"Quanti ne abbiamo oggi?" Mi domanda Alessia. Lei è una mia compagna di scuola con la quale ho fatto amicizia da poco.
Inizialmente mi era antipatica, sembrava la solita ragazza con la puzza sotto il naso, invece si è rivelata una brava persona ed è anche molto simpatica.
Le rispondo che è il sei Ottobre e scrive la data sul quaderno.
"Buongiorno ragazzi, allora forza, si va in palestra!" Esclama la prof di educazione fisica. Come fa ad avere tanta energia alle nove del mattino?
Noto che non sono l'unica a non avere la tuta e mi sento sollevata, mentre Kevin la indossa. È la prima volta che lo vedo con addosso un paio di pantaloni così morbidi, risaltano alcune forme e il che non mi dispiace. "Alice, ma a cosa pensi?!" Dico a me stessa.Giocano tutti a pallavolo mentre io sono in panchina e mi limito a guardare. "Dai,vieni a giocare" urla Kevin senza guardarmi, è concentrato a seguire la traiettoria della palla.
"Non ci penso neanche".
Io di lui ho capito che è un tipo alla mano, simpatico,socievole e che se la cava a giocare a pallavolo, lui di me ha capito che non so giocare a pallavolo.Esco dalla palestra e mi fermo dietro la porta, mi annoio allora prendo il cellulare in attesa che la campanella suoni, ormai mancano solo dieci minuti.
Kevin mi raggiunge, è tutto sudato ma comunque bellissimo. Gli chiedo "hai smesso di giocare?" "Si, sono stanco" e mi sorride.
In un attimo i nostri corpi si ritrovano di nuovo uno di fronte all'altro, a pochi centimetri di distanza come se ci fosse una calamita ad unirci. Solo un secondo e il suo profumo mi manda in tilt il cervello, i suoi occhi guardano fissi i miei. Afferro la sua maglietta e lo avvicino a me: un gesto che mai prima d'ora avrei pensato di fare.
Cominciamo a baciarci, inizialmente è un bacio timido ma dopo qualche secondo diventa più intenso. Ma sto sognando?
No, no, è proprio vero. Le nostre labbra si toccano, si sfiorano e si assaporano l'un l'altra.
Le mie gambe cominciano a tremare e tu mi stringi lentamente: ricorderai per sempre questo momento come lo ricorderò io?
Il tuo bacio mi fa provare sensazioni che non provavo ormai da un po' e che credevo non avrei più provato.
È paura e gioia al tempo stesso, cancelli le mie insicurezze e le rimpiazzi con le certezze.
Improvvisamente sento delle voci e istintivamente lo allontano da me, lui fa altrettanto e mi guarda con aria interrogativa ma capisce subito.
Sorridiamo imbarazzati e non c'è più ombra di quella confidenza che ci univa fino ad un secondo fa.
Io di lui ho capito che è un tipo alla mano, simpatico,socievole, che se la cava a giocare a pallavolo e che bacia bene, lui di me ha capito che non so giocare a pallavolo.Torno a casa e mi sembra di volare, volare per davvero! Sono più leggera, sento di esserlo. Quel bacio ha tolto il grosso macigno che avevo sul petto.
Purtroppo però la mia felicità svanisce appena entro in casa.
Mia madre urla con mio padre perché è tornato di nuovo a casa ubriaco. Mi siedo a tavola insieme a mia sorella, mangio cercando di non dare ascolto alle brutte parole che escono dalla bocca di mia madre e ingoio cibo e lacrime, poi corro in camera mia e finalmente le lacrime sono libere di scendere, stavolta non ci sarà una mano che le afferra al volo.
Affondo la faccia nel cuscino e urlo, urlo per liberarmi da questa situazione che non riesco più a sopportare, che non so più come gestire.
Mio padre è un padre meraviglioso, non ci fa mai mancare niente e si fa in quattro per noi, ma quando beve sembra un'altra persona ed io non lo riconosco.
Gli voglio un mondo di bene ma potrei giurare di odiarlo quando lo vedo in queste condizioni.
Ricordo una domenica di tanti anni fa, avevo più o meno sei anni: mio padre mi aveva promesso che nel pomeriggio mi avrebbe portato a fare un giro in bicicletta, poi uscì di casa.
Io non ero in grado di capire, io non sapevo.
Passai tutto il pomeriggio davanti alla finestra ad aspettarlo, finché poi persi le speranze.
Le lacrime scendono ancora e non vogliono fermarsi, vorrei chiudere gli occhi e sparire almeno per un po'.Quando riapro gli occhi è già buio, per fortuna oggi non avevo compiti da fare.
Prendo il cellulare dal comodino e vedo tanti messaggi di Kevin e questo basta a farmi spuntare un sorriso.
"Perché sei sparita, qualcosa non va?" 17:25
"C'entra il bacio di oggi?" 18:00
"Rispondi dai mi fai preoccupare" 18:20
"Kevin tranquillo, è solo che oggi ho avuto delle cose da fare, tranquillo va tutto bene :)" 18:45
Mi limito a questo, non me la sento di dirgli altro.
Continuiamo a parlare per tutta la sera finché non mi addormento cullata dalle sue dolci parole.
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Sorridimi ancora.
RomanceQuesta va a te. Va a quella volta in cui ci incontrammo, per caso, tra i banchi di una scuola. Questa va a te, al giorno in cui ci parlammo per la prima volta, al giorno in cui le mie labbra conobbero il sapore delle tue. Questa va al giorno in cui...