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Vic's POV:

Non era ancora entrato nessuno in negozio ed io me ne stavo appollaiato dietro la cassa con fare annoiato. Avevo gia' fatto il giro del negozio per ben sei volte e Jaime mi richiamo' tutte e sei, chiedendo cosa stessi facendo in giro, dato che il mio posto era al piano inferiore, dietro il bancone. "Non e' venuto ancora nessuno" gli risposi e lui diede come sempre la colpa a me ed ai miei ritardi continui. Proprio una vita da re la mia eh?


Tornai di sotto e feci di nuovo un giro, ammirando tutti i dischi, cd e vinili di cui disponevamo. Proprio in quel momento, entro' un ragazzo e mi rifugiai dietro la cassa. Mi sorrise e mi saluto' ed io ricambiai. Qualche persona educata esiste ancora... Aspettai che mi chiedesse consigli o un aiuto su qualcosa, ma non disse nulla. Continuava a guardarsi in giro, come se cercasse qualcuno in particolare. Decisi di avvicinarmi e capire la situazione.


"Ciao. Posso esserti d'aiuto in qualche modo?Cerchi qualcosa in particolare?" dissi con disinvoltura. Ero bravo a parlare con la gente e difficilmente ero nervoso, discorso Jaime a parte. "Si', cerco una persona..." rispose il ragazzo mentre mangiava con gli occhi l'album Sempiternal dei Bring Me The Horizon. "Mi spiace non vendiamo persone qui" dissi, cercando di voler risultare simpatico. Ci riuscii. Il ragazzo mi sorrise e stette al gioco: "Oh, mi sa tanto che ho sbagliato negozio allora...". Scoppiamo entrambi in una fragorosa risata.


In quel momento, si sentii Preciado dal piano di sopra urlare: "Fuentes! Che cazzo stai facendo?!Non si ride al lavoro!". Soffocai una risata e alzai lo sguardo. "Servo un cliente!" esclamai. "Farai meglio a servirlo bene come al solito se non vuoi che ti licenzi a suon di calci in culo chiaro?E smettila di ridere. Mi infastidisci". Il ragazzo mi guardo' stranito. "Scusa, e' il mio capo. E' fatto cosi'" gli spiegai e lui soffoco' una risatina. Ah giusto, in negozio, Jaime aveva dettato delle regole fisse. Tra queste c'era quella famosa: MAI E POI MAI RIDERE MENTRE SI SERVE UN CLIENTE. Sospirai e poi continuai la conversazione:"Okay allora, dimmi. Chi stai cercando?" gli domandai. "Il mio amico. Da oggi iniziava a lavorare qui. Si chiama Kellin, Kellin Quinn Bostwick". E chi era questo Kellin?


Dopo minuti che riflettevo, constatai che non conoscevo nessuno con quel nome. "Scusa, mi sa proprio che tu abbia sbagliato negozio di musica. Qui non c'e' nessun Kellin". Mi guardo' piu' confuso che mai. "Strano. Avrei giurato sentirgli dire che iniziava oggi" ribatte' lui. "Se vuoi posso chiedere al capo se lo conosce, ma sono sicuro che qui in negozio non lavori nessun Kellin Quinn Bostwick. A meno che io non me ne sia accorto". Ridemmo di nuovo e poi lo invitai a salire al piano superiore. Trovammo Preciado intento a sistemare nuovi dischi appena arrivati.


Pensai bene come iniziare il discorso con il capo. "Mi scusi, il ragazzo dice che sta cercando un certo Kellin Quinn Bostwick. Dice che doveva iniziare a lavorare oggi proprio qui da noi. Lei ne sa qualcosa?". Preciado si volto' e si strofino' il mento. "Scusa ma nessun....Aspetta, ripetimi il nome". "Kellin Quinn Bostwick" dissi, scandendo bene ogni singola sillaba del nome del ragazzo. Al capo venne un'illuminazione. "Oh si'. Il ragazzo nuovo...spero che non sia un ritardatario come il qui presente Fuentes..." rispose lui guardandomi annoiato. Lo conosceva? Ma allora perche', dato che il lavoro iniziava oggi, non e' venuto?


Il capo riprese a parlare:"Pero' mi sembra che debba iniziare domani. Un secondo...". Si avvicino' allo scaffale dove teneva la sua agenda e inizio' a sfogliare con malavoglia. Si fermo' su una pagina e lessi anch'io il nome di quel ragazzo. "Si', deve venire domani" concluse chiudendo il libretto e andandosene in bagno.


Riaccompagnai il ragazzo alla porta del negozio. "Se hai bisogno di qualcos'altro, dimmi pure. Un cd, un disco, un vinile?" gli domandai. "Pensandoci bene si', volevo comprare l'ennesima copia di Sempiternal dei Bring Me The Horizon. L'avevo gia' addocchiato prima". Sorrisi. Amavo quell'album e avevo notato che, quando era entrato lo stava gia' analizzando attentamente. Lo condussi allo scaffale dedicato alla band metalcore e glielo consegnai. "Amo quest'album" gli dissi. E iniziai a cantare Empire, la mia canzone preferita. "It's the start of the end, surrender the throne, the blood on my hands covered the holes, we've been surrounded by vicious cycles, are we truly alone?". Lui mi segui' a ruota:"The scars on your heart are yours to atone, we've been surrounded, let 'em sing, let 'em sing". Poi il ragazzo s'interruppe:"Andrai d'accordo con Kellin".


Wow. Finalmente qualcuno con cui potevo parlare. "Comunque, con chi ho parlato?" domandai. "Justin. Justin Hills" rispose. "Io sono Victor Fuentes. Puoi chiamarmi Vic" gli dissi e mi strinse la mano. Ci scambiammo i numeri di telefono e poi mi disse che doveva andare via, cosi' lo salutai e mi rimisi dietro la cassa a non fare nulla. Anche se, ad un certo punto, dei pensieri si fecero strada nella mia mente. Tutti riguardanti il nuovo collega che sarebbe arrivato in negozio domani. Kellin. Era un bel nome. Molto probabilmente aveva ragione Justin, ci avrei legato subito.


Preciado scese dal piano di sopra e si rivolse a me dicendo:"Fuentes. Domani io arrivero' tardi". Chi e' il ritardatario scusi? "Quindi metterai tu in riga il nuovo giovanotto e se scopro che non segue le mie regole, lo caccio fuori e caccio anche te d'accordo?". Annuii e lui se ne torno' nuovamente alla sua postazione. Povero Kellin...chissa' se avrebbe sopportato Preciado e le sue continue rotture di coglioni giornaliere. Avevo ansia per lui.


Il mio cellulare comincio' a squillare, diffondendo la melodia di "True Friends" per tutto l'edificio. Sentii che anche Preciado cantava e soffocai una risata. Notai che era di nuovo Justin. "Ciao Vic, mi sono scordato di dirti una cosa prima..." disse. "Dimmela ora". "Vedi, con Kellin devi fare piccoli passi". "Non mi avevi detto che ci sarei andato subito d'accordo prima?" gli domandai. Era strano. "Oh si' e succedera', ma stai attento con lui. E' particolarmente sensibile, timido e molto silenzioso. Percio' procedi, ma a piccoli passi". "Ricevuto. Grazie Justin e buona giornata" conclusi. Lui ricambio' e chiusi la chiamata. Ora si', che avevo ansia e paura per lui. Preciado non scherzava.


SPAZIO AUTRICE:

Oggi doppio capitolo perche' sono felice yey. Mi sta piacendo scrivere questa storia ^-^

El.

Living like a king (a kellic story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora