Giorno 73

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AVVISO: IL CAPITOLO E' ARRIVATO IN RITARDO PERCHÉ HO INIZIATO UNA NUOVA ESPERIENZA LAVORATIVA CHE MI TIENE MOLTO IMPEGNATO, CERCHERÒ' COMUNQUE DI AGGIORNARE LA STORIA SETTIMANALMENTE, CON COSTANZA. BUONA LETTURA.

Passarono circa quaranta giorni da quando Adam mi accompagnò a casa quella sera

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Passarono circa quaranta giorni da quando Adam mi accompagnò a casa quella sera. Da allora lo vedevo solo all'Orizzonte. Come sempre entrava, scambiava due chiacchiere con Van, Jess e i presenti ed ordinava il suo calice di vino. Sempre Mojo. A volte invece optava per il Baileys. I primi giorni furono davvero particolari. Mi sentivo in colpa, sia per aver provato quelle sensazioni, sia per essere fuggita ed averlo lasciato a quel modo. Quei momenti mi avevano scosso per davvero, mi avevano fatto provare emozioni reali, sentite nel profondo.

Quando veniva al locale ci salutavamo, non avevo intenzione di far vedere agli altri che non andasse qualcosa. A volte ci scambiavamo anche qualche battuta. Scoprii che in realtà aveva solo 24 anni. E si permetteva di chiamarmi ragazzina, assurdo. I suoi modi di porsi ed il suo abbigliamento gli conferivano un'aria decisamente più adulta. Il suo linguaggio, gli argomenti trattati e la sua indole ad essere spesso cupo, suggerivano un'età ben sopra i 24 anni. Era proprietario di una piccola casa editrice che s'impegnava ad immettere sul mercato nuovi autori. Era lui stesso uno scrittore. Rimasi particolarmente colpita da questa cosa, anche Lucas amava scrivere e sognava di pubblicare un libro un giorno. Sarebbero andati d'accordo. I ragazzi lo prendevano spesso in giro perchè tendeva a non avere storie e rapporti con le ragazze che gli giravano intorno. A quanto pare ne erano molte. Un giorno ascoltai non volendo una discussione tra lui e Van. Erano seduti sul palchetto in fondo all'Orizzonte. Erano circa le dieci di sera, un martedì. Avevano entrambi un calice di vino rosso ad accompagnarli.

     <<Allora Adam, perchè hai detto a Jenny di non contattarti più? Sembravate andare d'accordo.>> Van era serio, qualcosa mi suggeriva che tenesse particolarmente a cuore questa Jenny.
     <<E' sempre la stessa storia Van, so che lei è una tua grande amica. Ma io non voglio nulla da nessuna ragazza. Non è lei ad essere il problema. Lo sai.>> il suo modo di parlare era come sempre pacato. Come qualcuno che stesse dicendo qualcosa di ovvio, di semplice a capirsi. Non volevo ascoltare, ma non potevo nemmeno tapparmi le orecchie.
     <<Ma eravate molto affiatati. Poi così, all'improvviso. E' una ragazza dolce. Sai quanto soffre.>> era sinceramente dispiaciuto della cosa.
     <<Lo so, ma sono fatto così. O tutto, o niente. E con lei tutto non poteva essere. Sono stato solo sincero. Ma sappi che non l'ho mai nemmeno sfiorata. Né un bacio, né una carezza.>> dovevo ammettere che questo gli faceva davvero onore. Ai nostri giorni i ragazzi pensano solo ad "arrivare dritti al punto". Effettivamente mi disse che non era solito aprirsi fino a quel punto con qualcuno. Questo rendeva ancora più strana la cosa.
     <<Se lo dici tu, Adam. Però devi sbloccarti in tal senso. Non puoi andare avanti così. Sei giovane, bello, hai un buon lavoro e sei di cuore. Sei sprecato così.>> mentre lo diceva sorrise. Adam ricambiò il sorriso, poi si girò e mi lanciò uno sguardo. Io abbassai subito il mio.

Al di là dell'Orizzonte - Domenico De MartinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora