Quella sera Harry era forse un po' troppo ubriaco, molto più di quanto potesse immaginare.
La testa penzolava, troppo pesante per il corpo ormai inerme sul letto.
Aveva scolato due bottiglie di vodka, o forse era whisky, resta il fatto che ora riusciva a stento a reggersi in piedi.Che se non fosse stato per Evie mica si sarebbe comportato in quel modo, quella bellissima voce angelica che tanto lo aveva ammaliato.
Come poteva entrare in fissa in quel modo se nemmeno la conosceva? Era la domanda che più frequentemente si poneva.Provava questa sensazione strana che lo impediva di lasciarla andare, non era amore, era consapevolezza del fatto che lei stesse soffrendo per qualcosa. Ma cosa??
E lei si ostinava a nascondersi dietro un fottutto muro d'acciaio, sperando che nessuno riuscisse a sfondarlo. Ma Harry non era nessuno, lui era un ragazzo che di dolore ne aveva sopportato abbastanza e che capiva quando c'era qualcosa che non andava.
Ecco perché prese il telefono e, con una difficoltà assurda, cercò il suo numero tra i contatti, Dolce Evie.
Sentì il telefono squillare e poi un rumore in sottofondo.«Pronto Harry?»
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hello, who is speaking? » hes
Fanfiction«Pronto, chi parla?» rispose trattenendo un singhiozzo. «Oh scusi, devo aver sbagliato numero.» Non avevano programmato nessun incontro, lui aveva semplicemente sbagliato numero non valutando il fatto che, però, dall'altra parte della cornetta c'era...