Storia

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Il giorno seguente C.C. andò al vicolo per vedere Hobo. Quando girò l'angolo lo trovò di nuovo seduto lì ad aspettarla sulla sua cassa di latte. Lui alzò lo sguardo verso di lei e il suo battito cardiaco iniziò ad accelerare.

«Tu... sei veramente tornata?». Chiese con un sorriso.
«Beh certo che sono tornata sciocco. Allora, c'è altro da fare in questo vicolo a parte starsene qui seduti?». Domandò C.C. arrossendo.
«Cosa possiamo fare?». Chiese Hobo.
«Beh non lo so. Qualsiasi cosa è migliore che starsene seduti qui». Disse C.C. tirando Hobo per una manica. «Lo so, andiamo al parco».

Hobo la seguì domandando: «Ci sarà altra gente lì?».
«Sicuramente». Aveva detto C.C. ridendo.
Hobo l'aveva seguita riluttante, nascondendosi sotto il cappuccio della felpa. Il cane col pelo ruffo si portò dietro l'osso e li seguì. 

Quando i due arrivarono al parco videro che era pieno di gente che stava correndo mentre giocava a calcio, alcuni stavano lanciando dei frisbees e altri si stavano esercitando sulle attrezzature. I due si avvicinarono alle altalene.

«Allora, qual è la tua storia?». Chiese C.C.
«Io non ho una storia. Ho solo uno scopo. Ed è tutto quello che so». Rispose Hobo.
«Beh, allora che cos'è questo scopo di cui continui a parlare?». Azzardò a chiedere C.C. consumata dalla curiosità.

Hobo guardò a terra e calciò un sasso.

«Ho dei doveri di cui dovermi occupare per evitare che accada qualcosa di spiacevole».
«Cosa intendi? ». Chiese C.C.

Hobo scosse la testa "Non mi va di parlarne».

Mentre i due parlavano C.C. alzò lo sguardo e si accorse che la maggior parte della gente aveva lasciato il parco e tutto sembrava molto più tranquillo. Le uniche persone rimaste erano sole.

Hobo si guardò intorno con aria circospetta. 

«Devo andare».
«Aspetta! Ci vedremo anche domani?». Chiese C.C.

«No». Disse Hobo. «C'è qualcosa che devo fare».

«Okay, che ne dici di dopodomani? ». Sorrise mentre gli faceva questa domanda.
Hobo allungò una mano per accarezzare i suoi capelli biondi. «Se è questo che vuoi».
Lei afferrò la sua mano e la fece scivolare sul suo viso. «Sì, lo è».

Creepypasta||Hobo HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora