Giorno 19 - Sera

362 16 7
                                    


Il resto della giornata lo trascorsi dandomi una sistemata

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il resto della giornata lo trascorsi dandomi una sistemata. Mi feci una doccia e mi lavai i capelli, chi mi conosceva era al corrente di quanto tempo impiegassi per lavarli. Andando di fretta perdevo circa un'ora e mezza, volendo invece fare le cose con calma potevo anche impiegarci più di due ore tra il lavaggio, l'asciugatura e l'acconciatura. Non mi truccavo molto, anzi. Ma quando si parlava dei capelli non riuscivo proprio a transigere. Misi lo smalto rosso, uno dei miei preferiti. Era di quel rosso che non spiccava esageratamente, poco accesso. Il giusto compromesso tra l'essere troppo sexy e il non esserlo proprio. Si fecero circa le tre di pomeriggio per finire tutto, mancava solo la scelta degli indumenti da indossare. Chiesi a Jessica consiglio, dopotutto sarei andata all'Orizzonte per lavorare e non per uscire. Nella seconda ipotesi probabilmente non mi sarei nemmeno mossa da casa. Jess mi consigliò di mettere un jeans nero, purchè comodo, delle scarpe basse da ginnastica ed un magliettina, magari anch'essa nera. Disse che all'interno del locale, durante le fasi più concitate, poteva fare molto caldo. Ovviamente mi sarei messa un giubbotto sopra per il tragitto di andata e di ritorno. Essendo la serata di Halloween mi avrebbero truccato a tema, ma non ero sicura di volerlo. In un modo o nell'altro ero certa che Jess mi avrebbe convinta. Aperto l'armadio trovai subito il jeans ideale, a vita alta, davvero comodissimo ed un top che un tempo indossavo per andare in spiaggia. Entrambi neri. Entrambi molto semplici. Mi sorpresi di scoprire che andavano molto più larghi di quanto immaginassi, ero dimagrita fin troppo. Anche oggi non avevo pranzato, presa dalle tante cose da fare. La fame non l'avvertivo nemmeno più, se non in rare occasioni. Quando mangiavo inoltre mi riempivo subito. Piano piano dovevo metter su peso, ma era l'ultimo dei miei problemi in quel momento. Scelsi anche le scarpe, non ne avevo da ginnastica nere, perciò mi accontentai di quelle bianche che mi furono regalate lo scorso autunno. Appena le presi mi persi nei ricordi

7 novembre 2015

<<Apri gli occhi cucciola.>> Lucas mi aveva bendata per portarmi in un luogo a me sconosciuto. Ha detto che voleva farmi una sorpresa. Era il mio compleanno.

<<Finalmente. Allora cos...>> semplicemente mi bloccai. Non riuscii a dire praticamente nulla. Lo spettacolo che mi si parò davanti agli occhi mi lasciò a bocca a aperta e senza fiato. Era una stanza totalmente in legno, una sorta di mansarda. Era stata addobbata con le classiche luci natalizie, un percorso di foto e petali portava ad una tenda chiusa. Dalla tenda proveniva una luce calda... Appena entrata Lucas fece partire una canzone che non potrò più ascoltare senza sentirmi morire - Belief di Gavin Degraw. Aprendo la tenda trovai una lettera e altre nostre foto, quelle dell'ultimo viaggio che avevamo fatto. C'erano anche petali sparsi ovunque. Sulla lettera c'era scritto: "Cucciola, nel corso degli anni ti ho detto così tante cose. Sarei pronto a ripetertele tutte, ma so che ogni singola parola la custodisci nel tuo cuore. Ma c'è ancora una cosa che forse non ti ho detto. Sei il mio tempo. Sei l'ora che passa quando lavoro, sei il secondo di respiro, sei ogni istante di vita. E voglio che tu lo sia per sempre.>> mi girai e lo baciai. Quell'uomo mi avrebbe fatto impazzire.
     <<Ora però controlla meglio.>> disse. Tornai nella tenda e notai un pacco adagiato sul fondo. Lo aprii e ci trovai un paio di scarpe da ginnastica. Quelle bianche che volevo, per fare palestra. Feci per levarle dalla scatola e provarle ma dal loro interno cadde uno scatolino più piccolo. Mi si fermò il cuore. Lo guardai. Non mi diede il tempo di far nulla, questa volta fu lui a baciarmi. Si staccò e mi disse una singola parola.
     <<Sposami.>> Non era una richiesta, era la naturale progressione del nostro amore. Non impiegai nemmeno un secondo a rispondere di si. Passammo il resto della notte a rendere ancor più concreto quel nostro amore.

Al di là dell'Orizzonte - Domenico De MartinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora