzoletti.
Sto scrivendo altre ff, da quelle Joshler a quelle Muke o Larry. Spero di avere la vostra attenzione e il vostro sostegno che mi avete sempre regalato.
Senza di voi non saprei che fare.Ho passato un periodo un po' così e ora io mi trovo in un mare di casini. L'unico modo per uscirne è evadere, e lo sto facendo in questo modo.
Spero apprezziate ogni mio sforzo, ogni errore di sintassi e di svolgimento nella storia. Spero apprezziate con il cuore.
Ringrazio tutti quanti; per avermi nelle vostre liste - che sbircio sempre -, per le stelline che mi donate, per i commenti che mi diverto a leggere e per tutto il resto.
CHI FA IL COMMENTO PIU' SPASSOSO VINCERA' UN CAPITOLO DEDICATO.
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Ease. || Muke {IN REVISIONE}
Fanfiction(SEQUEL DI 11.11) Luke torna, dopo 10 lunghi e grigi anni, nella città dov'è cresciuto. Il motivo? Vuole riprendersi il suo amore adolescenziale, il suo fratellastro. Solo che c'è un problema. "Le persone vanno aiutate, non abbandonate." ...