Capitolo 6

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DIEGO
Ci siamo seduti in una piazzetta, quella di fronte scuola, dove, sulla panchina,parecchie volte avevamo mangiato il gelato insieme.
Solo che questa volta la motivazione è un'altra...
-Allora...- dopo dieci minuti di silenzio, uno a fianco all'altro, spezzo il silenzio mentre Roberta si distrugge le mani:è tesa, lo si nota.
-Mi vuoi dire...- parlo lentamente, vederla con il capo basso e lo sguardo sulle ginocchia mi stringe il cuore. Le passo il braccio attorno le spalle e la stringo a me -Non sentirti agitata, sono Diego, il tuo spasimante, amico, innamorato perso...Diego- l'ultima parola è uscita quasi rotta dalla mia bocca.
Sento le lacrime salirmi agli occhi: l'ho persa e questo mi distrugge.
-Sei il solito- sorride, la stringo di più.
-Perchè lui, questo Andrea...dico...cos'ha più di me-
Appoggiato sulla sua spalla, sono attratto dal suo profilo, le sue gote alte, vorrei baciarle.
-Non saprei...- la solita...timidamente non dice nulla.
-Quel ragazzo va all'universitá, è più grande di te Roberta!-
-Lo so, ma è gentile-
-Prima o poi vorrá di più!-
Per il nervoso mi alzo dalla panchina.
-Dimmi che non ci hai fatto niente!-
-Diego ma sei impazzito? Andrea è un bravo ragazzo e molto rispettoso...non mi abbraccia quando vuole!-
-Come faccio io! Giusto? Volevi dire questo?- nervoso infilo le mani nelle tasche dei Jeans e continuo
-Io ti ho amata e rispettata sempre! Sei e sarai sempre unica per me!- dondolo sui piedi una lacrima scivola sul mio viso.
-Martina! Ti dice qualcosa questo nome?- si alza- ormai tutti sanno caro Diego!-
Non ho il coraggio di rispondere e niente...come un bambino piango e non riesco a fermare le lacrime.
-Diego,se ti è piaciuta una del genere...io non ho parole!-
Delusa gira i tacchi per andare via ma io la prendo da un polso e l'attiro a me per stringerla al mio cuore.
-Roberta ti prego! Non andare via...io ti amo da sempre, non posso vivere sapendoti tra le braccia di un altro-
-Diego lasciami...io ho giá scelto!-
Non la ascolto. La stringo più forte, le bacio i capelli e come un pazzo cerco di baciarla.
-Diego smettila!- cerca di liberarsi ma io la stringo con il mio corpo al muro e la bacio di forza.
Mi tira un ceffone di quelli eclatanti - Ecco cos'ha Andra più di te! Mi rispetta!! Non voglio vederti mai più- si gira e mentre va via le grido dietro - Tu un giorno mi amerai! Scommettiamo?-.
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Da quel giorno, non mi ha rivolto più la parola.
Si fa sempre più bella e disivolta, io la guardo sempre, non posso farne a meno.
Mi sono fatto fare un permesso per poter uscire prima da scuola...vedere quel carciofo di Andrea che l'aspetta all'uscita mi manda in bestia.

-Ciao Diego ti andrebbe di aiutarci con il copione per lo spettacolo teatrale?- un ragazzino biondo mi si avvicina durante la ricreazione.
-Di che si tratta?- appoggio il mio panino sul muretto prima di prendere il copione tra le mani.
-È una storia d'amore e ci piacerebbe renderla più romantica, ci hanno detto che tu scrivi benissimo-
-Davvero? E chi ve l'ha detto?-
-Cassandra, una nostra compagna di primo!-
-Tu chi sei?- lo chiedo alzando un sopracciglio.
-Ah, sì...scusami! Io sono Guido 1B-
-Piacere Guido- gli porgo la mano - il mio nome giá lo sai! Mi piacerebbe aiutarvi ma...io come ben sapete sono al quinto anno...-
-La preside ha detto ok!- il sorriso di Guido è simpatico sembra Jim Carrey dell'est.
-Allora ok- prendo il panino e lo addento- se la preside ha dato il via libera, per me non ci sono problemi- lo dico con la bocca piena sputacchiando qualche briciola.
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Come al solito sono in ritardo.
L'appuntamento nel teatro della scuola era alle 16 sono le 17 e ancora devo arrivare.
-Scusate ragazzi!- esclamo varcando la porta.
-Figurati Diego, vieni siediti in mezzo a noi!- Guido, tutto euforico mi invita ad entrare.
L'ambiente è strano...durante la presentazione ho notato di sentirmi a casa.
Finalmente posso condividere con qualcuno una delle mie più grandi passioni, il teatro.
Tra le varie persone, tre mi sono apparse subito simpatiche: Bartolo, grosso e tanto tenero...
Simone, alto quanto un palo e magro come un chiodo. Sorride anche senza motivo.
In fine...Cassandra, colei che ha parlato di me al gruppo!
Simpatica, alta, bel fisico e molto semplice. Il suo tatuaggio a forma di libro sulla spalla sinistra,scoperta,mi piace molto.
Durante l'incontro mi ha guardato e sorriso...sempre.

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-Ciao Diego- sento una voce alle spalle - Ciao Cassandra, bei capelli!- le sorrido, si affianca - grazie! Mi piace molto il viola così ho deciso di tingerli...-
-Hai fatto bene, hai dei bei capelli lunghi...- le tocco le punte causando in lei un bel sorriso.
-Scusate dovrei passare-
Una voce acida ci fa separare.
-Prego- dico voltandomi.
-Grazie- sussurra con il capo chino e per poco perdevo il respiro.
-Diego che hai?- mi chiede Cassandra guardando me e poi la ragazza che era appena passata.
-Niente...niente Cassandra...meglio che entriamo- le arruffo i capelli.
Il mio cuore non vuole smettere di battere, Roberta era dietro di me, passando così da vicino il suo profumo si è tatuato nelle mie narici.

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