Sono passate quasi tre settimane da quando io e Kevin ci siamo dati il nostro primo bacio.
La prima settimana abbiamo fatto finta di niente, come se non fosse successo nulla.
Poi ho cominciato ad allontanarmi e a volte gli ho anche risposto male, ma lui non mi ha fatto domande e io non gli ho dato spiegazioni.
Se devo essere sincera non mi dispiace per niente, non credo che sarei stata pronta ad impegnarmi in una relazione con un'altra persona e poi è meglio perderle quelle come me: ho un brutto carattere, sono lunatica e a volte non riesco a capirmi neanche da sola, si stancherebbe subito di una così e non voglio essere di nuovo usata e buttata come se fossi spazzatura.Kevin mi afferra per un braccio e mi domanda "Oh ma si può sapere che ti ho fatto?"
Lo guardo negli occhi, non so cosa dirgli.
"Io credevo andasse tutto bene ma quasi non mi parli"
Io sospiro, gli spiego che non è successo nulla, che ho i miei problemi e che sto bene così.
Lui mi lascia andare ma è chiaramente deluso, mentre io sono confusa ma non lo faccio notare. Perché ora reagisce così? Io pensavo non gliene importasse nulla..
La ricreazione finisce e torniamo a sederci, Kevin passa il resto delle due ore a guardarmi e a chiedermi la verità.
Io alla fine cedo, prendo il suo diario e su una pagina a caso scrivo "non capisci che ho paura di innamorarmi di te?" Poi lo chiudo, come se quelle pagine potessero mantenere il segreto e le scritte potessero sparire.
Finalmente l'ultima campanella suona e io non vedo l'ora di scappare a casa.Sul pullman mi arriva un messaggio, è lui.
Sblocco lo schermo impaziente di vedere cosa ha scritto e intanto le mani mi tremano.
"Io già ti amo"
Deve aver trovato la pagina sul diario e il mio cuore aumenta i battiti quando leggo quelle sue parole. Mi ama davvero o è solamente confuso? E se poi capisce che non è così? Non voglio farmi illusioni, non voglio soffrire ancora. Preferisco fare la dura e far finta che la cosa, infondo, non mi tocchi, pensavo fosse facile aprire di nuovo il cuore a qualcuno, in realtà non lo è per niente.
Non riesco a dire nulla perciò mi limito a dirgli che ho bisogno di tempo, lui è comprensivo e mi capisce."Alice cosa vuoi mangiare?" Mi domanda mia madre appena entro in casa.
Le rispondo che sono affamata e che qualunque cosa va bene, mi presenta il minestrone.
"Stasera è Halloween, avete organizzato qualcosa?"
"A dir la verità non ho ancora sentito nessuno"
Dopo qualche minuto, neanche mi avesse sentita, arriva il messaggio di un mio amico che conosco dalle elementari, Mattia. "Stasera stiamo a casa di Elia, tu ci sei vero?" Gli do la conferma e riferisco a mia madre.
Passo due ore a sistemarmi e guardando il mio riflesso nello specchio sono abbastanza soddisfatta del risultato: ho lasciato asciugare i capelli senza phon e quindi sono mossi, ho deciso di indossare un tubino nero non troppo elegante e delle scarpe con il tacco, giusto per essere diversa dal solito.
Quando arrivo a casa di Elia capisco che anche gli altri apprezzano il mio look, il che mi imbarazza un po' perché conosco i miei amici da anni e non mi hanno mai guardata in maniera diversa da come guarderebbero un'amica.
La serata procede tranquilla, alcuni hanno un po' esagerato con l'alcol mentre io decido di trattenermi.
Finché Irene non si avvicina a me spingendomi ad assaggiare il suo cocktail. "Dai è buono, e poi mica ti ubriachi per così poco"
Certo, non mi ubriaco per così poco, ma lei non può immaginare che dopo di quello ne berrò altri sei o sette, poi lo hanno sempre saputo che io non reggo l'alcol.
Mi ci sono voluti molti meno cocktail, forse tre o quattro, e già mi sento le gambe e la testa pesante.
"Ora giochiamo al gioco della bottiglia" Esclama Elia riunendo tutti attorno ad un tavolo.
"Si, però facciamo che chi viene scelto dalla bottiglia oltre a pagare il pegno deve anche bere un bicchiere di vodka" e tutti accettano volentieri la proposta.
Da lì tutti i miei ricordi diventano vaghi, ricordo i bicchieri, il sapore della vodka in bocca, i messaggi di Kevin, Elia che mi bacia, o forse no?
Poi il nulla.
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Sorridimi ancora.
RomanceQuesta va a te. Va a quella volta in cui ci incontrammo, per caso, tra i banchi di una scuola. Questa va a te, al giorno in cui ci parlammo per la prima volta, al giorno in cui le mie labbra conobbero il sapore delle tue. Questa va al giorno in cui...