Caduta - Shion e Mion Sonozaki

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Siamo la rincarnazione di un demone.
Siamo figlie di una stirpe annegata nel sangue degli innocenti.
Siamo un'anima divisa in due corpi.
Siamo Shion e Mion, ma mai nessuna è veramente se stessa.


Shion

Io e mia sorella custodiamo un importante segreto.
Condividiamo ogni cosa nonostante il destino abbia fatto di tutto per separarci.
Mion vive ad Hinamizawa, con la nostra famiglia.
Io vivo in città, in un mondo a parte, ma non mi è mai importato.
Quel fardello solo una ragazza forte come Mion può sopportarlo. In fondo il destino mi è stato favorevole.
Siamo gemelle, siamo identiche e l'una vive nei panni dell'altra, ogni giorno.
Insieme costruiamo la nostra forza.

Mion

Solo una figlia femmina può ereditare l'importante compito di guidare i Sonozaki.
Nuda davanti allo specchio mi osservo la schiena tatuata; il demone mi osserva. Il suo sguardo mi attraversa mentre il dolore arriva fino alle gambe, facendomi vacillare.
La pelle che contorna la figura impressa sul mio corpo è ancora rossa e gonfia; pulsa, come volesse implorare pietà.
"Il tutto ha inizio da qui: il demone che mi alberga il sangue ha preso forma. È mio compito imparare a domarlo".
Conosco questo destino fin da quando ne ho memoria ma da sola sarei già collassata.
La mia forza risiede anche in Shion, sangue del mio sangue.
Gemelle, nate identiche, che nemmeno il destino sarà in grado di separare e il motivo è pericoloso quanto semplice: perché solo noi due custodiamo la verità.
Io sono Mion.
Lei è Shion.
Io sono nata per prima.
Secondo la mia famiglia sono la degna erede dei Sonozaki.
Ma tutto questo è assolutamente falso.

Shion

Eravamo poco più che ragazzine quando la realtà si è palesata ai nostri occhi.
Entrando, per gioco e sfida, nelle stanze private della nonna, abbiamo cominciato a curiosare.
Mion capeggiava la spedizione con fare risoluto.
Io ero molto impaurita dalle conseguenze se qualcuno ci avesse scoperto; ero solo un ospite in quella casa, nulla di più, e il minimo sbaglio mi sarebbe costato caro.
«Ci penserò io, Shion!» mi rassicurava tenendomi per mano.
Strette l'una all'altra ci muovevamo lentamente nella semioscurità.
Mancava l'aria ma la mia ansia intensificava ogni cosa; avevo come l'impressione che tante paia di occhi mi giudicassero.
Il battito del cuore accelerava a ogni passo ma Mion mi guidava, impedendomi di restare rigida e impaurita in un angolo.
Non sapevamo che ciò che avremmo trovato tra quei polverosi archivi avrebbe cambiato per sempre le nostre vite.

Mion è Shion.
Shion è Mion.
Scambiate, per errore, da neonate, le nostre identità non hanno più un significato concreto.
Assaporando la quiete prima della tempesta, ci guardiamo negli occhi. Senza vestiti e con i lunghi capelli sciolti all'aria che filtra dalla finestra, siamo l'una il riflesso dell'altra.
Ci abbracciamo mentre il demone tatuato sulla schiena di Mion sorride all'oscurità della notte.




[Spazio Autrice]
Qui ho voluto dare uno spazio "intimo" a entrambe le sorelle Sonozaki.
Io adoro il loro rapporto e la loro psicologia. Scrivere queste parole mi è piaciuto molto e potrei tornare su entrambe, magari prese singolarmente, anche prima di passare all'argomento finale della raccolta.
Ho voluto descrivere il loro peso, malinconia e tristezza mentre vanno avanti fianco a fianco perché una non può sopravvivere senza l'altra.

NB: Dello scambio delle sorelle da neonate se ne parla nella visual novel. Nell'anime questo dettaglio è stato tagliato.  

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