Gli spalti sono gremiti di ragazzi, genitori, insegnanti, che tifano la squadra di Lacrosse della scuola. E Alyssa ed Abby, come due brave amiche, tifano per Matt, il quale appena entra in campo le nota subito: due ragazze con le solite pellicce molto vistose che sollevano un cartellone con su scritto "Forza Tigrotti!". La mascotte è una tigre e rappresenta a pieno i loro giocatori: veloci, furbi e forti.
Matt ridacchia e le saluta con un cenno del capo, prima di ritornare a sistemare la retina della mazza. Le ragazze si siedono e cominciano a chiacchierare.
<<Dopo Matt ci ha invitato ad andare a prendere qualcosa da bere con lui e i ragazzi della squadra>> Alyssa cerca di abbassare ancora di più il cappello, inutilmente. <<Si...>> Abby le risponde distrattamente mentre con lo sguardo osserva la folla e sembra cercare qualcuno... o meglio: Zac. <<Ciao!>> mima con la bocca e sventola velocemente la mano, non appena lo nota. E' in piedi con Tyler e Theo, in fondo agli spalti, la risaluta con la stessa energia.
Alyssa ci mette un po' per capire cosa stia facendo Theo di spalle, ma le basta sporgersi un po' per vedere una ragazza molto bassa di fronte a lui, travestita da tigre... tigre sexy. Le cheerleader della loro scuola sono tutte molto belle: formose, alte quanto basta, viso altrettanto attraente; il fisico da sogno che ogni ragazza vorrebbe. Tuttavia, Alyssa decide di stracciare il senso di invidia che sta invadendo il suo petto e si concentra sulla partita che sta per iniziare.
Theodore si siede sulla panchina con le cheerleader, ma il suo sguardo è più concentrato su Alyssa che sui giocatori. Osserva quando esulta ad un gol, quando si arrabbia e grida con le sopracciglia aggrottate, quando sorride e si abbraccia con l'amica, quando è scazzata e sbuffa. La vittoria se la sono sudata molto, ma alla fine ce l'hanno fatta anche stavolta e l'altalenarsi della partita ha provocato molti sbalzi d'umore ad Alyssa e al suo piccolo cuore pulsante.
La ragazza mora che cerca di attirare l'attenzione di Theodore da tutta la sera, alla fine ci rinuncia, e comincia la sua esibizione con le altre cheerleader per festeggiare la vittoria.
Alyssa ed Abby saltellano, esultando ed urlando. I ragazzi della squadra sollevano colui che ha segnato il gol decisivo e corrono euforici verso gli spogliatoi. <<Vado da Matt!>> urla Alyssa prima di allontanarsi dall'amica. <<Ti aspetto qua!>> sente la sua voce stridula prima di abbandonare la folla ed entrare nel corridoio buio.
Corre velocemente per raggiungerli e con il sorriso stampato sul volto segue le voci, ma man mano che procede sembra come se il corridoio si allungasse e il buio la inghiottisse. Si ferma su se stessa perché sente dei passi dietro di lei e si volta per chiedere informazioni. <<Scusami, dove sono gli spogliatoi?...>> domanda al vento, perché l'unica cosa che vede è la luce dell'inizio del tunnel nero. <<Ragazzi?>> si gira nella direzione iniziale dopo aver udito altri passi. Riprende a camminare, si guarda intorno e continua a chiamare i giocatori. Purtroppo il corridoio sembra infinito e la squadra scomparsa. Si maledice quando ricorda di aver lasciato la borsa con dentro il telefono da Abby, così senza pensarci due volte, ricomincia a correre verso l'entrata.
La paura inizia a scorrere nel suo corpo non appena nota come la luce invece di avvicinarsi, si allontana sempre più, ad ogni suo passo. Le sembra di essere in un incubo.
<<Ehy!>> grida con tutta la forza che ha, le viene da piangere non appena sente l'eco della sua voce; le gambe le cominciano a far male dato che sta correndo da minuti, senza mai fermarsi e senza raggiungere nessuna meta. Molte volte abbassa lo sguardo per vedere bene se non si trova su un tapis roulant e ormai sta ridendo quando vede che la luce è diventata un pallino. Si blocca per prendere aria e tossisce: è esausta. <<Abby! Matt!>> strilla con l'ultimo respiro che le rimane. Si appoggia sulle cosce con le mani e cerca di riprendere fiato. Nel momento in cui il cuore smette di pulsare a tutta velocità in lei, ascolta per la prima volta il silenzio attorno a lei: Il silenzio che la circonda non è normale. Si morde un labbro e cerca di ragionare, ma ora le sembra tutto così confuso e impossibile.
<<Alyssa...>> una voce roca sussurra il suo nome, ma rimbomba nel corridoio vuoto e le fa venire i brividi su ogni centimetro di pelle. Spalanca gli occhi, che puntano per terra, una gocciolina di sudore le riga la fronte e sembra come se l'aria non scorra più all'interno del suo corpo spaventato. In un attimo ricomincia a correre, il più velocemente possibile, chiude gli occhi e urla per sovrastare il rumore dei passi frettolosi che la seguono. Non crede a quello che le sta capitando, non vuole crederci.
Inciampa su se stessa e chiude la testa fra le braccia, per cercare di proteggersi; ma due mani la bloccano prima che possa cadere al suolo.
<<Che stai facendo?>> Theo appare davanti i suoi occhi spaventati e iniettati di sangue, stringe le sue spalle e la solleva. In un attimo il corridoio è pieno di gente che festeggia e qualcuno la guarda incuriosito. Non è da tutti i giorni vedere una ragazza impazzire e urlare per i corridoi, neanche dopo la vittoria di una partita di Lacrosse.
Alyssa si sente decisamente meglio, ma anche una pazza. E' felice, si vergogna ed è disorientata; un mix strano che non aveva mai provato in vita sua e che non riesce a spiegarsi. <<Io...>> prova a parlare con Theo, ma non riesce a dire una frase di senso compiuto. Trema ed è fredda, si aggrappa alle braccia di Theo e poi si stringe a lui. Theo non ci pensa due volte a ricambiare la stretta. <<E' tutto apposto>> gli sussurra. Alyssa è inondata dal suo profumo e da una dolcezza che ancora non aveva visto nel ragazzo.
<<Vieni, andiamo via>> Theo si fa spazio nella folla con Alyssa sotto un suo braccio e guarda male ogni persona che gli sbatte contro. <<Ehy stai un po' attento!>> se lo sente urlare tre o quattro volte mentre cammina contro corrente.
<<Sei sola a casa?>> le domanda quando entrano in auto. <<Si, i miei tornano dopo il weekend. Credo...>> si mette la cintura ancora tremolante. <<Vieni da me>> decide Theo e sgomma più velocemente possibile via dal parcheggio. Alyssa vorrebbe controbattere, chiedere di Abby, di Matt, ma non riesce perché le esplode la testa, è così stanca che gli occhi faticano a rimanere aperti.
<<Alyssa, tutto ok?>> Theo le dà dei colpetti sulla spalla e la ragazza semplicemente annuisce.
<<Stiamo andando a casa, venite e avvertitelo... Ditegli che va tutto bene>> Theo sveglia Alyssa mentre parla al telefono e Alyssa lo osserva. <<Si è davvero tutto ok. Sbrigatevi>> dice prima di attaccare.
<<Vai piano>> dice la ragazza a bassa voce dopo l'ennesima curva che fa a 200 km all'ora, mentre si massaggia la pancia. <<Siamo arrivati>> è l'unica risposta che riceve poco prima che inchiodi e tiri il freno a mano. La cintura le preme con forza sullo stomaco e le fa risalire tutta la cena. <<No no, vomita fuori!>> Theo le parla velocemente fra i denti stretti e cercando di trattenere la rabbia. Alyssa fa in tempo a slacciare la cintura e ad aprire la portiera, poco prima di rimettere sull'asfalto. Purtroppo degli schizzi finiscono anche su gli interni dell'auto di Theo, il quale respira profondamente per non urlarle contro. Ma Alyssa lo sente e protesta: <<Se non fossi andato così veloce>> sputacchia e si pulisce con una mano <<Te l'ho anche chiesto gentilmente>>
<<E chi cazzo lo sapeva che fossi così debole...>> Theo è di fronte a lei, allarga le braccia e la guarda schifato. Come non detto: era meglio andare a cercare Abby invece di seguire questo qua, pensa Alyssa su tutte le furie. <<Vaffanculo!>> abbaia la giovane alzandosi e allontanandosi dalla vettura, interrompendo il ragazzo prima che possa dire qualcos'altro. Si stringe nella pelliccia e si incammina sul marciapiede. <<Dove vai?>> Theo le urla ma lei aumenta il passo. <<Lontana da te!>>
<<Beh, prego! Bel modo di ringraziarmi!>> Theo la gira da una spalla e la spaventa a morte. Neanche ha sentito il rumore dei suoi passi raggiungerla. Alyssa non ha niente da dirgli e non ci si vuole neanche sforzare, infatti lo guarda e poi ricomincia a camminare.
<<Allora vaffanculo Alyssa! La prossima volta ti lascio morente ovunque ti trovi! Ragazzina...>> dice l'ultima parola a mezza bocca prima di voltarsi. Comincia a camminare sapendo che da un momento all'altro si sarebbe pentito, ma cerca di aggrapparsi alla convinzione che lungo la strada incontrerà gli altri che stanno arrivando.
<<Non.sono.una.ragazzina!>> le urla Alyssa decisa e Theo ringrazia di non avere vicini, a forza di stare insieme ad Abby anche le loro voci sono uguali. <<Sono solo spaventata! Scusa se mi ritrovo qualcuno che mi parla in quel modo e decido di andarmene!>> sbraita sbattendo le mani lungo le gambe secche. <<Scusa se io, invece, sbuffo leggermente perché mi hai sporcato la macchina di vomito!>> Theo le controbatte tornando a guardarla. <<Innanzitutto ho semplicemente schizzato l'interno della portiera, ma se ti da così fastidio, scusa! Ti do i soldi per pagare l'autolavaggio non appena Abby mi ridà la borsa!>> Alyssa si avvicina al ragazzo indicandolo <<E poi non hai semplicemente sbuffato!>> fa delle virgolette con le mani.
<<Se mi avessi fatto finire di parlare, avresti sentito che stavo per dirti di non sapere che fossi debole... di stomaco! Se lo avessi saputo, sarei andato più piano. Adesso che lo so, la prossima volta che verrai in macchina con me, non andrò così veloce!>> Theo continua a gridare e ora sono soltanto a pochi passi di distanza. Le urla di questa sera annullano la serata armoniosa passata insieme qualche giorno prima, ma nessuno dei due si stupisce, in fin dei conti...
Alyssa si vergogna per aver reagito così impulsivamente, storce la bocca e si morde la lingua per non reagire di nuovo nello stesso modo. Odia non avere ragione e con questo tipo non è affatto facile. Tutte queste vicende paurose le stanno facendo perdere il lume della ragione e ultimamente è più nervosa del solito; non riesce a controllarlo, l'unico modo per tenere a bada le emozioni è esplodendo. Proprio come ha appena fatto con Theo.
<<Mi fa male la testa>> annuncia dopo qualche istante di silenzio e lo pensa per davvero, si sente nauseata e con le vertigini. <<Voglio solo andare da Matt e Abby>>
Theo che pensava di averla convinta, si stupisce. Ha appena detto di non sentirsi bene ed il suo pessimo stato sembra come avere un odore che sta entrando indisturbato nella narici del ragazzo, ma comunque vuole raggiungere i suoi amichetti...
Stufo di urlare si ritrova costretto ad afferrarla contro la sua volontà; Alyssa in un attimo è piegata su una sua spalla e grida per il secondo spavento che le fa prendere. Si stupisce ancora una volta dei suoi scatti improvvisi e pensa che non ci si abituerà mai, mentre lo prende a pugni sulla schiena.
<<Sei più rompipalle di quanto pensassi...>> sbuffa Theo dirigendosi a casa sua.
<<Potresti essere un po' più riconoscente! Ti ho salvato nel pieno di un attacco di panico mentre eri completamente sola!>> Theo ormai ha perso la pazienza. Alyssa siede sul suo divano con le braccia conserte e non lo guarda neanche in viso. E' a conoscenza del fatto che sta facendo la figura della persona maleducata e ingrata, ma si sente offesa per come l'ha trattata poco fa.
<<Te ne sono grata Theodore! Grazie, davvero! Mi hai tirato fuori da un loop brutale nel quale ancora non riesco a capire come ci possa essere finita! Però adesso sto bene! Basta, per favore! Voglio solo stare con i miei amici!>> Alyssa replica ormai nel pieno di una crisi isterica, la voce e la bocca le tremano, sente le lacrime pizzicarle gli occhi. Non capisce perché sia così insistente, è solo un mal di testa che passerà ma lui non sembra mollare la sua posizione.
<<Sta arrivando Abigail, li ho chiamati prima>> Tutto d'un tratto il suo tono di voce torna basso e morbido come sempre, e finalmente si arrende. <<Sono arrivati, buonanotte Alyssa>> continua voltandole le spalle e dentro di Alyssa comincia una lotta sfrenata fra il suo lato orgoglioso, che la obbliga a rimanere in silenzio, e quello buono, il quale si sente in colpa per avergli urlato così tanto. <<Grazie>> dice a mezza bocca quando ormai sta già salendo le scale, ma Theo la sente lo stesso.
Alyssa ha il tempo di respirare profondamente per qualche istante prima di essere travolta dalle braccia di Abby. <<Amore mio, come stai? Che ti è successo?>>
<<Ho avuto un attacco di panico, ma ora sto bene>> la tranquillizza, ma lo sguardo allarmato dell'amica dimostra che non sta riuscendo nel tentativo. <<Faccio un po' di latte e biscotti>> Zac interviene e si dirige in cucina. <<Lui dov'è?>> Tyler si siede accanto alle ragazze. <<Di sopra, è salito un minuto prima che voi arrivaste. E' sempre stato con me>> Il ragazzo gentile annuisce. Abby stringe forte la mano dell'amica per un po', mentre guardano la tv e aspettano lo spuntino; poi va ad aiutare il fidanzato a prepare il vassoio da portare in sala.
Alyssa apre la bocca per parlare, e Tyler la guarda aspettando qualche parola. Si pente non appena lo fa, ma ormai Tyler attende e quindi procede, giocherellando con dei lacci del jeans.
<<Prima Theo è stato molto bravo con me, ma io presa dal panico non l'ho trattato molto bene...>> ridacchia nervosamente e lo guarda, lui ricambia con il suo solito sguardo comprensivo. <<L'ho ringraziato, ma non nella maniera in cui avrei voluto... O meglio, come ora che sono più lucida, vorrei...>> Alyssa si trova in seria difficoltà e infatti non ha il coraggio neanche di guardarlo negli occhi, bensì si concentra a grattare via lo smalto. <<Purtroppo una macchina del tempo non ce l'ho, ma vorrei che gli facessi sapere quanto sono contenta del fatto che in quel momento di panico lui mi sia venuto in soccorso, anche se non ci conosciamo molto bene>> Alla fine riesce a guardarlo, con la vergogna che le forma un nodo in gola e la fa sorridere come una scema. <<Certo, ci penso io>> Tyler annuisce, posandole una mano sulla spalla e trasmettendole le ultime gocce di tranquillità di cui aveva bisogno per terminare questa serata infernale - un'altra.
<<Aly!?>> una voce si fa spazio nel corridoio, nel panico più totale, e raggiunge i due ragazzi sul divano. <<Harry?>> Alyssa quasi urla, per la sorpresa. <<Come stai? Ho letto i messaggi sul gruppo!>> Sembra quasi giustificarsi con Tyler che lo fissa incuriosito e anche un po' stranito. Harry le afferra istintivamente il viso e le stampa un bacio sulle labbra. Entrambi sono sorpresi: Harry per aver agito precipitosamente e Alyssa per aver risposto alla sua azione senza pensarci due volte. Il ragazzo si siede al suo fianco con in mano ancora il suo viso piccolo, le sposta i capelli dietro un orecchio ma sembra non voler lasciare la presa. <<Che cosa ti è successo?>> Le mette un braccio lungo le spalle e la lascia accoccolarsi sul petto, scegliendo di non preoccuparsi delle conseguenze di queste azioni; almeno per ora.
Mentre Alyssa gli spiega a mozzichi e bocconi, arrivano Zac e Abby dalla cucina. L'amica la guarda e poi si morde un labbro, ad Alyssa viene quasi da ridere nel vedere quanto Abby stia soffrendo per non parlare. Infatti, ad essere rimasti sorpresi per quello che è appena successo, non sono soltanto i soggetti principali.
Zac guarda Tyler ed insieme sperano che Theo stia già dormendo e non abbia sentito nulla, nel frattempo - per solidarietà - buttano qualche occhiata minacciosa nei confronti del riccio.
Harry, però, non gli dà minimamente corda perché ascolta tutto il tempo Alyssa e la conforta come meglio riesce.
Harry insiste per riaccompagnarla a casa ma alla fine Zac vince la battaglia e fa sì che la ragazza torni con Abby. Alyssa lo saluta, rassicurandolo che domani andranno alla festa di Halloween insieme ed il riccio si tranquillizza.
Come serata può anche terminare qua, la sua batteria dell'energia è allo 0%. Sono successe molte cose insieme, nel giro di poche ore, e Alyssa sente la testa pulsare così forte che teme possa esplodere da un momento all'altro.
Non appena è sotto il suo piumone sfoga tutto sul suo album da disegno e finisce per addormentarcisi sopra.
...
<<Mi dispiace di essere scappata in quel modo. Mi sarebbe piaciuto molto festeggiare con te>> Alyssa sorseggia del Tè insieme al suo amico Matt. <<Non ti preoccupare Stecchi, Abby mi ha spiegato. Piuttosto... come stai?>> Il biondo la consola, utilizzando il suo tipico atteggiamento affettuoso e tenero. Le accarezza una mano mentre prende posto sul tavolo di casa sua.
Nella testa della ragazza si fa spazio la vicenda sgradevole che ha vissuto la sera prima, simile a quelle che le stanno accadendo da un mese a questa parte. Adesso, comincia a ragionare e a fare due più due... Che cosa le sta accadendo?
<<Non molto bene... piccola. Che cosa ti turba?>> La nonna di Matt entra in cucina e risponde al posto di Alyssa. <<Da quando sei entrata in casa ho subito notato il nero macchiare il rosso stupefacente della tua aura>> continua, avvicinandosi sempre di più ad Alyssa.
<<Nonna, ti prego, non ricominciare con queste cose...>> Matt prova a fermarla con il suo scetticismo cronico, ma Alyssa questa volta vuole ascoltare. <<Che cosa intendi Anne?>> si sporge verso di lei e molto incuriosita la ascolta. <<Ti ho sempre detto che la tua aura è di un rosso acceso, brillante... Proprio come sei te. Oggi però è infastidito da una nube... grigio scuro, a tratti nera>>
<<E che cosa significa?>> Alyssa giocherella con una ciocca di capelli e oggi è stranamente intrigata dalle parole dell'anziana donna. Non si è mai schierata da una parte, in realtà; né dal lato dello scetticismo né da quello del misticismo. E' sempre rimasta nel mezzo, nella sua realtà, nella comfort-zone: "Se qualcosa esiste, bene; se non esiste, ancora bene. Io so per certo che esisto, il resto non è importante. Può fare tutto ciò che vuole"; Si è sempre ripetuta gli unici e brevi momenti in cui ci ha pensato; per lo più a casa di Matt con sua nonna che ha sempre raccontato storie fantastiche.
<<Che qualcosa non va...>> sospira e in un attimo smette di fissarla, incamminandosi verso l'uscita della cucina. <<E che cosa dovrei fare?>> Alyssa richiama la sua attenzione e un pizzico di preoccupazione si fa spazio nel suo petto. <<Stai attenta; non permettere a nessuno di spegnere la tua luce>> La signora Anne le sorride calorosamente. Alyssa è ancora più disorientata, ma può giurare su ogni cosa che non si lascerà mai spegnere da nessuno.
<<Grazie per il passaggio, Matt>> Alyssa abbraccia l'amico e si slaccia la cintura di sicurezza. <<Figurati. Grazie a te per essere passata!>> le fa l'occhiolino.
<<Allora stasera ci sei anche tu, giusto?>> Alyssa si ricorda di chiedergli prima di scendere. <<Si! Sarò ad un altro tavolo con i ragazzi della squadra>> il biondo rassicura la sua migliore amica.
<<Lo sai che non è normale?>> Tyler continua ad assillare Theo, il quale con l'ansia dell'amico che lo assale non riesce a pensare in maniera lucida. <<Forse questa situazione è più grande di noi...>> continua e Theo vorrebbe schiaffeggiarlo, però in fin dei conti non ha tutti i torti... <<No!>> il ragazzo blocca i suoi pensieri e anche quelli dell'amico, perché si ritrova a parlare ad alta voce. <<Ce la faremo. Per ora sta andando tutto bene... o comunque quasi tutto...>> si passa una mano fra i capelli neri, mossi e impicciati.
Zac, stranamente, non si rende partecipe alla conversazione ma si limita a riflettere, seduto sulla poltrona di casa.
<<Non vi avrei dovuto coinvolgere, mi dispiace>> Theo comincia a pentirsi di aver reso partecipi i suoi amici, i quali ora stanno per essere risucchiati dall'uragano nero con lui.
<<Siamo sempre stati coinvolti. Siamo una famiglia, Theodore>> Zac interviene per rassicurarlo e Tyler annuisce, confermando quanto detto dal biondo e convincendosi anche lui.
<<Stanno tornando e noi dobbiamo essere pronti. Insieme siamo più forti>> Zac si avvicina a un Theo preoccupato e gli dà una pacca sulla spalla. Il moro gli sorride e poi si abbracciano; non sono soliti all'affetto poiché dimostrano il bene che si vogliono in altri modi, ma ogni tanto il loro lato più umano esce fuori diventando un abbraccio stretto.
Dopo qualche istante anche Tyler si unisce, ricreando uno dei loro rari ma unici momenti affettuosi.
<<Dai andiamo a quella stupida festa!>> Poi Theo afferma facendo scoppiare i suoi amici a ridere per la nuvoletta di cinismo che lo segue ovunque.
...
Alyssa si guarda un'ultima volta allo specchio prima di infilarsi gli stivali e la giacca.
La vibrazione del telefono richiama la sua attenzione, <<Abby?>> domanda curiosa. <<Stecchi! Siamo qua fuori!>> cinguetta e Alyssa vorrebbe strozzarla. Passa qualche secondo di silenzio prima che Alyssa riesca a formulare una frase senza insulti. <<Aly!?>> la richiama Abby. <<Abigail, ti avevo detto che mi veniva a prendere Harry!>> la mora rimprovera la sua amica sbadata e prima che le possa rispondere si sente un clacson: Harry è arrivato.
<<Oh... no, no!>> Abby alza la voce prima di attaccare. <<Abby!?>> la richiama Alyssa ma ormai la chiamata è terminata. Così chiude casa in fretta e furia ed esce.
Mentre percorre il vialetto di casa vede due figure, una di fronte all'altra tra i fari delle due auto. Soltanto quando si avvicina riesce a capire chi sono: Theodore e Harry che si guardano in cagnesco a pochi millimetri di distanza. Gli altri sono nella macchina di Theo e Abby viene bloccata da Zac.
<<Scusa!>> le legge il labiale.
<<Ehy!>> Alyssa interrompe lo scambio di sguardi dei due a braccia conserte. <<Sali in macchina Aly>> Harry le rivolge la parola mentre Theo la squadra dalla testa ai piedi, le sopracciglia aggrottate, si gira e torna in macchina. Dopo di che sfreccia via lasciandosi dietro una nube scura.
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DarʞSide
Fantasy-Devi sapere che la nostra storia è particolare; non è la solita che senti in televisione o che leggi nei libri. Noi siamo schiavi di un demone che si impadronisce della nostra anima e facendo crescere un lato oscuro in noi, con il tempo costruisce...