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Kellin's POV:

Mi svegliai piu' presto del solito. Non riesco mai a dormire piu' di sei ore. E' una cosa piu' forte di me. Realizzai che il mio alzarmi presto oggi, non era    per il mio volere.

Avete gia' capito, no?
Esattamente, quel ragazzo mi aveva davvero colpito. Era davvero tanto simile a me, tranne per il fatto che lui non era chiuso in se' come una cassaforte. Lo conoscevo da un giorno praticamente, ma era gia' diventato uno dei pochi migliori amici che avevo. Ero sicuro che oggi, con Vic, mi sarei divertito un' altra volta.

Mi preparai con calma e poi scesi al fiume per riflettere. Stare seduto a riva, sopra quei ciottoli freschi, mi dava un senso di tranquillita' stupendo.

Cio' di cui non mi accorsi, era che continuavo a fissare il punto in cui avevo visto Vic per la prima volta.
Restai li' a guardare da sotto l'albero e poi decisi di sedermi proprio in quella zona. Iniziai a tastare tutti i piccoli sassolini bianchi e grigi uno a uno. Non riuscivo a pensare ad altro.
Maledizione. Che cazzo ti prende Kellin?

Vic's POV:

Mi ero alzato presto stamattina, per evitare ritardi. Ero gia' sceso dal pullman e stavo oltrepassando il ponticello, quando trovai Kellin sulla riva del fiume.

Scesi anch'io. Non si accorse subito di me. Sembrava concentrato in qualche modo a fare qualcosa o pensare. Che cosa passava nella mente di quel ragazzo? Mi avvicinai lentamente e gli chiusi gli occhi da dietro. Non dissi nulla e Kellin non sembrava spaventato da quel gesto. Tutt'altro.

"Vic?". Come aveva fatto? Mi sedetti accanto a lui, sorridendo. "Quinn, spiegami il tuo trucco. Non ho detto nulla. Come hai fatto a capire che ero io?" gli domandai. Tenne chiusi gli occhi e sorrise:"Hai un buon profumo", mi disse.

Arrossii. Non sapevo cosa dire, cosi' un silenzio imbarazzante calo' tra noi due. Dopo un po', Kellin inizio' a parlare:"Se ti stai chiedendo se identifico le persone attraverso il loro profumo, si' Fuentes, lo faccio..." Sorrisi. "Non ridere. Mi hanno gia' preso in giro per questo e per altro". "Oh. Non rido perche' voglio prenderti in giro. Faccio la stessa cosa anch'io".

Ci incamminammo per andare in negozio. Attraversammo l'incrocio e ci ritrovammo nella solita via. C'era un gruppetto di ragazzi in fondo, che non facevano altro che guardare me e Kellin e ridere. Che volevano? Eravamo cosi' esilaranti?

Notai che anche Kells li osservava e abbassava la testa. Gli misi una mano sulla spalla, dicendogli di non preoccuparsi, qualunque cosa stessero dicendo e poi entrammo in negozio.

Preciado non c'era. Mi era appena arrivato un messaggio dove diceva che aveva ancora la febbre. A Kellin avevo spiegato praticamente tutto e quindi, dato che non era ancora entrato nessuno. Ci mettemmo a chiacchierare di cose varie.

Dopo un po', salto' fuori la fatidica domanda:"Vic, hai mai provato qualcosa per qualcuno? Qualcosa di forte intendo". Non sapevo che dirgli. Avrei dovuto accennargli di esser stato con un ragazzo? Decisi di dirglielo immediatamente. "Si', ma non per una donna". Non potevo descrivere la faccia di Kellin. Non potevo perche' non si capiva cosa provasse: orrore, disgusto, felicita', stima o gioia? Chi puo' dirlo. Rispose solo con un:"Oh" di sorpresa.

Ero di sopra, quando sentii qualcuno entrare in negozio e chiedere a Kellin informazioni riguardo ad un cd. Scesi e mi pentii amaramente. Dovevo tornare assolutamente dov'ero prima. No Vic. Fatti forza. Non essere ridicolo. Scendi. Muoviti. Di sotto, c'era la persona che non avrei mai piu' voluto vedere. Tony.

Ma tu e Tony non eravate migliori amici? Gia', peccato che eravamo piu' di migliori amici. Eravamo amici decisamente molto intimi. Si' avete capito avanti. Stavamo insieme. Ultimamente pero' aveva cercato di portarmi sulla cattiva strada. Non lo riconoscevo piu'. Non era piu' Tony Perry, il ragazzo che amavo. Era solo Tony, il ragazzo figo che avevo amato, ma diventato stronzo e acido.

Mi vide e sbianco'. Kellin lo noto' subito. Cazzo. E' solo il secondo giorno e gia' iniziano i casini. Anch'io non avevo un'espressione delle migliori. Decisi di rimanere quello che ero, ovvero un commesso e servire il cliente. "Serve aiuto?" chiesi. Ma lui non sembrava voler scherzare:"Vic, lavori qui!?...non scomodarti comunque. Stavo gia' parlando con il tuo amico. Cioe', sto parlando solo io praticamente. E' muto per caso?". Kellin non ebbe la forza di rispondere.

Fulminai con lo sguardo Tony e lui fece un ghigno. "Perry, esci da qui, se non ti serve niente. Non darci fastidio". Scoppio' a ridere. "Aspetta Vic. Aspetta. Mi stai prendendo in giro?Con lui?Ma dai ahah!". "Non stiamo insieme idiota. E' il mio nuovo collega...". Devo ammetterlo. Arrossii un bel po' e anche Kellin.

"Me ne vado. Ciao Vic...ciao Kellin...". Usci' sbattendo la porta. Un momento, come faceva a sapere il nome di Kells?  Ah gliel'avra' detto lui appena entrato. No pero' e' impossibile. Kellin non aveva detto una parola e non aveva ancora il suo cartellino per identificarsi. Che cavolo succede...?

Kellin sembro' leggermente scosso da tutto cio' a cui aveva assistito, per cui decisi di non attaccarlo subito con le domande e a quanto pare, lui fece lo stesso con me. Rimanemmo senza parlarci per almeno due orette, fino a quando decisi di spezzare quel silenzio ridicolo. "Stavo insieme a quel ragazzo entrato prima. Tony Perry...Poi e' cambiato e ci siamo separati...". Kellin non sembrava voler ascoltare pero'. Sembrava decisamente giu' e, spaventato. Tremava. Tanto.

Spazio autrice:

L'avevo detto che sarebbe iniziato il casino. Non odiatemi grazie c:
Spero vi piaccia il capitolo!
El.

Living like a king (a kellic story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora