"Torna a dormire", mi sussurra la mente.
Vorrei davvero obbedirle. Sono stanca e non riesco a muovere un muscolo. Cammino ma mi sento immobile. Osservo il buio intorno a me e vedo tutto.
"Tieni gli occhi chiusi".
Sono chiusi, ma allora perché vedo quell'albero caduto?
Sto dormendo e ho freddo, mentre cammino sotto la pioggia verso quel cadavere. È piegato in due, in una posa irregolare. L'acqua scorre tra le insenature e un pungente odore di bruciato mi fa arricciare il naso. Nel frattempo non riesco a smettere di tremare.
Tengo strette le braccia al petto bagnato e comincio a piangere. La vista di quell'albero è raccapricciante.
"Non ascoltare".
Dei lamenti lo scuotono leggermente. Sono quasi impercettibili e mi avvicino per sentire meglio.
"Non farlo".
Posso anche udire un leggero battito irregolare. Ora sono in ginocchio vicino al cadavere e capisco che è ancora in vita.
Le lacrime si mischiano alle gocce di pioggia sulle mie guance. Mi sento piccola e indifesa, in un corpo che non mi appartiene più. L'oscurità si avvicina ma io devo continuare a osservare quella vita miserevole, piangendo in silenzio.
Un albero, spezzato in due, che assomiglia a un cadavere, ancora in vita.
Mi sento una pazza ma non posso fare a meno di considerarla una cosa ovvia. In un mondo senza regole, in un mondo senza Dio, l'orrore si mescola con la realtà così silenziosamente da trasmutarsi in un processo naturale.
Ma allora perché mi sento attratta dalla disperazione e nel frattempo soffro?
Cosa c'è di bello nell'osservare?
Perché mi sento impotente?
Quando sono diventata così sporca?
"Ormai è troppo tardi...". Sento la mente abbandonarmi mentre queste ultime parole echeggiano intorno a me.
Un verme viscido spunta dalle orbite cave dell'albero. Altri ancora lo seguono, nutrendosi della carne per poi rientrare. In pochi secondi arrivano a ricoprire tutto il corpo e una pozza di sangue rosso scuro comincia ad allargarsi a macchia d'olio verso di me.
Io mi alzo inorridita e cerco di allontanarmi, ma un piede sprofonda in quella melma maleodorante e cado. Mi sporco e trattenendo un conato di vomito mi volto, poi agitandomi cerco di scacciare quei mostri che, stanchi di nutrirsi del cadavere, si avvicinano.
In trappola rigurgito vermi e mi sveglio, imperlata di sudore e terrore.
[Spazio Autrice]
Dopo un sacco di tempo mi faccio risentire qui dentro...
Mi dispiace per chi seguiva questa raccolta e aspettava pazientemente il seguito... ma per vari motivi, che non sto qui a elencare, non sono riuscita ad andare avanti. Ma io amo troppo Higurashi e recentemente ho rivisto tutte e due le prime serie. Quindi, siccome volevo sviluppare un piccolo progetto per questo splendido anime, mi sono detta perché non sistemare, continuare e concludere la raccolta? E così farò.
Il progetto che ho in mente è di sviluppare un piccolo gioco con RPG Maker 2003 dedicato proprio a questo anime. Niente di ché ma siccome mi ritroverò a dover scrivere la trama del gioco allora ne approfitto per concludere la raccolta. In fondo io non dimentico mai niente ;)
Come ho già accennato la raccolta sarà divisa in più parti e non so quanti capitoli avrà. Questa prima parte tratta della Sindrome di Hinamizawa e di coloro che l'hanno contratta.
A presto con il prossimo capitolo. Non posso darvi una data certa ma credo che entro una settimana lo vedrete online. ^-^PS: Spero che il frammento sia chiaro. E' un incubo di Miyo, poco prima di scoprire che Rika è morta (notizia in realtà falza) prima del dovuto. Un incrocio tra il passato, i suoi sensi di colpa e i sintomi della Sindrome.
Spero che vi sia piaciuto... alla prossima, allora ^^Come sempre tenete a mente che queste sono le note vecchie, originali delle pubblicazioni passate su EFP.
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Frammenti di anime
Mystery / Thriller[HIGURASHI] Frammenti di storie, pensieri, paure, dolore... Frammenti di vita, rivincita, coraggio, rinascita... Frammenti di anime. Una piccola raccolta dedicata a ognuno dei personaggi principali di "Higurashi no naku koro ni" e "Higurashi no naku...