Giorno 74 - La Notte di Natale

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Lo so, vi ho fatto attendere molto, ma è arrivato

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Lo so, vi ho fatto attendere molto, ma è arrivato. Attualmente sto affrontando dei cambiamenti non indifferente, sia personali che professionali, e quindi ho davvero poco tempo. Ma non mi fermerò, e vi chiedo solo di pazientare un po'. Ho ricevuto tanti messaggi circa l'uscita di questo capitolo, molti di voi addirittura mi hanno chiesto dove poter acquistare la copia cartacea. Mi rendete fiero. Ma bando alle ciance, inoltratevi ancora in questo mondo!

Il silenzio ed il buio pesto creavano un'atmosfera ammaliante. Avevo sempre amato la calma e il buio, in compagnia di qualcuno. Quando non c'era alcun rumore a tenerti compagnia e non c'era modo di vedere alcunché, si riuscivano a captare cose altrimenti invisibili ed inafferrabili. I nostri respiri scandivano il ritmo di un momento senza tempo e senza luogo. Avvertivo la presenza di Adam al mio fianco, immobile. Non si accingeva ad accendere la luce: non so perchè, ma ne ero grata.

Improvvisamente, con un unico e silenzioso movimento, decise di abbracciarmi. Restai immobile, inizialmente non ricambiai quell'abbraccio. Poi lo strinsi a me fortemente, come a volergli suggerire di non lasciarmi andare. Era quel tipo di abbraccio che adoravo. Sprizzava energia e sincerità secondo per secondo. Appoggiai la testa al suo cappotto e mi lascia andare. Le sue mani mi accarezzavano la schiena con fare dolce, premuroso. Avevo l'impressione che in quell'unione volesse gridarmi che si sarebbe preso sempre cura di me, di non dovermi preoccupare. Il primo pensiero fu tanto intenso quanto inatteso: era una sensazione quella che in passato provavo spesso, quando Lucas mi abbracciava. Il respiro di Adam mi sfiorava l'orecchio, come ad accarezzarmi. Ogni volta che lo avvertivo sulla pelle, dei piccoli brividi percorrevano il mio corpo. Passarono più di cinque minuti, senza nemmeno dire una parola: eppure avevo partecipato al più eloquente dei discorsi. Il silenzio vale mille parole per chi riesce a coglierne le sfumature. Un abbraccio ne aggiunge altre mille. Un abbraccio come quello invece, è inquantificabile. Poi pian piano si scostò da me, anche il modo in cui abbandonava la presa riusciva ad essere particolare, unico. Sentii alcuni passi, il click di un'interruttore ed improvvisamente la stanza fu inondata di luce. I miei occhi erano abituati al buio e persi qualche secondo per mettere a fuoco tutto. Si trattava di una salotto incredibilmente grande, uno di quelli che si vedono nei film ambientati nel passato. Tutto suggeriva tonalità vicine al legno. Uno dei dettagli che mi impressionò maggiormente era il camino posto sulla parete frontale, al centro. Era immenso, di mattoni. Sopra di esso le foto di alcune persone, immaginai fossero i nonni di Adam. Al centro della stanza un enorme tappeto circolare era soverchiato da due divani altrettanto grandi, un tavolino annunciava le distanze tra i due, di legno: era meraviglioso. Mi guardai attorno e scorsi una grande scala che curvava verso il piano superiore, ancora buio. Delle porte chiuse, anch'esse in legno, confermavano la presenza di almeno altre tre stanze al piano inferiore.

     <<Allora, ti piace?>> fu Adam a rompere il silenzio, il suo sorriso era dovuto probabilmente alla mia faccia di stupore.
     <<Adam... non ho parole. E' davvero magnifico. Quel camino poi è sorprendentemente bello.>> non vedevo l'ora di vedere il resto della villa.
     <<Si, è uno stile che adoriamo in famiglia. E' una tenuta che portiamo avanti da generazioni, per me è un luogo importantissimo e ricco di ricordi.>> il suo sguardo era chiaro, probabilmente molti di quei ricordi provocano in lui una forte malinconia.
     <<Prima o poi me ne parlerai, se vorrai. Quelli nelle foto sopra al camino sono i tuoi nonni?>> continuavo a scorgere sempre nuovi dettagli in quell'ambiente. Dai fantastici quadri appesi alle pareti, ad alcuni vasi dipinti meticolosamente.
     <<Si, sono i miei nonni. Dobbiamo soprattutto a loro il possedimento di questa villa. Perchè non me lo dici che hai freddo?>> riusciva sempre a cogliere lo status della persona che si trovava dinanzi, e quando svelava il suo averlo captato, affiorava sempre un sorriso particolare sulle labbra.
     <<Non ci sono segreti per te, vero Adam? Ho un pochino di freddo, ma posso benissimo resistere.>> quel freddo non lo avevo avvertito minimamente durante il nostro abbraccio. Ma questo non glielo avrei mai detto.
     <<Ognuno ha dei segreti impenetrabili, ragazzina. Ma ammetto di essere bravo a captare e capire molte cose. Accendiamo il camino, è collegato tramite un meccanismo di tubi e condotti che permettono in parte di riscaldare anche gli altri ambienti della casa.>> si accinse a prendere la lega da una bella cesta in vimini posta sul lato destro del camino. Mi avvicinai per dargli una mano ma lui me lo impedì, suggerendomi di levarmi il cappotto e di sedermi sul divano. Così feci, lo guardai tutto il tempo affaccendarsi e accedere il fuoco. Riuscì ad accenderlo in poco tempo, non come Jessica che invece perdeva sempre una vita quando si trovava alla Casa Gialla. Dopo aver finito tutto mi invitò a raggiungerlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02, 2017 ⏰

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