+jimin+
yoongi stava diventando sempre più fastidioso. mi mandava messaggi ad ogni ora del giorno con cattivi giochi di parole e immagini del suo petto nudo. le immagini non mi davano davvero fastidio. perché, dannazione, era attraente. in un modo non omosessuale ovviamente.
la parte negativa era che, mentre ero al lavoro la mia suoneria continuava ad attivarsi e ogni volta che lo accendevo per metterlo in silenzioso il capo mi sgridava per aver "trascurato i clienti". che cazzo significava? quel Cafe era orribile e piccolo, non c'erano nemmeno clienti da trascurare.
in pratica dovevo solamente sorridere come il dannato sole. "salve, benvenuto al corner coffee posso prend-" bloccai il mio discorso quando alzai lo sguardo sul cliente. il mio sorriso si spense.
"ciao baby boy."
oh no. cazzo no. per l'amor di dio.
"min yoongi, cosa ci fai qui!" sussurrai-urlando, mi appoggiai sul bancone per non far sentire la mia voce al mio manager invadente. "sono qui per prendere un drink" sorrise innocentemente. "bastardo" mormorai e lui scoppiò a ridere.
"cosa vuoi?" dissi. "che tipo di servizio è questo?" ridacchiò toccando il bancone di legno con il dito indice. "benvenuto al corner coffee, posso prendere il vostro ordine?" forzai un sorriso, guardandolo male. "potrei avere un caffè freddo grande, per favore?" mi sorrise gentilmente mentre segnavo il suo ordine e lui pagava.
poi si sedette ad un tavolo vicino la finestra e mi sorrise. il sole splendeva tra i suoi capelli e sembrava dannatamente bello. il sole perforava le ciocche dei suoi capelli e colpiva i suoi occhi, che si illuminarono. quasi come se possedessero polvere di stelle.
scossi la testa per mandare via i pensieri. feci velocemente l'ordine di yoongi e afferrai un biscotto al cioccolato. mi avvicinai al suo tavolo.
vide il biscotto e notai un filo di rosso sulle sue guance. ridacchiai e feci per andarmene, mi bloccai e quasi caddi quando sentii un forte dolore sul sedere. squittii e corsi in cucina, sentendo l'eco delle risate di yoongi nelle mie orecchie arrossate. mi aveva pizzicato il sedere. era il peggiore.
durante il mio turno continuava a massaggiarsi il collo e le ossa del bacino. mi toccava il sedere ogni volta che passavo. era rimasto sulla stessa sedia per tutto il giorno, riordinando la stessa bevanda ogni volta la finiva. io gli davo furtivamente ogni volta uno spuntino o un dolce.
mancava solo mezz'ora per finire il turno. il negozio era quasi vuoto, gli unici clienti che c'erano era Yoongi e una coppia di adolescenti nei tavoli all'angolo.
yoongi si avvicinò al bancone e mi lasciò un bacio sulla guancia. "ci vediamo presto, baby boy" mise la mano sulla mia e la strinse un po', poi andò di nuovo al suo tavolo, raccogliendo la giacca, la borsa e il bicchiere vuoto, andò verso la porta, lasciando il bicchiere nel bidone.
sperai che sarebbe venuto anche il giorno dopo, non importava se yerin iniziava a farsi domanda sul tempo che passavamo insieme.
non importa, mi preoccupo troppo per lui.