10

96 4 0
                                    


Monteleone era appoggiato al davanzale della finestra.
Il sole di mezzogiorno ruggiva come signore unico di quel cielo color carta zucchero.
Si stava riempiendo gli occhi con l'immagine del porto antico pieno di gente nonostante i toni ormai allarmistici di televisioni e giornali.
La città era stata dichiarata pericolosa e insicura, le forze dellordine spaurite e perse.
Il sindaco con frasi di circostanza e espressioni labiali poco convincenti stava cercando di dimostrare che nulla era vero, ma il turismo si sa è una bestia dalle molteplici verità.
Scivolato via quello tradizionale aveva lasciato posto a quello morboso sensazionalistico, fatto di gente che ama frequentare i posti che hanno fatto da sfondo alla cronaca nera, gli stessi che si assiepano davanti alla cosa dove è stato commesso un brutale delitto non possono resistere a una città divenuta terreno di caccia di una belva mangia uomini.
L'unica conquista personale di Maugeri fu che la connessione tra le vittime era rimasta nascosta.
Da quel giorno però non sarebbe stato infrequente vedere personaggi aggirarsi per i vicoli muniti di binocoli o, passare le notti sui terrazzi in estenuanti appostamenti notturni nella speranza di essere tra coloro che avrebbero avvistato la bestia della lanterna.
Come non sarebbero stati infrequenti i casi di isteria collettiva scatenati nella notte dalla sagoma di qualche cane un po più sornione del solito.
Senza contare poi che buona parte del paese pensava che il tutto fosse una panzana estiva montata ad oc dagli enti locali per lanciare una stagione turistica dai contorni altrimenti fiacchi e scontati.
Dal davanzale, giocherellava con la punta delle dita con un bicchiere reso ambrato dal whisky che si era porzionato con generosità attingendo dal mobile bar del collega.
Si girò, e dopo una sorsata eseguita con gravità quasi mistica ruppe il silenzio.
-Che vista che hai qui.
L'altro scrollò le spalle.
- lavevano comprata i miei nonni.
-Mmh.
Ma lo disse con la bocca di nuovo piena.
-Non ti stavo facendo i conti in tasca, la mia è proprio invidia sfacciata. Anche a me piacerebbe la sera avere un posto come questo dove staccare la spina invece che trovarmi sempre in stanze d'albergo anonime.
D'auria, con una gamba ciondoloni su il bracciolo della sedia dalla quale stava facendo gli onori di casa rispose solo un ironico:
-Ho il magone.
L'inevitabile alzata del dito medio fu lunica risposta del suo ospite che altri non fu che il preambolo di un sonora risata, liberatoria, isterica, una risata che come un bombardamento chirurgico sui calcoli serviva a disgregare i troppi grumi che si erano andati a creare nei loro animi.
Fossero state altre persone avrebbero pianto, di rabbia di frustrazione e perché no, anche di paura, visto che erano toccabili a piacimento e glielo avevano appena dimostrato.
Che male cè ad avere paura quando qualcuno o qualcosa può impunemente braccare, uccidere e arrivarti fin sulla soglia di casa lasciandoti come unica certezza il fatto che entrare o non entrare per tenderti un agguato nel sonno o al tuo rientro è questione solo di un capriccio, non di possibilità.
Ma loro, non erano altre persone, loro non erano quelli da proteggere come avevano risposto entrambi al magistrato che voleva metterli sotto scorta; loro erano quelli che proteggono, e chi protegge, rabbia frustrazione e paura se le può concedere per brevi istanti e sicuro non può piangere, non prima della fine almeno.
Così risero, risero in un modo che a vederli sarebbero sembrati pazzi e infatti, qualcuno accaldato e ansimante per le rampe di scale fatte sulla soglia cera, ma guidata dalla sensibilità che solo una donna può avere, intervenne solo quando fu certa che il fiume dell'emotività stava perdendo di intensità.
-Ero venuta a vedere come stavi ma vedo che l'umore è alto.
In tutta la sua effervescenza volutamente esasperata anche dal momento, si materializzò Lara, l'amica di sempre, conosciuta ai tempi dell'università di Bologna quando lei studiava per diventare assistente sociale e lui era un giovane studente di giurisprudenza con nessuna possibilità di sfondare nella casta di avvocati ma con buone speranze di entrare in polizia.
Il loro rapporto confidenziale al limite del cameratesco, lasciava sempre un po stupiti gli altri che si sforzavano di intingere di malizia un qualcosa che invece era alimentato da pura amicizia e profondo affetto.
-Scusate, avrei bussato prima di entrare, ma la porta non cè.
Era vero, la sua porta era in viaggio verso i laboratori della scientifica dove assieme a quella della stanza d'albergo di Monteleone sarebbe stata analizzata per chiarire cosa fosse stato usato per incidere quei segni neri sulle loro superfici.
Come D'auria aveva intuito lipotesi del fuoco era stata scartata subito.
Il resto della casa e della stanza era stato passato al setaccio anche se era risultato chiaro che nessuno era entrato.
Il risultato era stato sconcertante oltre che deludente, nessun riscontro.
D'auria rimase seduto, Monteleone invece rianimato dalla presenza femminile abbandonò lamico bicchiere alla finestra e gli si fece incontro cercando di darle una collocazione nella vita del collega onde evitare gaffes.
-Lara
Ma D'auria lo pronunciò più come un gemito.
-Lui è il commissario Monteleo…
-Bernardo. Mi chiami pure Bernardo.
E i baffi fecero da tetto a un sorriso da piacione navigato, tanto che tendeva la mano.
-Lara , piacere.
L'uomo cercò con gli occhi il padrone di casa il quale rispose a quella muta domanda.
-No non è la mia fidanzata, è una cara amica che come vedi arriva sempre al momento giusto.
Lei finse di indispettirsi.
-Dice così solo per darsi un tono di fronte a lei, in realtà mi fa la corte da sempre ma col carattere che ha da fidanzata proprio no riuscirei a sopportarlo.
Lui capendo il gioco delle parti rimbrottò bonariamente il presunto corteggiatore.
-Allora amico è meglio che di dai da fare perché una così bella signorina prima o poi lo trova un cavaliere.
-Dio grazie allora esistono ancora gli uomini veri in polizia.
Disse civettando.
Poi avvolta in un vestito che fasciava un corpo non certamente da pin up, ma sicuramente bello e gradevole da guardare, i più anzi lo trovavano estremamente appetitoso, si diresse verso la poltrona, appoggiò un bacio sulla fronte dellamico al quale sfuggi un sorriso che  solo lei vide, poi lo guardò un istante negli occhi alla ricerca di tutte quelle emozioni accumulatesi ultimamente e che mai avrebbe ammesso.
Quando fu certa di aver compreso lo stato danimo dell'uomo e del poliziotto con la sua personale tecnica messa a punto in anni di conoscenza prese posto su una sedia dallaltro lato della stanza, poi senza preamboli inutili con una dolcezza che avrebbe aperto le porte di qualsiasi archivio di stato disse semplicemente:
-Ne parliamo?
Faceva riferimento ai continui rimbalzi e finte che D'auria gli aveva proposto al telefono come facile via duscita.
La sua frase di rito in quei giorni era stata che comunque per lui lindagine non era pericolosa.
Monteleone guardò il collega per capire cosa fare.
Avevano bisogno di sfogarsi dopotutto.
Non che non avessero ancora avuto occasione di parlare di quello che stava accadendo, ma sempre e solo con addetti ai lavori quindi, ogni ragionamento e filo di pensiero era stato espresso scevro da ogni emozione.
Certi dubbi, pareri e idee erano stati tenuti gelosamente segreti per non minare la loro credibilità professionale messa in bilico già troppe volte a causa delle rocambolesche vicende a cui la vita li aveva esposti.
Colsero al volo loccasione di potersi confrontare con una persona non  inquinata dallambiente investigativo o stressata dalla pressione delle indagini.
Sicuramente, avrebbe potuto fornire un aiuto insperato fornendo magari il famoso uovo di Colombo, celato alla vista di chi era tutto preso dai fatti nudi e crudi.
La prima fase fu un racconto corale e senza riserve.
Le uniche omissioni furono a carico di Monteleone, più per pudore che per ragion pratica.
Partirono dall'incidente del bus per passare agli omicidi e al Caribe, venne fuori la morte di Marika che a D'auria provocò un nuovo moto di vergogna e dolore, fino ad arrivare ai disegni a pelle di leopardo sulle loro porte.
Entrambi sottolinearono come i loro interlocutori avessero subito buttato laccento sulle differenze culturali dei loro popoli, dando giustificazioni mistico religiose a quanto stava avvenendo.
La vecchia Martignon aveva parlato di regole sociali di animismo, di morti che vegliano i vivi.
Suaden aveva messo in guardia Monteleone da poteri senza eguali, da persone preposte a vigilare lordine nella comunità caraibica, implacabili coi nemici,  cacciatori ai quali non si può sfuggire perché vivono in una dimensione analoga a quella degli  spiriti.
La ragazza ristette un attimo, poi ben sapendo che nessuno si aspettava da lei la risoluzione di un caso, sfruttò il poter benissimo azzardare ogni ipotesi senza per questo giocarsi nulla.
Fece un rumore con le labbra, una pernacchia forse, poi, candida come chi dice che lacqua bagna disse:
-Questo Andrè Fortier potrebbe essere un uomo leopardo.
I due per un attimo credettero di non aver compreso bene, poi, avezzi ormai a imbattersi in una follia dopo laltra la guardarono semplicemente come lennesima eccentricità.
-Tipo lupo mannaro con la luna piena, bene Monteleone il caso è risolto prendi i proiettili dargento.  e fece una smorfia.
Lei per questa volta fece correre quellironia che in unaltra occasione lavrebbe irritata e semplicemente proseguì la sua elucubrazione.
-Anche, se segui le loro leggende, ma io parlavo di qualcosa di più concreto e purtroppo attuale, mai sentito parlare della setta degli anyota? Gli uomini leopardo.
Aspettò un istante ma nessuno aveva voglia di dire nulla, neanche di divertente, riprese a parlare come la professoressa lasciata sola dalla classe che non partecipa alla lezione.
-Non cè niente di soprannaturale nella loro storia , sono una specie di braccio armato di certe comunità, hanno si un fondamento mistico religioso che ne accresce il potere sulla gente e il timore che incutono nei nemici. - frugò un attimo nella mente alla ricerca di qualcosa, - hanno nel loro curriculum una serie di omicidi politi anche nelle zone africane se non ricordo male, ma se guardate su internet magari qualcosa esce, non sono un esperta di terrorismo io.
-D'auria! Se da internet arriva la conferma che la questione dell'affiliazione a questa setta sta in piedi e quindi potrebbe finalmente essere una pista con un senso io la tua amica la sposo.
-Tanto guardiamo, poi se mai vi faccio da testimone.
Due paia di occhi scrutarono sullo schermo i risultati della ricerca.
Era tutto vero.
Esisteva una setta detta degli uomini leopardo, operante oltre che nei Caraibi anche nel centrAfrica e che in passato si era resa responsabile di più di un omicidio politico volto a sostenere questo o quel governo.
A differenza dei tre killer venuti da fuori non erano però dei mercenari, seguivano invece delle specie di ideali.
Il fenomeno non era mai stato esportato al di fuori della linea dei tropici però così la maggior parte degli abitanti del vecchio continente lo ignoravano.
I due si guardarono per un attimo compiaciuti.
-può essere una spiegazione alla concatenazione dei fatti. Cosa ne pensi?
Monteleone lo guardò poi indicando Lara e passando senza pensarci a tu disse:
-E tu avevi questo jolly in tasca e non volevi giocarlo?
Fiera dello smacco dato ai due superman disse allegra:
-È lui che non vuol lavorare con me perché dice che lo distraggo.
E accavallò ostentatamente le gambe.
Un piantala sofferente fu lunica risposta che ottenne dal suo amico.
-Si diverte a mettermi in imbarazzo.
-E ci riesce vedo.
-Sì, però perché usare un leopardo vero? Perché quello siamo certi che cè. E non abbiamo ancora capito come hanno fatto a rovinarci le porte.
Monteleone guardò un attimo il pavimento.
-Beh per le porte, ci sta pensando la scientifica ,  per il leopardo non lo so ma magari la signorina ha altre idee.
E la cercò con lo sguardo.
-Ma quello potrebbe rifarsi al simbolismo dei loro riti, ve l'ho detto che cercano di avvallare il loro potere con pratiche mistiche e mi pare che abbiano cercato anche a voi di vendervi questa versione, gli uomini leopardo poi fanno anche parte delle loro credenze religiose come figure dai poteri soprannaturali, solo mi chiedo se si può addestrare un leopardo a uccidere a comando chi si vuole?
-Ho sentito Descalzi poco fa, dice che è tutto possibile, ma addirittura mi ha raccontato che ai tempi del Colosseo, tigri leoni e leopardi che venivano usati per uccidere i condannati, non lo facevano perché affamati come si potrebbe credere, ma perché addestrati a uccidere come i gladiatori. Tu piuttosto Lara, come fai a sapere ste cose?
-Perché io a differenza vostra parlo con le persone giuste.
-E sarebbero?
-I bambini.
-I bambini!
Sottolineò quasi divertito Monteleone.
-Sì io tra le altre cose mi occupo anche di seguire nelle scuole l'inserimento dei bambini delle diverse comunità presenti in città. Sapete hanno usi e costumi diversi, io devo cercare di fare da tramite in alcuni casi e da cuscinetto in altri. Ho seguito e seguo anche quelli del Caribe, per farlo bene devo conoscere  a fondo le realtà sociali dorigine. Avevo anche scritto un libro in proposito che vedo con piacere nessuno ha letto. Loro mi raccontano un sacco di favole e storie della loro terra, io me le segno, e poi vado a documentarmi meglio.
D'auria la anticipò.
-E quindi anche quella degli uomini leopardo?
-Esatto, e quando sono andata a cercare se cera qualcosa in proposito ho trovato in prima battuta quello che avete trovato voi ora, che però per capire quello che i bambini mi raccontavano non mi aiutava, poi ho trovato un libro sulla religione vudù. Ho scoperto un mondo, fatto tra le altre cose di loup garau e zombi, divinità e spiriti, riti e cerimonie, tra tutto questo sono usciti anche gi uomini leopardo in una veste più mistica, ora vi spiego,- e alzandosi si versò un bicchiere dacqua, - praticamente nella loro cultura sono un po dei guardiani della società civile, i componenti di questa sono una specie di èlite .
-Sì? E cosa fanno si trasformano in giaguari quando si arrabbiano come lincredibile Hulk?
Nelle favole più semplici sì Bernardo, in realtà la cosa è più complicata e articolata. Esiste un rituale presieduto dalla Moe de santo che è lautorità religiosa più alta nelle comunità, ed è una donna.
D'auria ebbe un sussulto che non fu notato, ma tutti conoscevano quello che aveva sentito nel Caribe e per loro il rimando alla Martignon fu immediato.
-Le procedure sono segrete perchè nessuno al di fuori della loro religione vi ha mai assistito, ma il concetto, da quello che si è capito è questo: si radunano gli appartenenti della comunità in un posto prestabilito, durante la cerimonia entrano tutti in uno stato di trance, grazie alla musica e a delle erbe bruciate costantemente i cui fumi saturano laria.
-Un po come quegli sballati che vanno ai rave?
-Bravo, è provato che un certo tipo di musica ripetuta allo spasimo unita all'effetto di alcol e droghe può avere effetti ipnotici, soprattutto poi come in questo caso se cè predisposizione mentale. Durante queste rappresentazioni colui che è destinato a diventare luomo leopardo, si sdraia al centro della scena e cerca di entrare in contatto con gli spiriti dei defunti che sono gli unici, secondo il loro credo, che possono conferire certi poteri. Simulano una specie di morte e rinascita a nuova vita. L'uomo, in questa comunione spirituale si fonde con lanima dellanimale e diventa animale lui stesso acquisendone tutte le facoltà. A questo punto, sotto questa nuova forma può colpire e punire.
-Parli come se tutto ciò fosse possibile?
Disse D'auria, ma senza provocazione.
-Certo loro ci credono e certi riti li portano avanti.
-Un uomo che dopo una Makumba si trasforma in un animale come nei film di lupi mannari e va a fare il vendicatore? Dai, scusate ma è una stronzata, come ci si fa a credere?
Monteleone commentò sarcastico prima di finire in un sorso il contenuto del bicchiere che aveva abbandonato sulla finestra.
-Non so se sei cristiano Bernardo, ma se sei cresciuto in Italia come noi, ti avranno insegnato senza problemi che durante la messa l'ostia e il vino consacrati diventano corpo e sangue di Cristo, visto da una persona al di fuori della nostra cultura questo può sembrare altrettanto assurdo. Io poi non vi voglio vendere una religione per buona, vi ho solo spiegato attraverso quali filtri questa gente interpreta il mondo. Se e come vi può essere utile per le indagini, lo dovete decidere voi
Monteleone si passò nervosamente un pollice sulle labbra.
-Hai ragione scusa, anzi forse ora se ragioniamo un po su tutto alla luce di quello che ci hai detto può darsi che ci venga qualche nuova idea.
E come un capodoglio che ha appena gonfiato i polmoni daria, maestoso e in silenzio si immerse nelle profondità oceaniche dei suoi pensieri dimentico degli astanti.
Lara, dal canto suo esuberante ma fine di pensiero capì che era il momento in cui i due uomini dovevano restare soli.
Le condizioni di salute del suo amico le aveva comunque appurate e aveva la certezza che almeno in quest'impresa dai risvolti scuri non stava combattendo da solo, a dire il vero però, non avrebbe saputo dire se era più sollevata o preoccupata dalla presenza al suo fianco di quel poliziotto più anziano dall aspetto sicuro ma con un alone dombra che cercava con una certa abilità di nascondere dietro a un modo di fare talmente compagnone da essere quasi al limite del pecoreccio.
Abbandonò lo stesso la compagnia, non prima di aver stampato il bacio in fronte di rito a D'auria e di aver teso la mano a Monteleone che fu così ripescato dagli abissi da quel palamito umano.
-A me niente baci?
-Mai al primo appuntamento.
-Sei forte anche tu va .
Poi sparì oltre una soglia orbata della porta e dalle scale rimbombò un :
-State attenti!
Al quale nessuno rispose.
Rimasero soli e per un po in silenzio fissandosi con volti inespressivi in un muto duello nel quale il primo che avrebbe fatto trapelare qualcosa di quello che stava pensando avrebbe perso dovendo a quel punto pagare pegno parlando per primo.
D'auria provò un abile disimpegno.
-Esprimiti.
Monteleone riottoso disse:
-No caro io sono lospite e gli onori li fa sempre il padrone di casa, io a passare da matto anche i privato non ci sto.
-È una storia da matti questa.
E ciò detto si alzò, attraversò la stanza e dando le spalle al collega sfilò una sigaretta dal pacchetto.
Le prime due aspirate le diede con fare pensoso scrutando lo sky line del porto come fosse un gobbo teatrale dal quale attingere le risposte.
Gli sbuffi di fumo davano lidea di un motore che a fatica si stesse accendendo.
Con la terza boccata ritrovò le parole.
-ricapitoliamo i fatti punto per punto e ci fermiamo sulle domande che ancora non hanno una risposta.
Monteloene annuì da dietro al suo sigaro.
-un rifugiato politico a un certo punto trova il sistema di rifare propaganda antigovernativa mettendosi in bella mostra e rivelando la sua posizione. Arrivano quindi quattro nuovi personaggi non si sa in che sequenza. Tre sono sicari con lordine di eliminare il buon Bordeaux uno è un guardiaspalle con il compito di proteggerlo.
Guardaspalle non gradito tanto che a quanto ti hanno raccontato non era proprio la sua ombra e infatti caso strano i tre amiconi riescono a fare fuori il loro obbiettivo nei tempi e nei modi che meglio hanno creduto. Prima domanda, ma come ragiona sto Fortier, vieni a fare la guardia a uno e lo lasci solo? Per cosa? Per accanirti poi sui suoi assassini? Non ha senso.
-Forse si però.
Invece che chiedere spiegazioni Monteleone allargò solo le braccia e scosse la testa.
-Le favole dei bambini Monteleone. Se quello che abbiamo letto può essere legato alla vicenda allora davvero Fortier è un uomo leopardo.
I suoi vecchi colleghi in questo momento si sarebbero sussurrati a mezza voce che il pointer stava fiutando la traccia.
-Sì un assassino ancora peggiore di quelli che ha ammazzato forse.
-No! Non un semplice assassino, un sicario, attenzione, - e si fermò un attimo per raccogliere al volo le idee che stavano sbocciando in diretta, - questa è gente estremamente tradizionalista e simbolista e sappiamo che nella loro tradizione gli Anyota non difendono le persone, ma le vendicano, sopperiscono ai torti fatti ristabilendo l'equilibrio delle cose. Questo Andrè Fortier probabilmente ha fatto esattamente quello che era venuto a fare, non doveva prevenire l'omicidio ma eventualmente vendicarlo anche in maniera eclatante, che se ci pensi ha anche un impatto differente su chi lo aveva comandato, visto che mi confermi che i tre killer erano professionisti pericolosi e imprendibili.
-Quindi, - proseguì laltro battendo lindice verso il basso per darsi il tempo nelle frasi, - questi per non infrangere le regole del loro gioco hanno fatto uccidere il loro amico senza alzare un dito per poi scatenare quella feroce vendetta?
-Mi sembra probabile. Lo avessero venduto, cosa che escludo visto come sono animosi, non avrebbero poi iniziato la caccia subito dopo.
-Ma quanto sono invasati? E quindi anche l'ucciderli così rientra tutto nel loro teatrino?
-Beh qui Moneleone le strade si biforcano.
-Solo?
-Sì, o prendiamo per buono che tramite una cerimonia mistica un uomo assuma le sembianze del leopardo e vada come uno spirito alla ricerca dei suoi nemici per punirli, o, in virtù di questo rituale si siano portati chissà come una bestiola addestrata al quale fanno fare il lavoro sporco chiudendo anche il cerchio e implementando il messaggio di monito a chi li volesse di  nuovo sfidare.
-Beh fila.
-No che non fila, ci sono un sacco di incongruenze proprio a questo proposito. Primo perché non lascia tracce questo leopardo? Secondo dove lo tengono? Maugeri ha trasformato il centro in un safari su vasta scala, i cani hanno frugato ovunque Caribe compreso ma niente, sembra non sia mai neanche passato dallappartamento.
-Beh lo avranno portato via.
-E il terzo uomo? Ne rimane ancora uno e come credo che sappiano dove si trova sono anche certo se ho imparato a ragionare come loro che non lo lasceranno andare via, non è previsto.
-Allora? Stiamo dando la caccia a un demone dagli occhi fiammeggianti uscito dalla giungla nera? Vuoi dire questo?
-Se così fosse basterebbe caricare la pistola con proiettili d'argento e continuare il nostro lavoro, ma non lo so non so nulla io.
-Certo è che ha ragione la tua amica dobbiamo stare attenti, lo scherzetto delle porte era un avvertimento che vale i bossoli nella posta o la testa di cavallo in fondo al letto, ognuno usa i suoi simboli vedi.
-Già e da quello che credo sono anche in tanti a giocare contro di noi ora, visto che abbiamo deciso di escludere la magia nera in risposta alle domande, per compiere un omicidio e praticare quei disegni in posti così lontani da loro tutto nellarco di una stessa notte richiede un organizzazione ben preparata e composta da molte persone, più di quelle che abbiamo conosciuto fin ora.
-Ci sono ancora degli attori sconosciuti allora.
-Sicuro.
-Ma ora cosa facciamo, i ragionamenti sono belli ma prove zero non possiamo far niente di niente a quella gente così.
-Grillo mi sembrava sulla strada giusta, se troviamo Tavalev teniamo buono il piano di fargli la posta, trovata la preda il predatore si farà vivo da solo. Nel frattempo io faccio una nuova puntata al Caribe a vedere comunque aria tira dopo la visita della cinofila.
-Bene anche io ho da fare una visitina urgente a una mia conoscenza  tano che tu torchi i tuoi stregoni, chissà che in due smuoviamo un po le acque. Tanto cerchiamo di riposarci un paio dore poi se ci sono novità ci sentiamo.
-A dopo e prudenza!
-Sempre.
E sparì anche lui inghiottito dalla non porta.
Demone o uomo che fosse non avrebbe potuto avere sulle sue tracce due cacciatori tanto eterogenei tra loro.
La fascinazione per la caccia aveva fatto si che questi due capi branco antagonisti si muovessero coordinati come unagguerrita muta di mastini, galvanizzati più o meno inconsciamente dalla competizione per la vita si erano trasformati in un branco pur mantenendo ognuno motivazioni diverse.
L'unica certezza che avevano risiedeva nella consapevolezza che, se non fossero riusciti a chiudere la partita prima che anche lultimo uomo fosse stato ucciso, tutto si sarebbe dissolto nel nulla, il Caribe per primo coi suoi muri e banchetti colorati, le sue storie e le sue leggende i suoi personaggi le sue virtù e soprattutto le sue colpe.
Demone o uomo che fosse colui che così abilmente strisciava non visto dilettandosi nella sua vendetta, li avrebbe umiliati ancora un ultima volta e poi, anche lui, sarebbe sparito tra pieghe di una favola per bambini.







Il bacio della morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora