Giorno 4

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Appena finita la colazione lavai tutto ciò che era stato sporcato e misi a posto tutto ciò che era stato messo in mezzo

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Appena finita la colazione lavai tutto ciò che era stato sporcato e misi a posto tutto ciò che era stato messo in mezzo. Controllai che il gas e tutte le finestre fossero chiuse, così come le porte e spensi il contatore per evitare sprechi o un corto circuito. Chiusi a chiave la porta gialla alle mie spalle, Jessica mi aspettava vicino la macchina mentre fumava la sua solita sigaretta mattutina. Mi sentivo insicura, stavo lasciando uno spicchio di mondo che poteva proteggermi dagli sguardi di compassione, dalle domande e dal trambusto della città. La solitudine per alcune persone diventa anche il mantello dell'invisibilità necessario ad andare avanti. Diventa dipendenza, e come ogni dipendenza, uscirne costava sforzi e tanta buona volontà. M'incamminai verso la vettura, a metà strada mi girai per osservare quel luogo che tanto amavo. Sorrisi vedendo quell'insolito tetto giallo a spiovente, e riaffiorò un dolce, ora amaro ricordo: la prima volta che portai Lucas alla baia.

Agosto, 2012

<<Allora è questa la famosa Casa Gialla? Mi sembra un nome appropriato. E' buffa. Mi ricorda te.>> Furono le prime parole che disse quando la vide.

<<Come è buffa? Io la trovo deliziosa. E che vorresti dire che ti ricorda me... sono grande come una casa?>> era meraviglioso scherzare con lui. Mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio parole che non scorderò mai.

<<Mi ricorda te perchè ha un fascino unico, sola in questa baia sperduta. Capace di attirare lo sguardo di chiunque per quel suo tetto giallo. La vedi ed è incontrollabile la voglia di scoprire cosa nasconda al suo interno... come la prima volta che ti vidi. Volevo solo scoprire chi fossi, cosa nascondessi e immergermi nella tua anima.>> mi baciò.

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Custodivo quelle parole e quel momento nel mio cuore. Ero una ragazza che non aveva bisogno di gesti eclatanti, di luoghi esclusivi e cene costosissime. Non avevo bisogno di andare a ballare, o di essere circondata da persone. A me bastava quel poco condiviso con qualcuno di speciale. A me bastava immergermi in un paio d'occhi e sentirmi trasportata nel profondo di una persona. Ci sono luoghi meravigliosi sulla terra, ma credo che nessun posto sia paragonabile all'anima di qualcuno che amiamo. Non si possono scattare foto, non si può descrivere agli altri, ma segna innegabilmente la proprio vita. L'anima di Lucas era il luogo perfetto. Il più bello che potessi mai visitare, quello che non avrei più raggiunto. Trattenni le lacrime e raggiunsi Jessica.

<<Ti sei abbandonata ai ricordi? Ho visto il tuo sguardo mentre osservavi la Casa Gialla.> quella donna sembrava conoscermi più di quanto io conoscessi me stessa.
<<Si Jess, dei ricordi meravigliosi. Ora meravigliosamente tristi.>> le sorrisi. Non volevo rendere quel piccolo viaggio pesante. Da questo momento iniziava la fase che prevedeva il dover nascondere la proprie emozioni agli altri. Non ero abituata ad esternarle, se non con poche, pochissime persone. Odiavo essere un peso, non lo sarei mai stato. Anche per questo avevo deciso di tornare, per Jessica.

Al di là dell'Orizzonte - Domenico De MartinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora