Le SeIgNeUr Du PaRc

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"Terza legge di Newton. L'unico modo che hanno trovato gli umani per andare avanti è lasciarsi qualcosa indietro."

"-Non credo che verrà, Mikey.-.

Scossi freneticamente la testa fra le mani, con le lacrime che seguivano i tratti e lineamenti del mio viso come la pioggia primaverile di marzo e di aprile.

-Appena lo vedo lo pesto come si deve.- cercò di risollevarmi il morale ma questo mi portò a singhiozzare rumorosamente come una ragazzina.

La cosa più triste è che io speravo di rivederlo, ma ingenuamente io ed Ashton non lo sapevamo. Non sapevamo quando l'avremmo rivisto.

L'ultima volta che ci eravamo visti era quel pomeriggio. Mi aveva baciato sul giardino del retro con disperazione e bisogno. In quel momento non ne sapevo il motivo ma ebbi la certezza che mi amava. Non sapevo che da lì in poi non lo avrei più rivisto.

Mi aveva sussurrato un -Ci vediamo, principessa.- e poi era sparito dalla vita di tutti. Soprattutto dalla mia.

Non sapevo nulla.

Stavo lì a fissare l'entrata del tendone in attesa che il ragazzo biondo dai numerosi tatuaggi entrasse, con il suo solito sorrisetto irritante e da chi ne sapeva parecchie.

Ma non arrivò.

Ero l'unico testimone sull'altare. Dovevamo far sposare Bob e Karen in quel giorno così tanto importante per loro. Aspettammo tutti più di un'ora, nell'arrivo di Luke ma niente.

Poi impazientemente Bob aveva fatto partire la piccola orchestra a suonare, facendo avanzare Karen in un succinto e stretto abito da sposa, sul lungo tappeto rosso srotolato sul prato di casa nostra. Avevamo montato un grosso tendone, piantato un mini altare improvvisato con tanto di arcata fiorita sopra e sedie piazzate in file ordinate che ora erano riempite da parenti.

Sorrisi solo quando mia madre era più agitata di me. L'accompagnai all'altare e tutti gli ochi degli invitati erano su di noi, stupefatti e meravigliati dalla sposa. Dovetti ammetterlo, mia madre sembrava più giovane ed era bellissima.

Durante la cerimonia ero rimasto tutto il tempo a fissare l'entrata del tendone ma nulla. Luke non ne voleva sapere di venire.

Ero a pezzi anche io, ma era stato da egoisti.

E alla fine piansi. Tutti credevano che ero commosso dal bacio di Karen e Bob, ma in verità ero semplicemente a pezzi. Io e Luke eravamo ufficialmente fratelli, in un certo senso. Ogni azione ora sarebbe stato considerato come incesto. La cosa faceva disgustare anche a me, ma poi pensai a lui e ogni cosa sembrava innocente e giusta se fatta con Luke.

Ashton, Calum e Sophie vennero da me. Karen li aveva invitati affinchè avessi qualcuno al mio fianco, sapendo che stavo male per quello che era successo.

-Mi dispiace tanto, Michael. Domani torno in Australia, dalla mia famiglia. Forse un giorno ci incontreremo nuovamente e, chissà. Magari avremo tanti bambini che giocheranno insieme dopo scuola.- e poi mi lasciò anche lei. Nonostante ci avesse fatti scoprire, nonostante mi avesse fatto del male, io non riuscivo ad avercela con lei. Sarebbe saltato allo scoperto prima o poi questo segreto che custodivamo gelosamente io e Luke.

Anche Sophie in quel giorno era bellissima. Aveva i capelli mori piastrati, lisci che le cadevano sulle spalle e un peccaminoso vestitino corto e stretto di color rosso, con uno scollo a V sul suo prosperoso seno. Infine aveva messo i tacchi e aveva passato mezza cena a prendermi in giro per la mia statura.

Ease. || Muke {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora