La sua voce. Quella voce così morbida che sembra quasi come se si potesse toccare; ora è più roca del solito ma nonostante ciò Alyssa si ritrova a ringraziarla per averla fatta uscire dal tunnel della paura: l'episodio della settimana scorsa l'ha terrorizzata e non è ancora pronta per rivivere una paura del genere, o forse non lo sarà mai...
Istintivamente Alyssa si gira e nella penombra vede il corpo snello e dolorante di Theo, che prova a stare in piedi ma le sue gambe cedono. Così si allunga verso di lui per provare a sorreggerlo, non riesce a sostenere tutto il suo peso ma comunque lo accompagna al suolo, evitandogli di sbattere e farsi ancora più male.
<<S-scusa...>> prova a dire il ragazzo poco prima che dalla sua bocca esca del sangue nero, i cui schizzi ricadono sul volto di Alyssa la quale, terrorizzata, inspira bruscamente e trattiene uno strillo. <<Ma che... che hai fatto?>> balbetta Alyssa. Lui se la ridacchia mentre continua a colargli il sangue dalla bocca. <<Che cavolo ti ridi!?>> Alyssa è impaurita e confusa allo stesso tempo: che cos'ha che non va questo tipo!?
<<Dannazione, stai sporcando tutto il pavimento! Vieni, andiamo in bagno>> Alyssa osserva la chiazza nera che si trova sotto il corpo di Theo e nel panico più totale prova ad incoraggiarlo ad alzarsi. Quando riesce a tirarsi su, gli esce un gemito di dolore dalle labbra, seguito da altro sangue. <<No! Appoggiati a me!>> Alyssa si sforza di sostenerlo per evitare che si appoggi altrove e continui a sporcare. Arrivati in bagno lo lascia sedere su uno sgabello e capisce da dove proviene tutto il sangue: dal busto. <<Ah... guarda te come mi sono ridotto>> sbuffa continuando a premere sulla ferita. Il suo bel viso chiaro è rovinato dalle smorfie di dolore e dal sangue scuro.
Alyssa si guarda allo specchio ed ogni cosa di lei è macchiata di nero e sfumature di rosso: il volto, i capelli, il pigiama, le mani.
Cazzo. Cazzo. Cazzo. Ripete a bassa voce mentre si bagna le mani e le guance. Non riesce a smettere di tremare e l'acqua fredda non l'aiuta per niente.
Apre ogni sportello del bagno per trovare qualsiasi cosa per curarlo. <<A-adesso io ti pulisco e disinfetto un po', poi chiami i tuoi amici e ti fai portare in ospedale. Capito?>> la sua risatina la fa fermare tutto d'un tratto ed il cercare frenetico si blocca nelle sue iridi color ghiaccio. <<Mi spieghi che cosa hai da ridere!?>> vorrebbe urlargli contro, ma la situazione nella quale si trovano non glielo permette. <<Sei entrato dentro una casa sconosciuta, ferito da non so chi e neanche come, sporcando tutto con il tuo sangue schifoso e...? Che cosa ti aspettavi!?>> la vena al centro della sua fronte si gonfia e Theo decide di essere serio, poiché l'ultima cosa che vuole è farla arrabbiare. <<In questa casa ci ero già venuto. Sai, la tua amica e il mio amico...>> si sforza di parlare mentre non smette di sanguinare. <<...Lo sai, lo sai. Siamo venuti spesso a prenderla e una volta ci ha ospitati. Comunque sia, ero qua vicino e questa era la mia unica via di salvezza, seppur la peggiore>> sospira profondamente. <<Avevate lasciato la finestra della cucina aperta>>
Il respiro di Alyssa torna normale, quasi si sente in colpa e arrabbiata con sé stessa di fronte a questo ragazzo che sta visivamente soffrendo e perché ancora una volta avrebbero potuto rischiare la loro vita, lasciando una finestra sbloccata.
Comunque non le importa neanche più come si sia procurato la ferita, vuole solo che guarisca e che se ne vada. <<D'accordo. Cosa posso fare per te? Ti prego, dimmi qualcosa perché io sono nel panico più totale e non so che cosa fare>> dice tutto d'un fiato e Theo con un filo di voce riesce a dire una sola cosa: <<Piantina>> Alyssa riflette per qualche istante prima di ricordarsi di quella strana pianta viola che Zac ha regalato ad Abby. <<Si, Alyssa, brava>> la incoraggia il ragazzo che la mette ancora più a disagio.
Alyssa sebbene sia più confusa di prima, si dirige il più in fretta possibile al piano di sotto. Tuttavia il sangue presente nel corridoio la fa scivolare e in un attimo si ritrova per terra e con un'anca indolenzita. <<T-tutto bene?>> sussurra Theo dal bagno. Alyssa risponde affermativamente prima di accertarsi che Abby ancora dorma e scendere le scale.
Purtroppo il panico le gioca sempre brutti scherzi e nel buio inciampa ancora qualche volta e va a sbattere su vari oggetti.
Non appena trova il vaso si porta con sé anche un paio di stracci per levare il sangue da per terra.
<<Ecco a te>> porge la pianta a Theo che si piega verso di essa, il viso chiuso in un'espressione di dolore. Alyssa si gira per buttare i stracci imbrattati di nero e rosso nel piatto doccia e quando ritorna dal ragazzo, lui sta strappando dei petali lentamente. <<E adesso cosa si fa?>> chiede incuriosita. Un rumore sordo proveniente dalla porta la fa sobbalzare <<Aly? Sei in bagno?>> in un attimo si gira e va verso la porta, bloccandola con le mani. <<S-si>>
<<Fammi entrare Stecchi! Devo fare la pipì>> forza la maniglia dall'altra parte, ma lei chiude a chiave opponendo resistenza. <<S-sono... nuda!>> si inventa sull'orlo di una crisi isterica. <<E quindi!?>> protesta Abby dall'altra parte. <<Sto entrando in doccia, mi è arrivato il ciclo e mi sono tutta sporcata. Vai al bagno del piano di sotto...>> la capacità di inventarsi scuse nel minor tempo possibile ritorna nella mani di Alyssa. <<Ti prego!>> e ancora una volta, le fa vincere la battaglia. <<Va bene, stronza>> la sua amica si arrende allontanandosi dal bagno. <<Cavolo! Ci è mancato poco!>> sospira Alyssa girandosi di nuovo verso Theo, o almeno dove fino a poco fa c'era Theo perché lo sgabello sul quale era seduto è vuoto e la finestra accanto spalancata. Si catapulta verso di essa e si affaccia, si sporge con quasi tutto il busto fuori ma l'unica cosa che vede è una macchina che sfreccia in lontananza. <<Ma che!?>> esclama ad alta voce Alyssa esterrefatta ed incredula per quello che è appena successo. Si siede sul wc chiuso per ragionare un secondo e anche perché le sue gambe non riescono a sostenerla più.
Theodore Lewis è entrato dentro casa di Abby ferito in maniera barbarica, ha preso dei petali dalla strana pianta viola ed è sparito senza farsi sentire, lasciando Alyssa sola nel bagno a pensare che sia diventata matta; ma il sangue che ha addosso e del quale sono zuppi i stracci dimostrano il contrario: non si è immaginata tutto, non può essere.
Così, disorientata e con il mal di testa si fa una doccia veloce, sciacqua gli indumenti cancellando ogni traccia di questa nottata terrificante e ritorna in camera. Entra sotto le coperte con il suo album da disegno e sfoga tutti i suoi pensieri turbati su di esso; colori principali dell'opera: nero e rosso.
...
Gli alberi ondeggiano in maniera armoniosa sopra la testa di Alyssa. Allarga le narici e inala intensamente il loro respiro fresco. Il sentiero sotto i suoi piedi è ricco delle foglie di essi, i quali in fila indiana, su entrambi i lati della via, resistono ancora al gelo imminente. Fischiettano e danzano verso destra, poi verso sinistra; e sembrano accompagnare Alyssa lungo la sua camminata.
E' proprio alla fine della piccola cittadina di Klenville il posto preferito di Alyssa: un lungo percorso contornato da alberi che porta su una distesa di prato, la quale in primavera si tinge dei mille colori dei fiori, e che termina con una piccola cascata di acqua limpida. E' questo il suo posto nel mondo, dove si ripara quando è ferita, quando qualcosa non va dentro di sé, quando vuole sentirsi più a contatto con la natura, quando vuole pensare, quando si deve calmare e a volte anche per studiare in santa pace.
E' l'unica parte della città che ama, forse perché i suoi colori vivaci rimangono tali anche d'inverno, al confronto di quelli del centro: cupi, spenti e che trasmettono malinconia. Questo luogo, invece, sembra come risucchiarla la malinconia, la tristezza, ogni problema.
Ammira tutto ciò ogni volta come se fosse la prima: meravigliata, quasi estasiata. Appoggia il suo peso sul fusto di un albero e mentalmente lo ringrazia, per sorreggerla, mentre finisce il disegno iniziato in mattinata.
<<Perché sei sgattaiolata via ieri?>> la voce acuta di Abby risveglia Alyssa, lungo i corridoi affollati della scuola. <<Mio padre mi è venuto a prendere e tu ancora dormivi, non mi andava di svegliarti>> le dice la verità e il senso di colpa sembra stringerle lo stomaco in un pugno, mentre ripensa a ciò che è accaduto in casa dell'amica, a sua insaputa. Quindi per sfuggire al dolore si aggrappa ad una verità. <<Eri così carina mentre dormivi a bocca aperta!>> Alyssa abbassa il labbro inferiore prendendo in giro Abby che controbatte ridendo. <<Quella foto ancora non l'hai cancellata vero? Lo sai che posso ricattarti con foto di gran lunga peggiori?>> ridacchiano tra la gente, che si affretta ad andare nelle aule della prima ora di un ennesimo lunedì. <<Si si, certo...>> Alyssa sventola una mano in aria, con la quale aggiunge un altro pizzico di sfida nella pentola e se la ride mentre continua lungo il suo percorso, ma una chioma scura distoglie la sua attenzione dal discorso dell'amica. <<Capito!?>> Abby urla così forte che quasi le fa male un orecchio, ma nonostante ciò non perde di vista il ragazzo e accelera smarrendola tra le persone.
I suoi piedi procedono da soli e la portano fin dentro alla porta dove è entrato qualche istante prima Theo: il bagno degli uomini.
<<Che fai, mi segui?>> Theo appare proprio davanti a lei non appena supera la soglia. E' a pochissimi centimetri dal suo volto e solo ora nota una piccola cicatrice sotto il suo occhio. Oggi profuma di pulito e di fiori, e rispetto all'odore di alcool che emanava l'altra sera è decisamente meglio. <<Cosa c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?>> il suo fiato caldo sbatte sulla pelle arrossata del viso di Alyssa, la quale innervosita dal suo sorrisetto compiaciuto, decide di contare fino a 10 prima di mandarlo a quel paese. <<Volevo semplicemente sapere come stessi>> alza le sopracciglia e stringe le labbra. <<Sai... l'altra sera non avevi una forma smagliante!>> le parole escono dalla sua bocca in maniera fluida, come di solito le succede ma mai quando si trova di fronte a Theodore, un quesito al quale non è ancora riuscita a rispondere.
<<Sono vivo>> si allontana lentamente da lei e apre le braccia, sorridendo. <<Che cosa ti è successo? Come fai a stare già così bene? Sputavi sangue nero!>> abbassa la voce quando pronuncia le ultime parole e si guarda intorno, per accertarsi che non ci sia nessun altro in bagno.
Alza le spalle e sospira. <<Stai tranquilla Stecchi, sto bene!>> si prende nuovamente gioco di lei. <<Non.mi.chiamare.così>> Alyssa gli risponde a denti stretti, puntandogli un dito contro. <<Solo i miei migliori amici possono, tu non ti devi permettere!>> forse è stata troppo dura, ma almeno capisce che con lei non deve fare come gli pare e piace. <<Non con me, Theodore, con me non funziona!>> il dito che ancora lo indica si muove da destra a sinistra e Theodore lo sa, lo sa già da un po' che con lei non funziona ma è proprio il suo carattere, i suoi atteggiamenti particolari, che lo spingono a sfidarla ogni volta.
<<Alyssa!>> Abby sbuca da dietro la porta troppo alta - che forse lo è solo quando ci si avvicina lei - riprendendo la sua amica. <<Che stai facendo!?>> la guarda storta e Alyssa doveva aspettarselo che non ci avrebbe pensato due volte ad entrare anche lei nel bagno dei maschi. <<Stavo...>> si volta nella direzione di Theo e ancora una volta non c'è nessuno, solo la pila di gabinetti e l'acqua che scorre nel lavello vuoto. Non è possibile! Urla dentro di sé, come ha fatto a nascondersi così velocemente? <<Devo fare pipì ma ho sbagliato porta>> scoppia a ridere ed escono. <<Tu sei tutta scema!>> Abby rotea l'indice accanto alla sua tempia e poi si aggrappa ad un suo braccio. <<I tuoi amici lo sono!>> sospira Alyssa mentre si pone tante di quelle domande dentro di sé che l'omino che gestisce il suo cervello quasi la implora di fermarsi. Mai nella sua vita ha conosciuto una persona così strana e il fatto che gli altri lo ritengano affascinante per questo, le fa venire il mal di testa e la nausea.
<<Non so cosa c'entri ora questo ma... visto che ormai hai tirato fuori l'argomento, sabato Theo non c'è a casa e i suoi amici organizzano un mega festone!>> Alyssa, ancora frastornata e turbata, si concentra solo su alcune parti della frase: Festone e Theo non c'è.
<<Daiii, da quanto tempo non ci divertiamo come si deve?>> Abby la supplica e Alyssa, sebbene non capisca la sensazione inaspettata che si fa spazio bruscamente nel suo petto, decide di accettare.
E proprio lo stesso sentore circola dentro di lei mentre rivive quest'altro strano episodio, immersa nella sua amata natura. Posa le sue matite nell'astuccio dopo aver terminato il terzo disegno della giornata e soddisfatta di aver vomitato ogni suo pensiero sull'album da disegno, sceglie la tonalità di azzurro più chiara per riempire le iridi del viso scultoreo che non abbandona i suoi pensieri.
Un fruscio che proviene da dietro di lei cattura la sua attenzione, non ha il coraggio di girarsi, ma dato che il sole sta cominciando a lasciare posto alla luna, decide che è ora di tornare a casa.
La settimana passa così velocemente che quando Abby parcheggia la macchina di fronte alla grande villa in legno, Alyssa non si capacita che sia già arrivato sabato.
<<Che cosa ha trattenuto i tuoi genitori questo weekend?>> Abby chiede curiosa. <<Sinceramente, non ne ho idea. Comunque sia sanno che sto da te, quindi è tutto ok>>
Per Alyssa va tutto bene, tranne il pensiero costante che le circola in testa: Theo non si è presentato neanche un giorno di questa settimana a scuola - tranne lo strano incontro di lunedì - ed è ancora più tormentata dalla curiosità di chiedere cosa gli sia successo. Tuttavia, non ha ancora il coraggio di raccontare all'amica l'aneddoto del bagno di casa sua, così lascia iniziare la serata tranquillamente e l'alcool, il cibo, la musica, scacciano la sua frustrazione.
Abby sparisce dopo un paio d'ore con Zac, ma lascia la sua amica in buone mani: con Harry e il suo finto viso angelico che non smette di stuzzicarla.
<<Vacci piano, Harry>> Tyler sussurra all'orecchio del ragazzo. <<Non rompere>> abbaia il riccio, utilizzando un tono del tutto opposto a quello paterno dell'amico. <<Ci sto solo parlando, non me la sto di certo scopando!>> Harry afferma, ironicamente. <<Non ancora...>> aggiunge ritornando dalla mora e lasciando Tyler inorridito. <<Lascialo stare, amico. Anche se lo facesse per davvero, almeno ce la teniamo buona, con noi, al sicuro>> Zac gli fa l'occhiolino mentre si sistema il ciuffo. <<E tu da dove spunti!?>> Tyler beve un sorso dal suo bicchiere e butta gli occhi al cielo non appena vede Abby dietro di lui che si sistema la gonna. <<Dov'è Aly?>> chiede e per un attimo perde l'equilibrio, ma il braccio muscoloso di Zac la sorregge.<<Cambio turno...>> Tyler sospira allontanandosi dalla coppia, domandandosi dove possa mettere tutto l'alcool che beve quella piccoletta di Abby e buttando un'occhio sulle scale, che Harry e Alyssa stanno salendo.
Gli anelli freddi entrano a contatto con la carne calda della ragazza. Le mani del riccio stringono le sue cosce così forte che Alyssa prova quasi dolore, ma anche piacere. La forza di Harry serve anche per sollevarla e portarla ancora più vicino a sé. Nel frattempo le loro bocche hanno cominciato una lotta che non finirà presto.
Harry è così sensuale che Alyssa ne vuole sempre di più, fino a che ogni loro indumento crea una montagna sul pavimento, le unghie e i denti fanno arrossare le loro pelli, le loro folte chiome si impicciano e il loro sudore si mescola.
Sospirano, l'uno a fianco all'altra, coperti da solo un lenzuolo e sorridono. I ricci di Harry sono schiacciati sulla sua fronte e il trucco di Alyssa è così sbavato che forma due lunghe linee sulle guance. Il ragazzo ridacchia, pulendole il viso con le mani e cercando di levare il nero del mascara il più possibile.
Purtroppo le loro risate vengono interrotto dalla porta della camera che viene aperta bruscamente, nello specifico da un calcio di Theo. Theo!?
Harry non ha fatto neanche in tempo ad accorgersi dell'arrivo dell'amico, è sempre così forte, così furbo, così astuto, supera tutti, ogni santa volta ma non si pone alcuna domanda perché sa già la risposta.
<<Che cazzo!?>> urla Theo. <<Che cosa ci fate voi due qua!?>> e ad ogni parola sembra che aumenti sempre di più il tono di voce. Alyssa si copre con il lenzuolo mentre cerca i suoi indumenti e Harry si infila velocemente i suoi. <<Tu! Vai assolutamente via dalla mia stanza!>> continua a sgolarsi e Alyssa giura di non aver mai visto un'espressione così corrucciata sul suo viso. Theo non da il tempo ad Harry di infilarsi la maglietta perché lo prende per i capelli e lo sbatte fuori dalla stanza. Alyssa si lascia scappare un urlo e si stringe ancora di più fra le coperte. <<E tu, vestiti e rimani qua!>> il moro punta un dito contro la giovane impaurita e con potenza chiude la porta a chiave, sbattendola così forte da far sgretolare i pezzi del muro che la circondano.
Alyssa si alza disperata dal letto provando ad aprire la trappola nella quale si è cacciata e sbatte il più forte possibile le sue mani su di essa. <<Ehy! Aprimi! Brutto pazzo che non sei altro!>> e finalmente lo capisce, capisce che lei e la sua amica hanno conosciuto gli ennesimi matti da legare. Le urla di Theo al piano di sotto si sentono fino nella stanza dove è rinchiusa Alyssa, non comprende ogni parola ma sente il tono che utilizza: impressionante; dopo oggi la sua voce non gli tornerà più come prima.
Si veste in fretta e furia, domandandosi per quanto ancora dovrà provare questo panico, quando finiranno di cacciarsi in guai che non le riguardano, lei e Abby? Le viene da piangere, per la rabbia, ma asciuga velocemente le lacrime che minacciano di rigarle ancor di più il viso e si prepara per affrontare un possibile disastro incombente.
Cammina avanti e indietro per la stanza mentre sente i passi e le voci avvicinarsi alla porta; non appena riesce a distinguere quella di Abby comincia a forzare la maniglia e a urlare. <<Abby! Ci sei!? Abby!>> la gola le fa male ma nonostante ciò non si arrende.
<<Sta qua! Eccola!>> la voce di Theo la interrompe, aprendole la porta letteralmente in faccia e facendole perdere l'equilibrio. Si alza velocemente e supera il ragazzo. <<Abby!>> corre ad abbracciare l'amica ubriaca fradicia. <<Che cosa ti hanno fatto!?>> la toglie da sotto le braccia di Zac e la mette fra le sue. <<Bevuto... troppo>> ridacchia e Alyssa vorrebbe riempirla di schiaffi, ma semplicemente la aiuta a stare in piedi. <<Non le abbiamo fatto niente Aly, ha bevuto troppo. Per stanotte è meglio se restate qua da noi e domani quando vi svegliate, andate via>> la voce calma di Zac sembra tranquillizzare il marasma.
<<Assolutamente no, adesso io e Abby ce ne andiamo. Guido io, non ho bevuto molto>> Alyssa è testarda e non vuole restare neanche un secondo in più in quella casa, così, decisa, attraversa il corridoio per andare verso le scale. <<Con quale patente?>> Theo sembra essersi calmato, ma il tono che utilizza è ancora molto duro. Alyssa si blocca sui suoi passi, continuando a porgersi molte domande su questo tipo strano che la guarda intensamente dall'altra parte del corridoio. Avrebbe molte cose da domandargli, tuttavia, stringe a sé il corpo minuto dell'amica e scende le scale della casa ormai vuota: Theo ha cacciato tutti gli invitati a suon di urla e minacce.
I ragazzi si guardano, in mezzo al corridoio, Theo è ancora arrabbiato per il loro atteggiamento, ma loro sono la sua famiglia e proprio per questo motivo, domani sarà tutto come prima.
Theo cammina lentamente per arrivare all'inizio della rampa di scale e guardare Alyssa che prova in tutti i modi ad aprire la grande porta che lui ha chiuso a chiave qualche istante prima. Gli viene da ridere, ma l'ira nei suoi confronti è più forte e lo blocca; non riesce a capire perché sia deluso più dal comportamento di Alyssa che da quello dei suoi amici.
Zac, avvicinatosi all'amico, gli fa cenno con la testa e insieme si dirigono ad aiutare Alyssa che non riesce più a sostenere Abby.
La ragazza, sentendo i passi dietro di lei, tiene saldamente il busto di Abby e si mette sulla difensiva. <<Non vi faremo del male, Alyssa>> Zac si avvicina porgendo le mani. <<Ora lasciami prendere Abby, ce lo ha detto che non hai la patente, lo sappiamo. E proprio perché non siamo degli stronzi, non vogliamo farvi rischiare la vita>> è così dolce la sua voce che quasi si arrende, ma non vuole lasciare la sua amica: non si fida, non vuole. <<Alyssa>> Tyler, spuntato dal nulla, le appoggia una mano sulla spalla e accompagna le braccia della ragazza a sciogliersi dalla vita di Abby. <<Non ti devi preoccupare, non con noi>> la conforta Tyler, il quale porge il corpo di Abby a Zac; si stringe a lui mentre le dà un bacio sulla guancia paffuta.
Alyssa si è arresa e fissa il vuoto, amareggiata per avergliela data vinta, ma le rassicurazioni di Zac e Tyler l'hanno tranquillizzata a tal punto da fidarsi di loro.
Rimane appoggiata alla porta, mentre i ragazzi le danno la buonanotte e salgono al piano di sopra, tranne Theo, lui rimane seduto per terra con lei finché non si addormenta su di lui. Anche da sonnambula rifiuta l'aiuto del ragazzo nel portarla in braccio di sopra, ma Theo insiste fino a sentire i suoi muscoli rilassarsi fra le sue braccia.
Alyssa è riuscita a sentire un senso di fiducia uscire dalla voce e dai bei volti di Tyler e Zac, ma non riesce a spiegarsi come mai Theo, invece, glielo abbia sempre trasmesso e la sceneggiata di questa sera le ha fatto domandare a sé stessa: Perché? Forse ho sbagliato ad andare con Harry? Sono state le domande che l'hanno torturata prima di addormentarsi, mettere da parte l'incazzatura e dimostrare un piccolo cenno di fiducia anche a Theodore.
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DarʞSide
Fantasy-Devi sapere che la nostra storia è particolare; non è la solita che senti in televisione o che leggi nei libri. Noi siamo schiavi di un demone che si impadronisce della nostra anima e facendo crescere un lato oscuro in noi, con il tempo costruisce...