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Kellin's POV:

Vic mi aveva mostrato casa sua, specialmente la famosa stanza che non aveva mai fatto vedere a nessuno, tranne Tony. Ora me ne stavo accanto a lui, che continuava a suonare una certa canzone, di cui, ne ero assolutamente sicuro, non conoscevo il titolo. "Vic e' bellissima. Che canzone e'?". Sorrise. "Si chiama Caraphernelia..." mi rispose. "E' davvero fantastica! Chi e' la band? Strano che non la conosco ahah". "Ecco...l'ho scritta io".

Wow. Cioe', davvero wow. Vic scriveva canzoni? "Ma Vic, e' wow!" gli dissi sgranando gli occhi. Mi sorrise di nuovo. Quel suo sorriso rassicurante e genuino. "Non e' nulla di che..." continuo' lui imbarazzato. "Stai scherzando vero?!". "Beh, grazie Kells" mi disse. "Di nulla. Canti e suoni meravigliosamente".

Oddio l'avevo detto ad alta voce? A giudicare dalle guance rosse di Vic, direi di si'. "G-grazie" disse lui fissandomi. Io guardavo lui e lui guardava me. Sembravamo come attratti da una calamita. Non ce la facevo piu' ad aspettare, cosi' mi feci avanti e gli diedi un bacio breve, ma intenso.

Non so cosa mi sia preso. Non so a cosa stavo pensando, ma io baciai Victor Fuentes. Io, Kellin Quinn, il ragazzo timido e sensibile, che bacio Vic. Non riuscii a capire bene la sua faccia, una volta che mi allontanai, ma speravo tanto che prima o poi mi dicesse di ripetere la cosa.

Vic's POV:

Kellin mi aveva detto che la canzone gli piaceva. Pensavo che non fosse tutta sta gran cosa e invece mi aveva detto che era meravigliosa, che la mia voce e il modo in cui suonavo era fantastico. Mi sentivo davvero bene. Cazzo se mi sentivo bene. Ad un certo punto ci iniziammo ad avvicinare sempre di piu' e lui mi bacio'. Era un bacio leggero, dolce.

"Vic...io...non so cosa mi sia preso davvero...io non...devo andare" disse Kells sfrecciando fuori dalla stanza. Io rimasi seduto sul letto. Non sapevo se muovermi, non sapevo che fare. Non sapevo come reagire. Perche'? Perche' cazzo? Sentii Kells uscire dalla porta di casa e un senso di tristezza s'impossesso' di me. Perche' non l'avevo seguito? Non mi era piaciuto? O si'?

Arrivarono le nove di sera e decisi di scrivere a Kellin. Non sapevo precisamente cosa, ma mi sentivo in dovere di farlo.
Ciao.
Dopo pochi minuti, vidi che Kells aveva visualizzato e stava scrivendo.
Ehy.
Riflettei su cosa scrivere.
Senti, perche' oggi te ne sei andato cosi'? Potevamo parlare.
Kells rispose subito.
Vic non volevo, davvero. Fingiamo che non sia successo okay? Per favore.

Non risposi. Mi sentivo un vuoto dentro. Non sapevo piu' che dirgli. Mi sentivo quasi triste quando lessi quell'ultimo messaggio. Quasi triste ho detto? Intendevo a pezzi. Piu' per lui che per me. Non volevo che avesse paura delle mie reazioni. Volevo che lui potesse fidarsi di me.

Decisi di ordinare una pizza. Non avevo nulla in frigo. Avrei preferito che ci fosse qualcuno con me pero', detto sinceramente. Accesi la tv e guardai un film d'azione. Poi mi addormentai sul divano, pensando a come sarebbe andata la giornata l'indomani.

●●●

Kellin's POV:

Mi svegliai presto quella mattina. Accesi immediatamente il telefono, sperando di trovare una risposta tanto attesa da una persona, ma nulla. Vic non aveva piu' scritto niente da quando io gli avevo detto se potevamo dimenticare il tutto. Se volevo davvero farlo? Ho qualche dubbio...

Mi vestii velocemente e uscii di casa, dirigendomi al negozio e sperando che la febbre di Preciado durasse ancora, almeno per due giorni. Sfortunatamente, lo vidi sulla porta e mi accolse con le sue parole gentili. "Quinn muovi il culo, lavora o ti spezzo in due". Che giornata magnifica.

Entrando urtai una scatola, che si trovava in parte alla porta, inciampai e il contenuto usci'. Nuovi cd. Ero appena caduto su dei cd nuovo. Merda. Preciado era davanti a me. Mi sentivo come un topo nella tana del gatto. "Fuentes non ti ha insegnato proprio un cazzo. Dio, quanto sei inutile. Alzati immediatamente e vedi di rimediare o ti caccio subito da qui. Intesi Quinn!?" esclamo' lui urlando esageratamente. Non dovevo farmi vedere sensibile e timido. Non dovevo. Avanti Kellin, reagisci. Avanti. Riuscii a rispondergli solo con un cenno. "NON HO SENTITO QUINN! CAZZO PARLA!". "S-si'" dissi balbettando e inginocchiandomi a raccogliere i cd.

In quel momento entro' Vic in negozio. Preciado era al piano superiore. Io ero seduto in un angolo, a sistemare il danno causato. Le parole del capo mi tormentavano continuamente. -Dio, se sei inutile. Muoviti cazzo! Cazzo parla!-. Non sentii nemmeno Vic, che nel frattempo si era messo davanti a me e mi stava facendo ondeggiare una mano davanti agli occhi. "Kells ci sei?" mi chiese. Non avevo la forza di rispondere. Non servivo a niente. Ero inutile. Una lacrima scese lenta dal mio viso. "Kells...". Vic mi si sedette accanto e mi prese le mani.

"Ehy, che e' successo?". Gli feci un cenno con la testa al piano di sopra. Si sentiva Preciado che bestemmiava ogni due per tre. "Oh, Preciado...". Annuii. Sospirai. "Secondo te Vic, sono inutile?" chiesi. Ma che cazzo? Mi prese il mento con due dita e mi guardo' profondamente, sorridendo, solo come lui sa fare. "Sei la persona piu' utile che conosca" mi disse. Soffocai una risata. "E questi cd?" mi chiese. "Sono entrato e ci sono, ehm...caduto sopra" gli spiegai. Rise. Cazzo. Cazzo la sua risata. "Mi piaci quando ridi" conclusi io.

Living like a king (a kellic story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora